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iVoting, la Farnesina sperimenta il voto elettronico per gli italiani all’estero

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L’attuale modalità di voto per gli italiani all’estero non garantisce affatto una facilità di accesso al voto, infatti dalle urne vince sempre l’astensionismo. Nelle ultime elezioni europee, all’estero ha votato solo il 3,57% degli italiani aventi diritto. (Fonte Ministero dell’Interno)

Ed è soprattutto per le europee che il diritto di voto non viene realmente garantito con la modalità di voto tradizionale, perché obbliga gli elettori a trasferte, spesso di centinaia di chilometri con costi personali, per andare presso l’Ambasciata italiana per votare. Il tutto è stato raccontato da questo nostro connazionale, Nicolò Camozzi, da Fuerteventura con un video su Facebook dal titolo: “Elezioni per il Parlamento europeo 2019, impossibili per un italiano all’estero”.

Allora come incentivare e soprattutto garantire il diritto di voto ai cittadini italiani che sono permanente residenti all’estero e iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero)?

La Farnesina sta lavorando alla nuova legge elettorale per consentire l’e-Voting agli italiani all’estero

La Farnesina sta lavorando alla nuova legge elettorale per gli italiani all’estero, l’ha annunciato Ricardo Merlo, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri, pubblicando una foto sui social con il deputato Mario Alejandro Borghese, entrambi argentini, iscritti al gruppo Misto – Maie, eletti all’estero. Quindi hanno particolarmente a cuore il tema. 

(Da sinistra) Il deputato Mario Alejandro Borghese e Ricardo Merlo, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri.

Come risulta a Key4biz, Merlo e Luigi Vignali, il Direttore Generale per gli italiani all’estero, in particolare, subito dopo le europee 2019, hanno iniziato a valutare alcune soluzioni tecnologiche per inaugurare il voto elettronico per gli italiani residenti all’estero. 

Ricardo Merlo, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: ‘I connazionali voteranno con un nuovo sistema, 100% trasparente e sicuro’

“La riforma del voto all’estero è nel contratto di Governo, si deve fare e si farà. I connazionali”, ha dichiarato il Sottosegretario Merlo, incontrando i tecnici Claudio AnastasioAlberto LenzaRoberto Mignemi, “voteranno con un nuovo sistema, cento per cento trasparente e sicuro, quanto più possibile a prova di brogli e irregolarità”.

Come garantire libertà, segretezza e sicurezza del voto?

Non con la blockchain.
Perché? Per ragioni politiche. Il concetto di blockchain è eliminare gli intermediari, quindi anche il Viminale, non sarebbe più intermediario sulla sicurezza del voto. Impossibile. In più la blockchain non consente altri strumenti di garanzia della libertà di voto e di completa segretezza del voto.

Ma la soluzione tecnologica che al momento piace alla Farnesina, secondo quanto risulta a Key4biz, è così declinata:

Il sistema di registrazione degli elettori attivo e passivo integrato e interconnesso con il Registro pubblico dei Domicili Digitali; con l’Anagrafe di Stato civile e con l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). 

L’elettorato può votare quante volte vuole, è valido solo l’ultimo voto espresso. Come mai tante possibilità di voto? Per consentire all’elettore di esprimere liberamente il proprio voto, pensate ai voti comprati che richiedono la prova della fotografia con lo smartphone o a un voto imposto da un componente della famiglia. In questi casi di illegalità, l’elettore può ripetere il voto ed esprimerlo liberamente in un secondo momento. 

Come garantire la segretezza e sicurezza del voto?

La risposta proposta alla Farnesina è la crittografia asimmetrica, che garantisce anche l’anonimizzazione del voto. 

Gli incontri alla Farnesina sulla valutazione delle soluzioni migliori di e-Voting sono stati positivi e ora si darà il via ai tavoli tecnici e agli incontri parlamentari per proporre le modifiche alla legge elettorale n. 459 del 27 dicembre 2001. Ormai datata e non al passo con le evoluzioni tecnologiche. A breve sarà realizzato anche un primo prototipo per la simulazione di e-Voting.

La legge che regola il voto all’estero va aggiornata, ormai è chiaro a chiunque. Fin dall’inizio della legislatura mi sono preso l’impegno di mettere in sicurezza il voto degli italiani nel mondo e, nel corso degli ultimi dodici mesi, non ho mai smesso di lavorare per questo”, ha concluso il sottosegretario Merlo.

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