Digital divide

Dove manca la Tivù, Uncem lancia la mappatura dei luoghi senza segnale

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L’Uncem (Unione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani) lancia una importante mappatura per raccogliere tutti i luoghi dove, per un motivo o per l'altro, il segnale televisivo non arriva.

Dopo il successo della mappatura dell’assenza di segnale del cellulare 4G e 5G – che ha delineato il quadro del disagio digitale italiano – l’Uncem (Unione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani) lancia una seconda importante mappatura, che riguarda invece, questa volta, i luoghi dove, per un motivo o per l’altro, il segnale televisivo non arriva.

E non sono certo pochi i comuni dove la Rai o altri canali del digitale terrestre non arrivano.

La Tivù è un diritto di tutti

“I recenti cambi di frequenza hanno complicato non poco la vita a chi vive in montagna o a chi possiede una “seconda casa”. Costringendo a comprare parabole e decoder, installarle sulle case per vedere la televisione. Un aggravio di costi non banale. Un danno economico notevole.

Eppure in troppe aree del Paese tutti i canali RAI, tutto il bouquet televisivo, il TGR… non si vedono. E non possiamo accettarlo”, si legge nella nota dell’Unione presieduta da Marco Bussone.

“Uncem ci sta lavorando con RAI, Società delle torri e Ministeri. Il dialogo esiste, è vivo. Ma occorre uno scatto. Capire dove la TV non si vede – come per i telefoni che non prendono – e intervenire. Con azioni della Politica – investimenti in primis – e interventi dei broadcaster. Nell’interesse delle stesse emittenti e ovviamente di chi vive e lavora nelle zone montane italiane”, aggiunge l’Uncem.

Un vero e proprio sondaggio, che riguarda anche la dotazione tecnologica per stilare un identikit dei cittadini con problemi di Tvù (sei dotato di smart Tv? Il 5G migliora la situazione? Le cose sono peggiorate dopo il cambio di frequenze un anno fa?).

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