L'intervento

Draghi: “Separare prezzo energia elettrica da quello del gas, ci sono anche le rinnovabili”

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Il Premier incontra oggi i capi di Stato di Spagna, Portogallo e Grecia per affrontare il tema dell’emergenza energetica e parla della necessità di mettere un tetto ai prezzi del gas, ma anche della centralità delle rinnovabili nel determinare un domani il prezzo dell’energia elettrica.

Draghi vuole un tetto al prezzo del gas in Europa

Gli italiani si troveranno ad affrontare una stangata da 33,7 miliardi di euro, secondo la stima dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. La cifra si ottiene togliendo dal conto finale i 3,8 miliardi della Legge di Bilancio, altri 1,7 miliardi raccolti con il decreto del 21 gennaio e i 5,6 miliardi approvati di recente.

Rispetto al 2019, l’aumento complessivo stimato per quest’anno del costo di luce e gas di 44,8 miliardi, di cui 15,4 per le famiglie e 29,4 per le imprese.

Come ha ricordato la nostra Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, l’Arera, il gas è aumentato del +94% a gennaio, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, mentre per l’energia elettrica l’incremento si fa deciso, con un +131%.

È questo lo scenario con cui si confronta il Governo da qualche tempo ormai, ben prima dell’avvio delle operazioni militari speciali della Russia in Ucraina, che altro non è che l’inizio di una guerra nel cuore dell’Europa orientale.

Per questo oggi il Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, incontrerà i capi di Governo di Spagna, Portogallo e Grecia, con l’obiettivo di arrivare ad una posizione condivisa in Europa per affrontare in maniera efficace e rapida la crisi energetica e la situazione non felice dell’economia nel suo complesso.

Specificità del mercato energetico europeo, che costa troppo

Il punto cruciale è riuscire a mettere un tetto ai prezzi del gas ormai fuori controllo. D’altronde, è un fatto che il prezzo in Europa di questo combustibile è superiore a quello pagato in altre parti del mondo, facendo del nostro mercato un caso particolare su cui riflettere e intervenire subito.

Posizione del Premier che è stata condivisa proprio ieri anche dall’amministratore delegato del Gruppo Enel, Francesco Starace, in occasione della presentazione dei risultati d’esercizio 2021.

C’è indubbiamente la necessità di affrontare la specificità del mercato del gas europeo. Noi siamo convinti che sia necessario avere un tetto”, ha dichiarato Draghi durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

Un tema che è poi legato a doppio filo con quello delle fonti energetiche che stanno alla base della formazione del prezzo dell’energia elettrica.

Centralità delle rinnovabili per il presente ed il futuro energetico

Il secondo aspetto riguarda il fatto che il prezzo dell’energia elettrica è formato sulla base del prezzo del gas, non sulla base del prezzo bassissimo delle energie rinnovabili”, ha aggiunto il Premier italiano.

In un mondo in cui, anche nell’attuale, ma certamente in prospettiva, il contributo dominante verrà dalle energie rinnovabili, bisogna riuscire ad arrivare a una separazione delle due fonti di energia, per determinare il prezzo dell’energia elettrica”.

Un richiamo non troppo velato alla centralità delle fonti rinnovabili nel nostro presente e soprattutto nel futuro molto prossimo del mercato energetico europeo, perché risorse pulite, altamente economiche e certamente sicure, su cui dovremmo fare molto più affidamento, magari anche per determinare il prezzo dell’energia elettrica, che ovviamente sarebbe di gran lunga più basso dell’attuale.