Lo studio

Domanda energetica mondiale, picco nel 2030 per il World Energy Council

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Presentato a Istanbul il nuovo Rapporto sui consumi energetici globali nei prossimi decenni. Diversi gli scenari delineati, ma senza scelte politiche decisive gli investimenti premieranno sempre petrolio, gas e carbone, a scapito delle rinnovabili e della salute del pianeta.

La domanda mondiale di energia pro capite raggiungerà il suo massimo entro il 2030. È quanto emerge dal nuovo Rapporto del World Energy Council, “World Energy Scenarios 2016 – The Grand Transition”, presentato a Istanbul in occasione del 23° Congresso mondiale sull’energia.

Grazie all’innovazione tecnologica, un modello di consumo più critico e gli impegni presi dai Governi di molte nazioni alla Cop21 di Parigi, il fabbisogno energetico per persona tenderà gradualmente a diminuire nei prossimi decenni, delineando un nuovo scenario globale di “grande transizione” per il comparto energetico mondiale.

Un trend positivo per la salute del pianeta e delle nostre città, ma che vedrà in forte controtendenza la domanda di energia elettrica che raddoppierà dopo li 2030. Un dato che deve impegnare Governi, aziende, Pubblica Amministrazione e investitori nella ricerca di soluzioni tecnologiche più efficaci in termini di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di CO2.

Le rinnovabili, si legge nel Rapporto, registreranno una crescita consistente, con il solare e l’eolico che copriranno il 39% della domanda di energia elettrica. In aumento anche il potenziale dell’idroelettrico e del nucleare (fonte energetica rinnovabile secondo molti Paesi).

I settori che pesano di più sul consumo pro capite sono sempre gli stessi: riscaldamento, trasporti e industria. Secondo il World Energy Council è giunto il momento di puntare con maggiore decisione sulle smart grid e sulla micro generazione (magari a livello di condominio e distretto industriale).

I combustibili fossili ancora rappresenteranno la fonte energetica primaria a livello globale (nel 2014 erano all’81%) e il panorama energetico, senza una svolta significativa dei decisori politici, sembra cambierà di poco nel 2030 e decadi successive.

Secondo lo studio, tra il 2035 ed il 2045 potremmo avere un picco della domanda di petrolio e nel 2060 un picco per il gas. Ma si tratta di una delle proiezioni proposte dal documento. Ad esempio, in uno scenario completamente opposto, si potrebbe avere una caduta rapida, sotto il 50%, dei combustibili fossili nel mix energetico mondiale a vantaggio del solare e dell’eolico.

Da segnalare, inoltre, che il Rapporto disegna una domanda energetica globale in contrazione dopo il 2030 in concomitanza ad altri fenomeni demografici e geopolitici di grande rilevanza: diminuzione della popolazione mondiale, diffusione di smart technologies e cambiamenti radicali degli assetti economici e geopolitici.