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Draghi: “Diritto a smart working per chi ha figli in Dad o in quarantena oppure congedi e bonus baby-sitting”

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Le misure annunciate dal premier il giorno del decreto legge con misure anti-Covid più restrittive per il Paese: “I 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati”.

Garantito di nuovo il diritto allo smart working. Da lunedì prossimo la maggioranza delle Regioni italiane saranno in zona rossa: significherà anche scuole, di ogni ordine e grado, chiuse. Da qui l’annuncio del premier. 

“Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena”, ha detto Mario Draghi, intervenendo al Centro vaccinale anti-Covid all’aeroporto di Fiumicino.

E per chi non può svolgere lo smart working?

“Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting. Il decreto che comprende tutte le altre misure di sostegno all’economia è previsto per la settimana prossima. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati”, ha aggiunto Draghi.

Per le partite IVA contributi in modo più semplici ed immediati

Ma non basta, ha continuato il presidente del Consiglio.

“Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio. Le misure previste nel decreto legge sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i ‘nuovi poveri’, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite IVA che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali.

Infine, l’altro impegno preso con i cittadini dal premier è quello di dare nuovo vigore alla campagna vaccinale, continuando anche “a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia”, ha concluso Draghi. 

Centro vaccini dell’Aeroporto di Fiumicino

Il Centro vaccini dell’Aeroporto di Fiumicino, il primo realizzato in uno scalo italiano, è attivo dall’11 febbraio 2021 ed è in grado di somministrare fino a 3.000 dosi giornaliere. Il centro dispone di 65 cabine (di cui 25 per l’inoculazione dei vaccini) e di 160 sedute nell’area di osservazione.
A oggi sono state vaccinate circa 28.000 persone.