Key4biz

E-Waste, raggiunti 48,5 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici nel 2018

Nel mondo ogni anno si creano 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici di cui solo il 20% viene riciclato. Lo afferma un rapporto presentato in occasione del World Economic Forum di Davos, secondo cui una gestione corretta potrebbe creare milioni di posti di lavoro. Il documento elaborato dall’Università delle Nazioni Unite è supportato da sette diverse agenzie dell’Onu, unite nella ‘E-Waste Coalition’.

La rapida innovazione e la riduzione dei costi hanno notevolmente aumentato l’accesso ai prodotti elettronici e alla tecnologia digitale, con molti vantaggi. Ciò ha portato ad un aumento nell’uso di dispositivi e apparecchiature elettroniche. La conseguenza non intenzionale di questo è una forte crescita dei rifiuti elettronici ed elettrici chiamati e-Waste.

E-waste è ora il flusso di rifiuti in più rapida crescita al mondo. Si stima che questo flusso di rifiuti abbia raggiunto 48,5 milioni di tonnellate nel 2018. Globalmente, la società tratta solo il 20% dei rifiuti elettronici in modo appropriato e ci sono pochi dati su ciò che accade al resto, che per la maggior parte finisce in discarica, o è smaltiti da lavoratori informali in cattive condizioni. Tuttavia, gli e-waste valgono almeno 62,5 miliardi di dollari all’anno, che è più del prodotto interno lordo (PIL) della maggior parte dei paesi.

I cambiamenti nella tecnologia come il cloud computing e l’Internet of Things (IoT) potrebbero potenzialmente “smaterializzare” l’industria elettronica. L’aumento dei modelli di business dei servizi e una migliore tracciabilità e ritiro dei prodotti potrebbero portare a catene globali di valori circolari.

Se il settore è sostenuto con il giusto mix di politiche e gestito nel modo giusto, potrebbe portare alla creazione di milioni di posti di lavoro decenti in tutto il mondo. È necessaria una nuova visione per la produzione e il consumo di beni elettronici ed elettrici basati sull’economia circolare. È facile considerarlo come un problema post-consumer, ma il problema comprende il ciclo di vita dei dispositivi che tutti usano.

I progettisti, i produttori, gli investitori, i commercianti, i minatori, i produttori di materie prime, i consumatori, i responsabili politici e altri hanno un ruolo cruciale da svolgere nella riduzione degli sprechi, nel mantenimento del valore all’interno del sistema, nell’estensione della vita economica e fisica di un oggetto e la sua capacità di essere riparato, riciclato e riutilizzato.

Per scaricare il report completo “A New Circular Vision for Electronics Time for a Global Rebootclicca qui.

Exit mobile version