finestra sul mondo

Il discorso di Re Felipe VI, Strage di Las Vegas, Brexit, La Francia approva la legge antiterrorismo

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Referendum Catalogna, Re Felipe VI: lo Stato deve assicurare l’ordine costituzionale

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Il re di Spagna Felipe IV si e’ rivolto ieri sera al popolo spagnolo con un discorso sulla situazione di emergenza che si e’ creata in seguito al referendum per l’indipendenza della Catalogna di domenica 1° ottobre. Nel messaggio, trasmesso in televisione, il sovrano ha accusato la Catalogna e i catalani di violare la Costituzione spagnola e lo Statuto di Autonomia che la legge riconosce e protegge. Il referendum non puo’ che essere considerato un tradimento inaccettabile dello Stato, in antitesi con qualunque principio democratico, ha continuato il re nel suo durissimo discorso ripreso dalla totalita’ dei quotidiani spagnoli. Il capo dello Stato ha accusato anche governo e parlamento di aver sottovalutato la sfida posta dall’indipendentismo catalano, evidenziando come questo “comportamento irresponsabile” potrebbe avere serie ripercussioni per l’economia e la societa’ non solo della Catalogna ma dell’intera Spagna. Il re Felipe ha concluso con un appello al “fermo impegno di tutti nell’interesse generale della Nazione” e al rispetto reciproco, perche’ “senza rispetto non puo’ esistere una convivenza democratica e pacifica, ne’ in Catalogna, ne’ in Spagna, ne’ in nessun altro luogo”. Pur in assenza di riferimenti diretti a Carles Puigdemont o ad altri politici o dirigenti catalani, il discorso di Felipe VI e’ stato incentrato soprattutto sulla slealta’ inaccettabile dimostrata delle istituzioni catalane e dal decreto secessionista nei confronti dei poteri dello Stato e dell’unita’ nazionale. Infine rimane sempre disponibile nelle mani del governo la carta dell’articolo 155 della Costituzione, che prevede tra le altre cose la possibilita’ per lo Stato di assumere alcuni poteri propri delle comunita’ locali.

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Usa, “Los Angeles Times” accusa il Congresso di voler rendere piu’ facile l’acquisto e l’impiego delle armi

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Gran parte della stampa Usa chiede restrizioni sul commercio delle armi dopo la strage di Las Vegas, ma l’amministrazione del presidente Donald Trump ha gia’ fatto sapere che “non e’ ancora il momento di parlarne”. Duro il commento del “Los Angeles Times”. Dopo la carneficina di domenica scorsa – scrive il quotidiano, fortemente ostile a Trump – il piu’ grave evento del genere nella storia degli Usa, la Camera dei Rappresentanti si appresta a varare un disegno di legge che renderebbe ancora piu’ facili le sparatorie di massa. Il parlamento si prepara infatti a esaminare una legge intitolata ad “attivita’ sportive e ricreative” che non soltanto allenta le restrizioni alla caccia e al suo esercizio su suolo pubblico, ma comprende anche due provvedimenti che – nota il “Los Angeles Times” – non sembrano riguardare granche’ i tiratori sportivi. Uno legalizza la vendita di proiettili perforanti ad alta penetrazione, purche’ il costruttore dichiari che la munizione e’ destinata a scopi sportivi; l’altro allenta le restrizioni federali all’impiego dei silenziatori. Non c’e’ dubbio – scrive il quotidiano – che la legge, fortemente sostenuta dalla National Rifle Association (la lobby degli armaioli Usa), passera’ facilmente grazie alla maggioranza repubblicana alla Camera. Dopo di che, alla Camera verra’ presentato un ulteriore disegno di legge destinato a permettere alle persone che vivono in Stati in cui e’ autorizzato il porto di armi nascoste a recarsi con esse in altri Stati, indipendentemente dalle normative locali. Le leggi federali sul controllo delle armi – conclude il “Los Angeles Times”, sono eluse o vanificate. Altro che restrizioni: il Congresso “si sta muovendo per rendere piu’ facile l’acquisto di armi e munizioni, oltre che il loro trasporto ed impiego”, conclude il quotidiano.

