LA RECENSIONE

Duffy – Dan Kavanagh

a cura di Carlo Macchitella |

Prima di essere il raffinato cantore di Flaubert e del suo pappagallo, prima di raccontare in un libro memorabile la morte della moglie, Julian Barnes è stato uno scrittore di gialli e come Sergio Leone si nascose dietro il nome di Bob Robertson nel momento in cui firmò la regia di “Per un pugno di dollari” nella stessa maniera Julian Barnes si nasconde dietro il nome di Dan Kavanagh quando, nei primissimi anni 80, è un brillante scrittore di gialli. Che tipi di gialli?

Sicuramente pieni del classico humour british, con un tipo di racconto che si colloca a metà strada tra l’Hard Boiled di Los Angeles e la raffinata analisi psicologica di Hercule Poirot e appartenenti a quel filone di narrativa popolare che ha fatto del “giallo” il genere principe della editoria, se non della stessa cultura letteraria di un Paese. “Duffy“ di Dan Kavanagh è la storia di un ricco imprenditore londinese ricattato da una banda che trova nel quartiere di Soho e nel suo sistema malavitoso basato su sesso, violenza, droga e ricatti il suo humus vitale. E Duffy è l’investigatore che,reduce da 1000 scommesse perdute e dall’essere uscito con disonore dalla Polizia , cui peraltro, seppure in modo ambiguo rimane legato, tenterà di bloccare il ricatto e nel contempo salvare la vita al suo cliente e a se stesso. Ma “Duffy” si deve ricordare per il modo in cui viene descritta Londra e i malviventi, a metà strada tra la mafia e le gang di serie B , che ne infestano le strade all’inizio degli anni 50. Ma il personaggio più affascinante è sicuramente Duffy, l’investigatore privato da un’incerta sessualità oppresso dai molti debiti e dagli altrettanto numerosi scheletri nell’armadio che lo gravano, ma che troverà una verve e una voglia di fare che lo consegnerà felicemente alla storia del poliziesco contemporaneo.

Un noir che sembra essere nella migliore tradizione dei “Gialli” Mondadori, quelli che compravamo quando eravamo ragazzi all’edicola delle stazioni ferroviarie in partenza per il mare, ma che, nello stesso tempo ha il guizzo e la grinta del grande scrittore. E per questo merita sicuramente di dedicargli qualche ora di lettura appassionata, in un fine settimana tra la visione di una partita di campionato ed un’altra.

Dan Kavanagh Duffy – Einaudi Editore.