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DX, crescono gli innovation center del 27% ma in azienda manca cultura dell’innovazione

Non basta la tecnologia per far crescere un’impresa e non basta il digitale a migliorare il livello di competitività di un’organizzazione. Serve cultura dell’innovazione e servono le giuste competenze per affrontare le sfide della trasformazione digitale e coglierne le migliori opportunità.

Gli attuali processi di innovazione sono incompleti e non creano aziende più innovative: “le società si trovano in difficoltà a causa della mancanza di una cultura d’azienda improntata all’innovazione, dell’assenza di solidi processi interni e di leader che promuovono questo tipo di successo all’interno della compagnia”.

Ad affermarlo sono i ricercatori del Digital Transformation Institute di Capgemini, nel Rapporto intitolato “The discipline of innovation: Making sure your innovation center actually makes your organization more innovative”, in cui si studia la diffusione degli Innovation Center a livello mondiale e il grado di valore che apportano alle aziende.

Ebbene, si è scoperto che da ottobre 2016 ad oggi i centri di innovazione hanno registrato una crescita del 27%, ma l’innovazione non si è diffusa in maniera omogena all’interno delle aziende.

L’87% degli intervistati, si legge in una nota sullo studio, dispone di un innovation center, ma nessuna azienda ha raggiunto una maturità “ottimizzata”.

La metà circa dei dirigenti ritiene che la propria società non sia in grado di stare al passo con i cambiamenti del mercato, mentre meno di un quinto (17%) afferma di avere una cultura dell’innovazione ampiamente diffusa nella propria compagnia.

Accade infatti che la maggior parte delle aziende (76%) è ancora in una fase preliminare nella “costruzione” della propria cultura dell’innovazione, con progetti gestiti esclusivamente a livello di dipartimento e nessuna gestione centralizzata.

Tra gli ostacoli all’ingresso dell’innovazione in azienda, troviamo sicuramente l’incapacità delle organizzazioni di collaborare con i propri ecosistemi distribuiti: 4 intervistati su 10 affermano che i loro processi e tecnologie non sono ottimizzati per favorire l’interazione con i partner.

Eppure, si legge nel documento, le società veramente innovative hanno il 13% di possibilità in più di creare collaborazioni interne o esterne con startup, università e altri partner di settore. Inoltre, le aziende con una maggiore maturità in termini di innovazione hanno il 25% di possibilità in più di ottenere processi flessibili.

Questo perché, imprese del genere, grazie all’innovazione accedono a un ecosistema più ampio, dove le idee sono sviluppante in congiunzione con partner interni ed esterni, promuovono e incoraggiano l’innovazione tra tutte le divisioni e i dipartimenti funzionali, senza limitarla alle divisioni che si occupano di innovazione, ma anche perché costruiscono una cultura improntata al digitale, dove i senior manager sono degli esempi da imitare, e riescono a creare una cultura che incoraggia la creazione di idee a tutti i livelli della struttura societaria.

Molto interessante anche la distribuzione degli innovation hub a livello mondiale. La Silicon Valley ospita solo il 13% dei centri di innovazione a livello mondiale, rispetto al 18% del 2015, mentre il cambiamento è stato maggiore in Asia: nel 2017, il 29% dei nuovi centri di innovazione sono stati inaugurati nei paesi asiatici, contro il 25% registrato in quelli europei.

La meta prescelta nel 2017 per la creazione dei centri di innovazione è stata Singapore (13 nuovi Innovation Center nel 2017), seguita dalla Silicon Valley (10 nuovi centri), terza Londra (6 nuovi Innovation Center) e quarta Bangalore (6 nuovi centri).

Infografica con i dati del Report

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