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e-Fattura, anche Tria spegne le polemiche ‘Eventuali problemi non al sistema dell’Agenzia delle Entrate, ma a software di produttori privati’

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Alla Camera, il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha difeso l’infrastruttura dell’e-Fattura: ‘Non riscontrati malfunzionamenti, segnalati peraltro da un’unica associazione di commercialisti e non dall’Ordine dei commercialisti o da altri Ordini professionali. Eventuali problemi hanno riguardato non il sistema dell’Agenzia delle Entrate, ma singoli software di produttori privati’.

“Nessuna criticità segnalata da Sogei sulla fatturazione elettronica”. Dopo la nota dell’Agenzia delle Entrate per mettere a tacere le polemiche, anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria è intervenuto sull’e-Fattura, obbligatoria da quest’anno anche per i privati, e ha spento le critiche sull’infrastruttura tecnologica dell’Agenzia delle Entrate predisposta per ricevere le fatture elettroniche con il sistema di interscambio (Sdi): “Eventuali problemi hanno riguardato non il sistema dell’Agenzia dell’Entrate, ma piuttosto singoli software di produttori privati”, ha detto il ministro Tria alla Camera durante il Question Time (guarda il video) di risposta all’interrogazione di Galeazzo Bignami (Fi) che ha dato voce alle critiche avanzate solo dall’Associazione nazionale dei commercialisti. In primo luogo ha aggiunto Tria, “nelle settimane antecedenti il primo gennaio 2019 sono stati effettuati dalla Sogei numerosi benchmark per verificare la tenuta del sistema, mentre dall’1gennaio 2019 delle apposite sonde rilevano, in via automatica, ogni 5-10 minuti, eventuali anomalie”.

Anomalie che non sono mai state riscontrate dall’Agenzia delle Entrate e da Sogei. Come ha detto Tria evidentemente il vero problema è in alcuni software di produttori privati, altrimenti perché non è arrivata nessuna segnalazione di criticità alle Entrate da Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, AssoSoftware e Confindustria?

Tria: “Nessuna criticità segnalata da Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, AssoSoftware e Confindustria”

“L’agenzia delle Entrate”, ha spiegato ancora Tria nell’Aula di Montecitorio, “non ha ricevuto segnalazioni di malfunzionamenti. È stato, peraltro, costituito un gruppo di circa sessanta funzionari dell’agenzia delle Entrate con il compito di testare, presso le sedi collocate in diverse zone del territorio, il funzionamento del sistema, soprattutto nelle ore di maggiore carico”. Anche in questo caso, nessuna anomalia è stata riportata. Così come “nei contatti intercorsi con i delegati fiscale di Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, AssoSoftware, Confindustria non sono state segnalate criticità di sorta”, ha risposto il ministro al deputato Bignami e agli altri politici che da inizio anno tentano, invano, di far approvare la proroga dell’e-fattura al 2022: questa proposta è di Giorgia Meloni (FdI).

Insomma, ha concluso il ministro “non sono stati riscontrati gli asseriti malfunzionamenti, segnalati peraltro da un’unica associazione di commercialisti e non dall’ordine dei commercialisti o da altri ordini professionali”. E questo è accaduto nonostante il notevole carico al quale è stato sottoposto l’infrastruttura tecnologica nei giorni di inizio anno. A partire dal 1° gennaio 2019, infatti, lo Sdi ha gestito finora 8,1 milioni di fatture con un tasso di scarto pari al 7,3 per cento. Numeri importanti con cui si spengono le critiche e le polemiche sull’e-fattura.

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