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Dispositivi connessi: 2 italiani su 10 non sanno come usarli

Le difficoltà maggiori che gli italiani incontrano sono legate alla connettività 21%, complessità di utilizzo 19%, differenza rispetto a quanto visto nella pubblicità sia in termini di funzionamento che di estetica 18%. A livello globale vengono citati la complessità di utilizzo (21%), difficoltà di istallazione e differenza tra la realtà e quanto pubblicizzato (19%).

Questo è quanto emerso dalla recente indagine di Accenture, “Engaging the Digital Consumers in the New Connected World.

“Per queste nuove categorie di dispositivi connessi, le società di high tech e i service provider dovrebbero ripartire da zero e ripensare il proprio approccio allo sviluppo del prodotto, focalizzandosi sull’esperienza del consumatore”, spiega Paolo Baile, Managing Director responsabile Communications,Media&Technology di Accenture Strategy.

I primi tre fattori (per gli italiani) che determinano la decisione d’acquisto nel caso dei dispositivi di ultima generazione, sono i seguenti: il 35% cita la “facilità d’uso” (contro il 33% globale), il 29% l’affidabilità del brand (22% globale) e  27% le caratteristiche e le funzionalità del prodotto” (29% globale).

In Italia, il 12% dei consumatori pensa di acquistare telecamere di sorveglianza e sistemi di sicurezza connessi così come un termostato smart nei prossimi 12 mesi. Percentuali che salgono rispettivamente al 49% e 47% se si considera di effettuare l’acquisto nei prossimi cinque anni.

Altre categorie di dispositivi suscitano interesse all’acquisto nei prossimi cinque anni sono: fitness monitor indossabili e orologi smart 44%, dispositivi indossabili per la salute e stampanti 3D domestiche 43%, oltre a sistemi d’intrattenimento auto connessi 42%.

Dai dati dell’indagine trapela anche che, dopo diversi anni di rapida crescita, la propensione all’acquisto di prodotti high tech più tradizionali risulta in calo, effetti di una penetrazione ormai molto alta nel mercato. Dal 2014 al 2015, la percentuale di consumatori che programmano un acquisto è diminuita in cinque delle 12 categorie di prodotto considerate nell’indagine, comprese quelle dei tablet, laptop e televisori HD.

Per esempio, il 33% degli intervistati dichiara di voler comprare un laptop nel prossimo anno, in calo di sette punti percentuali rispetto ai risultati riscontrati nell’indagine lo scorso anno (40%). Anche tablet e HDTV sembrano riscontrare un calo di interesse da parte dei consumatori: il 48% intende acquistare un tablet nel prossimo anno, rispetto al 50% dello scorso anno. Analogamente, il 45% degli intervistati intende acquistare un HDTV, con un calo di tre punti sullo scorso anno (48%).

Inoltre, per quanto riguarda i consumatori italiani, c’è particolare attenzione rispetto al tema della sicurezza dei dati online. Quasi la metà (46%) di essi rivela di non avere piena fiducia nel modo in cui vengono trattati i dati personali online, come indirizzi email, numeri di cellulari e storico degli acquisti. Inoltre, la percentuale di persone che afferma di non condividere mai queste informazioni e di non essere affatto sicura che i propri dati personali siano protetti in Internet è salita dal 9% dell’anno scorso, al 10% di quest’anno.

 

Ultimo ma ben più importante degli altri, è la marca che è un criterio di selezione decisivo quando i consumatori acquistano nuovi dispositivi, e diventa addirittura il primo criterio quando scelgono un nuovo smartphone. Alla richiesta di illustrare i motivi principali dell’acquisto di un particolare smartphone, il 55% ha dichiarato: “Mi piace questa marca”, mentre il 43% ha indicato “Ho già altri dispositivi della stessa marca”. Altri fattori importanti sono: “il design e le modalità di interazione”, per il 24%; “si basa su un sistema operativo che apprezzo”, per il 21%; e “una batteria o uno schermo di qualità superiore”, per il 19%.

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