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Donato Limone: “Spid per tutti i cittadini? Prima completare l’anagrafe digitale”

ANPR

Per promettere “l’identità digitale per tutti i cittadini entro l’anno” è necessario prima completare l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), ferma ad oggi a 3.095 Comuni. Così commenta Donato Limone, professore di informatica giuridica e diritto dell’amministrazione digitale, e direttore della Scuola Nazionale di Amministrazione Digitale (SNAD), gli impegni presi dal Governo sullo Spid e sulla “pubblica amministrazione alla testa dell’Innovazione del Paese”.


Key4biz. Professore, secondo lei quali strategie si possono mettere in campo per accelerare e cercare di raggiungere il difficile obiettivo indicato dal premier “unica identità digitale entro un anno per tutti i cittadini”?

Donato Limone. Finora non ci sono state strategie precise né sulla identità digitale né sui servizi on line né sui processi di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. Il transito verso la trasformazione digitale è appena alle enunciazioni e alle proclamazioni. È bene ricordare che siamo sempre al 25.mo posto della classifica Desi. Se questo è il contesto (in sintesi), per affrontare correttamente ed utilmente il problema della identità digitale è necessario completare in tempi rapidi il progetto sull’anagrafe nazionale digitale della popolazione e nell’ambito di questo progetto incardinare la soluzione al problema della identità digitale.

Key4biz. Tra le possibilità anche l’erogazione di SPID obbligatoria e contestuale con il primo rilascio e il rinnovo della carta d’identità elettronica?
Donato Limone. Può essere una possibilità. Dobbiamo sempre ricordare che lo SPID a sua volta è strettamente correlato alla finalità di base: utilizzare Spid per fruire di servizi in Rete. Allora, sarà necessario collocare nella strategia del governo una specifica linea sulla semplificazione e la digitalizzazione dei servizi. Ci sono 30.000 pubbliche amministrazioni che potrebbe erogare servizi in Rete a condizione che gli stessi siano “prima” progettati e realizzati nella logica della semplificazione e della digitalizzazione amministrativa.

Key4biz. Dopo il Bonus Cultura e la domanda online per il reddito di cittadinanza, legare SPID a quali altre iniziative della pubblica amministrazione?

Donato Limone. Le altre iniziative devono essere sviluppate nella logica alla quale ho fatto prima riferimento. I servizi sicuramente riguardano l’accesso alle banche dati di enti centrali come Inps, Inail, Agenzie delle entrate; l’accesso ai servizi delle università e delle scuole, dei comuni (ai servizi per i cittadini nella vita quotidiana).

Key4biz. Come rendere più facile e vantaggiosa la procedura di erogazione dell’identità digitale?

Donato Limone. Ritengo sia necessario un progetto specifico sul ruolo importante dei Comuni che già si occupano delle anagrafi e dei servizi relativi. Il progetto dovrebbe essere definito con Anci e le diverse associazioni delle autonomie locali.

Key4biz. “La Pubblica Amministrazione dovrà essere alla testa dell’Innovazione, realizzando le infrastrutture materiali e immateriali necessarie”, ha detto Conte. Cosa ne pensa?

Donato Limone. Sostenere che la pubblica amministrazione deve essere il “pilota” dell’Innovazione significa adottare una strategia molto dettagliata con un programma attuativo preciso e un fondo ad hoc altrettanto certo e bel finalizzato. In particolare per quanto attiene alle infrastrutture immateriali, alla cultura del dato digitale, alla protezione dei dati personali, ai processi integrati di semplificazione, digitalizzazione, trasparenza amministrativa. Oggi (ma da molti anni) di innovazione si parla soltanto e se ne parla senza conclusioni concrete.

Key4biz. L’Innovazione è tra i driver del Governo M5S-PD per far rinascere il Paese. La parola ‘Innovazione’ è presente 9 volte del discorso di Conte al Parlamento. Secondo lei come trasformare “Italia in laboratorio di innovazione”, per usare le parole del presidente del Consiglio?

Donato Limone. Intanto con la formazione di una chiara visione del processo di innovazione (che non può essere solo di natura tecnologica ma anche di natura istituzionale, organizzativa, amministrativa). Questa visione non esiste. Prima ho parlato di un progetto di pubblica amministrazione come “pilota” dell’innovazione con la finalità di imprimere una svolta vera sulla digitalizzazione del Paese. Se l’amministrazione diventa un moderno sistema digitale anche il Paese cambia passo: oggi la pubblica amministrazione costituisce un vincolo negativo allo sviluppo del Paese. Il pilota dell’innovazione deve permettere in tempi rapidi (le norme ci sono tutte anche se a volte scritte male; i principi ed i criteri per i processi di digitalizzazione anche) di tracciare una linea logica per alcuni interventi di base senza i quali diventa difficile transitare da una amministrazione analogica (chiusa, formalistica, complessa e complicata, costosa, lenta, ecc.) ad una amministrazione digitale ed “aperta” che contribuisca allo sviluppo del Paese e non solo alla gestione di “pratiche”. Oggi i soggetti che devono occuparsi di digitale sono il Ministro per la innovazione, il Ministro per la pubblica amministrazione, il dipartimento per la trasformazione digitale, l’Agid.

Key4biz. Come opereranno questi soggetti al fine di adottare linee comuni strategiche oltre che linee operative utili ed efficaci?

Donato Limone. Rischiamo di avere (forse, ci auguriamo) una giusta “visione” sulla innovazione della pubblica amministrazione ma poi tutto si “diluisce” nell’annoso problema delle “competenze” e della frammentazione delle stesse. Visione strategica ed indirizzi coerenti sono alla base di un vero processo di cambiamento. Ricordo infine che le riforme senza sostegno finanziario restano documenti (qualche volta belli) inutili. Il cambiamento e l’innovazione non possono realizzarsi senza una formazione continua sia dei dirigenti e sia dei dipendenti proprio sui processi innovativi. Su queste tematiche la formazione è quasi inesistente.

Key4biz. Qual è il suo bilancio delle politiche digitali del precedente Governo con un focus sulla Pa e quindi sul ministro Giulia Bongiorno?

Donato Limone. Non mi sono accorto della esistenza di politiche sul digitale da parte del precedente Governo. Ma forse ero distratto.

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