L'accordo

Dubai verso Expo 2020 e la smart grid è made in Italy

di |

Efficienza energetica, fonti rinnovabili e una rete di distribuzione automatizzata fornita dal Gruppo Enel: la città emiratina prosegue con la seconda fase del suo programma smart city.

Rete di distribuzione elettrica di nuova generazione e digitalizzazione delle infrastrutture per la città di Dubai e il progetto scelto è per metà italiano. Dubai Electricity and Water Authority (Dewa), l’azienda pubblica di servizi infrastrutturali della città emiratina, e il Gruppo Enel hanno firmato un memorandum d’intesa per realizzare una smart grid diffusa nell’area urbana.

Il documento è stato siglato sabato scorso a Dubai da Livio Gallo, Responsabile Infrastrutture e Reti Global di Enel, e Saeed Mohammed Al Tayer, Amministratore delegato e Direttore generale di Dewa.

In base all’accordo, di durata triennale ed eventualmente rinnovabile, le parti coopereranno in attività di ricerca nelle aree di lavoro stabilite nel memorandum e condivideranno il know how di Enel nell’automazione della distribuzione, nelle soluzioni di integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, nei contatori intelligenti (smart meters) e nelle tecnologie smart city, con particolare riferimento al ruolo svolto da Enel nell’ambito di Expo Milano 2015, così come l’esperienza di Dewa nel campo delle smart grid.

In trattativa anche la possibilità di cooperazione in tecnologie di rete per Expo 2020 Dubai (ottobre 2020 – aprile 2021).

In vista della grande Esposizione universale del 2020, infatti la città emiratina, la più grande degli Emirati Arabi Uniti, con circa 2,7 milioni di abitanti, si appresta a lanciare la seconda fase del suo programma smart city.

Big data, Internet delle cose, trasporti pubblici a motore elettrico (emobility), car sharing (e forse le prime auto a guida automatica), video sorveglianza, droni per i più disparati utilizzi, piattaforma per pagamenti elettronici diffusi, reti 5G, servizi digitali avanzati a cittadini e imprese, innovative soluzioni di sicurezza delle infrastrutture e di cybersecurity, sono solo alcuni esempi di come l’amministrazione locale si sta muovendo per trasformare digitalmente la città.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica e l’integrazione crescente di fonti rinnovabili, Dewa sta portando avanti da anni il progetto per la costruzione di uno dei più grandi impianti ad “energia solare concentrata” al mondo, il Mohammed Bin Rashid Al Maktoum Solar Park.

Secondo i piani, la struttura sarà terminata nel 2020 e si stima sarà in grado subito di generare 1.000 megawatt di energia, che arriveranno a 5.000 megawatt entro il 2030 (per fare un confronto, l’impianto solare in fase di realizzazione in Marocco, pronto per il 2020 e tra i più grandi in costruzione, si prevede sarà in grado di generare meno di 600 megawatt di potenza).

Dubai è inoltre una delle prime relatà urbane ad aver adottato gli standard smart city definiti dall’ITU incentrati principalmente sulla sostenibilità ambientale e la riduzione dell’impatto cittadino sul territorio circostante. Dubai, infine, è anche membro permanente dello U4SSC (“United 4 Smart Sustainable Cities’ initiative”), programma delle Nazioni Unite per promuovere un’efficace e sostenibile innovazione urbana in tutto il mondo.