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Dispositivi salvabebè, a sorpresa obbligatori da oggi. Ma il ministero lo comunica solo con 4 post sui social

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Scatta l'obbligo di montare sulle auto un dispositivo di allarme 'antiabbandono' sui seggiolini per chi trasporta minori di 4 anni. Multe salate per chi non si adegua: da 81 a 326 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. E nessuna campagna d’informazione del Ministero dei Trasporti, solo pochi post. Italia Viva: 'Emendamento per non far scattare subito le multe".

Questa mattina la maggior parte dei genitori di bambini con meno di 4 anni si sono svegliati in Italia con una sorpresa: scatta da oggi l’obbligo di montare sulle automobili un dispositivo di allarme ‘antiabbandono’ sui seggiolini per chi trasporta bimbi di età inferiore ai quattro anni. Non occorre acquistare necessariamente un nuovo seggiolino, è sufficiente comprare un dispositivo (il costo va dai 30 ai 100 euro), che rileva il peso del bambino, sono semplici “cuscini” (sul mercato ce ne sono diversi), in grado di attivare un segnale acustico e/o visivo nel caso di allontanamento del conducente dopo lo spegnimento del veicolo.

Una novità così importante, che riguarda centinaia di migliaia di genitori e può salvare la vita a diversi bambini, come è stata comunicata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e dalla ministra Paola De Micheli? Con una campagna d’informazione? No, solo con due news sul sito del ministero (una il 29 ottobre e l’altra ieri), due post sulla pagina ufficiale Facebook del Mit (oggi non ancora pubblicati post sull’entrata in vigore della legge), con un post sulla pagina Facebook della ministra (datato il 7 ottobre, ma indicava solo la firma del decreto “l’obbligo entrerà in vigore non appena la legge verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale“) e un tweet sul profilo Twitter di De Micheli pubblicato alle ore 8:30 di oggi a mo’ di telegramma.

E giustamente il primo commento che si legge al tweet è: “E quindi? Lo compriamo stanotte? Forse è il caso di intervenire con qualche nota informativa Ministro non crede?”, ha scritto Leonardo.

“Anticipare l’entrata in vigore senza un minimo di informazione al cittadino!”, ha osservato un altro utente.

“Grazie del preavviso e dell’ottima campagna informativa”, digita ironicamente un’altra utente e di questo tenore sono tutti gli altri commenti scritti sul profilo Twitter della ministra. Dalla firma del decreto, 7 ottobre, ad oggi, 7 novembre, non è stata realizzata nessuna campagna di informazione ai cittadini.

Anche per questo motivo, giustamente, il deputato del PD Ubaldo Pagano ha proposto al ministero dell’Interno di sospendere “per il momento le sanzioni sui seggiolini antiabbandono finché i cittadini non saranno stati informati in maniera corretta e diffusa sulla nuova normativa e finché non sarà operativo l’incentivo di 30 euro all’acquisto, le cui modalità di attuazione devono ancora essere chiarite dal ministero dei Trasporti”.

Il contributo di 30 euro per l’acquisto del dispositivo è previsto dal Decreto Fiscale con cui è stato istituito un fondo di 15 milioni e il riconoscimento del contributo economico per ciascun dispositivo acquistato. Ma sullo scontrino o fattura quale dicitura deve esserci? In che modo e quando verranno rimborsati i 30 euro?

“La disciplina dell’attuazione dovrà arrivare con un decreto ministeriale di Mit, di concerto con il Mef. Prima di iniziare a sanzionare, si completi tutta la procedura”, chiede il deputato del PD Ubaldo Pagano.

Italia Viva: ‘Emendamento per non far scattare subito le multe”

“La legge sui seggiolini antiabbandono era necessaria, la multa per chi non si adegua entro 24 ore, non va bene. In Parlamento il nostro emendamento per correggere la norma e permettere ai genitori di adeguarsi. Per la tutela dei #bambini, al fianco delle famiglie”, ha annunciato su Twitter Raffaella Paita, deputata di Italia Viva.

Per approndire:

Il decreto del Mit che impone l’installazione a bordo dei veicoli dei dispositivi salvabebè.