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E se Vivendi uscisse da Telecom Italia?

E se davvero Vivendi decidesse di cedere la sua quota in Telecom Italia, per concentrarsi sul suo grande sogno di un’anti-Netflix europeo?

L’ipotesi non è nuova ed è stata rilanciata oggi da Bloomberg. Secondo fonti vicine al dossier citate dall’agenzia, il gruppo francese starebbe valutando di vendere il 24% detenuto in Telecom Italia per puntare in maniera decisa sul progetto che sta più a cuore a Vincent Bolloré, vale a dire la creazione di un grande polo europeo nel settore dei media, bussando di nuovo alla porta di Mediaset, il partner ‘originario’ individuato prima delle rottura sulla valutazione di Premium. Un grande polo dei media per contrastare lo strapotere di Netflix e delle produzioni made in Usa.

Di certo, cedere la partecipazione in Telecom Italia, che vale circa 3,03 miliardi di euro, consentirebbe a Vivendi di superare i vincoli regolamentari che hanno bloccato la scalata del gruppo transalpino a Mediaset.

L’istruttoria dell’Agcom sulla scalata a Mediaset da parte di Vivendi, che si è fermata poco sotto la soglia del 30% dell’Opa obbligatoria, ha di fatto bloccato le mosse di Vivendi, che a gennaio sta mordendo il freno. Ma nel nostro paese lo stesso soggetto non può detenere il controllo contemporaneo su Mediaset e Telecom Italia, perché violerebbe le norme sulla concorrenza per abuso di posizione dominante.

Per uscire dall’impasse, Vivendi potrebbe quindi decidere di cedere la sua quota in Telecom Italia – l’acquirente più papabile sarebbe Orange, anche se l’azienda smentisce – e riprendere così il discorso (interrotto a suon di carte bollate, dopo la rottura a luglio sulla valutazione di Premium) con Cologno Monzese.

Tenuto conto che, al di là dell’aspra battaglia giudiziaria degli ultimi mesi fra Vivendi e Mediaset, non più tardi di ieri lo stesso Piersilvio Berlusconi, vice presidente e amministratore delegato di Mediaset, ha detto che la famiglia Berlusconi “è totalmente unita, ripeto totalmente”, nella difesa di Mediaset contro la scalata di Vivendi, ma è aperta “a qualsiasi proposta che crei valore e abbia senso industriale” da parte di Vivendi per risolvere il braccio di ferro con Vincent Bolloré.

Se sono rose fioriranno.

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