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Dsa, in vigore nell’Ue la Legge sui servizi digitali. Nuove responsabilità per le piattaforme online

Come la Dsa svilupperà un mercato unico europeo forte e centrato sui diritti

Strumento normativo unico nel suo genere a livello mondiale, la legge sui servizi digitali (Digital service act o Dsa) entra in vigore nell’Unione europea con l’obiettivo di stabilire nuovi obblighi per le piattaforme online di riduzione dei danni e di contrasto dei rischi online, introducendo forti tutele per i diritti degli utenti online e collocando le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità.

Un dispositivo normativo atteso da tempo, soprattutto dopo l’entrata in vigore a fine ottobre della Legge sui mercati digitali, che garantisce agli utenti nuove tutele e alle imprese la certezza del diritto in tutto il mercato unico.

La Commissione si sta preparando rapidamente ad assumere il suo nuovo ruolo di autorità di vigilanza per alcune delle imprese tecnologiche più grandi e influenti del mondo, che milioni di cittadini e imprese d’Europa utilizzano quotidianamente. Con queste nuove norme si inaugura una nuova era, nella quale le grandi piattaforme online non si comporteranno più come se fossero troppo grandi per prendersi cura dei problemi degli utenti. Al nuovo corpus normativo si affiancheranno una vigilanza e un’applicazione rigorose, con ammende previste fino al 6% del fatturato globale in caso di non conformità e persino un divieto di operare nel mercato unico dell’UE in caso di ripetute violazioni gravi. Tutti sono benvenuti a fare affari nell’UE, ma dovranno attenersi a queste nuove norme”, ha dichiarato Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno.

Nuove responsabilità per la diffusione di contenuti e servizi online illegali

Con la legge sui servizi digitali disponiamo adesso di una legislazione chiara. Le piattaforme online sono al centro di alcuni degli aspetti chiave della nostra vita quotidiana, delle nostre democrazie e delle nostre economie. È logico che si voglia fare in modo che siano all’altezza delle loro responsabilità per quanto riguarda la limitazione della quantità di contenuti illegali online e di attenuazione di altri danni online, nonché di tutela dei diritti fondamentali e della sicurezza degli utenti”, ha affermato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale.

La Dsa contiene nuove responsabilità per limitare la diffusione online di contenuti e prodotti illegali, aumentare la protezione dei minori e offrire agli utenti una maggiore scelta e migliori informazioni.

In particolare, tutti gli intermediari online dovranno rispettare i nuovi obblighi di trasparenza, che sono di portata molto ampia, finalizzati all’aumento della responsabilità e della sorveglianza, ad esempio con un nuovo meccanismo di segnalazione dei contenuti illegali, tra cui i contenuti audiovisivi offerti illegalmente su siti e piattaforme pirata. Ma per le piattaforme con più di 45 milioni di utenti viene introdotto un regime speciale: per esse e per i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, infatti, sono previsti ulteriori obblighi, come valutazioni annuali di ampia portata dei rischi di danni online sui loro servizi, ad esempio per quanto riguarda l’esposizione a beni o contenuti illegali o la diffusione di disinformazione.

Le disposizioni a tutela di consumatori e gli obblighi per le piattaforme

Presenti nel testo anche disposizioni per la tutela della libertà di espressione, che limiteranno le decisioni arbitrarie di moderazione da parte delle piattaforme online, e norme atte ad imporre che i termini d’uso delle piattaforme siano esposti in modo chiaro e conciso, nel rispetto dei diritti fondamentali degli utenti.

La Commissione avrà la facoltà di verificare direttamente le piattaforme e i motori di ricerca di dimensioni molto grandi, imprese che individualmente raggiungono oltre il 10% della popolazione dell’UE, vale a dire circa 45 milioni di persone. Ciascuno Stato membro dovrà inoltre designare un coordinatore dei servizi digitali, che supervisionerà altre entità che rientrano nell’ambito di applicazione della legge sui servizi digitali, nonché le piattaforme e i motori di ricerca di dimensioni molto grandi per le questioni non sistemiche.

I termini della Dsa

A partire da oggi, si legge nel comunicato che accompagna l’entrata in vigore della legge, le piattaforme online disporranno di 3 mesi (fino al 17 febbraio 2023) per comunicare il numero di utenti finali attivi sui loro siti web.

Gli Stati membri dell’UE dovranno conferire i poteri spettanti ai propri coordinatori dei servizi digitali entro il 17 febbraio 2024, data generale di inizio dell’applicazione della legge sui servizi digitali

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