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Usa, “Wall Street Journal”: afroamericani ancora discriminati nelle opportunita’ di lavoro

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Nonostante gli sforzi per l’integrazione negli Usa, le persone di colore alla ricerca di un lavoro sono ancora soggette a discriminazione nei confronti dei bianchi. Lo scrive il “Wall Street Journal” citando uno studio condotto da Northwestern University, Universita’ di Harvard e due istituti europei. Lo studio, che analizza le risposte all’invio di curriculum e i comportamenti successivi, rileva che nel 2015 i candidati bianchi hanno ricevuto il 36 per cento in piu’ di inviti al primo colloquio rispetto agli afroamericani: una cifra che non e’ cambiata in 25 anni. Questo dimostra, secondo gli esperti, che tale comportamento ha radici profonde nel mercato del lavoro statunitense. I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da circa 30 studi distinti condotti tra il 1989 e il 2015. Gli studi hanno coinvolto risposte a curriculum di candidati fittizi inviati via posta o on line. I “candidati” avevano tutti istruzione e esperienze lavorative analoghe, differivano solo in quanto alcuni erano attribuiti a nomi etnicamente identificabili o contenevano indizi che segnalavano l’etnia del proponente. In altri casi, si trattava di volontari che si presentavano di persona fingendosi alla ricerca di un lavoro. Se gli afroamericani sono rimasti al palo, gli ispanici sembrano invece aver fatto progressi nel mercato del lavoro nello stesso periodo. Nel 2015, gli ispanici sono stati invitati per interviste il 10 per cento in meno rispetto ai bianchi con esperienze e credenziali simili, rispetto al 23 per cento in meno nel 1990. Un recente documento della Federal Reserve Bank di San Francisco ha espresso preoccupazione per il crescente divario retributivo tra i bianchi e gli afroamericani. Nel 1979, i maschi neri hanno guadagnato 80 centesimi per ogni dollaro di salario orario guadagnato da un maschio bianco. Nel 2016, quel numero era sceso a 70 centesimi. Le donne nere, invece, nel 1979 hanno guadagnato 95 centesimi per ogni dollaro in salari orari guadagnati da una donna bianca. Nel 2016, erano 82 centesimi. Secondo la Fed, dietro il divario vi sono differenze nella qualita’ dell’istruzione e nelle opportunita’ di carriera. Per Mary C. Daly, direttore del dipartimento di ricerca economica della San Francisco Fed, questa discriminazione ha gravi conseguenze sociali. “Le disparita’ nei redditi da lavoro finiscono per ridurre i consumi, i risparmi e la ricchezza, il che in ultima analisi rende gli individui e le famiglie piu’ vulnerabili agli shock economici”, ha detto.

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Argentina-Cile, atteso a dicembre piano di intercambio energetico

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Cile e Argentina si preparano a lanciare un piano di integrazione energetica. Lo riferisce l’agenzia argentina “Telam” riportando gli esiti di un incontro bilaterale tenutosi a Santiago del Cile. A dicembre, mese in cui inizia l’estate nell’emisfero meridionale, l’Argentina arrivera’ a produrre 70 milioni di metri cubi di gas quotidiani e sara’ quindi in condizione di cedere le eccedenze al paese vicino. “L’avvio dell’intercambio energetico non tardera’ ad arrivare”, ha detto il segretario argentino all’Energia Alejandro Sruoga ricordando che l’incremento della produzione previsto per dicembre corrisponde con una minore domanda interna del gas. Da parte sua il ministro dell’Energia cileno Andre’s Rebolledo ha ricordato che “negli ultimi mesi si sono registrati grandi progressi” nelle trattative bilaterali.

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Regno Unito, Brexit: la durata del periodo di transizione sfida le linee rosse di Johnson

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Le tensioni nel partito conservatore sulla Brexit sono riaffiorate nel corso della Conferenza annuale in corso a Manchester, dopo che alcuni ministri hanno affermato che il periodo di transizione potrebbe estendersi fino alla fine del 2021, eccedendo di nove mesi la linea rossa tracciata dal segretario agli Affari esteri Boris Johnson. Quest’utlimo ha ottenuto una standing ovation dopo il suo intervento di ieri, in cui ha esortato il partito a sfruttare le opportunita’ offerte dall’uscita dall’Ue. Alcuni ministri pro-Ue sono favorevoli a estendere il periodo di transizione fino alla fine del 2021, al fine di dare maggiori certezze agli investitori. La data, inoltre, corrisponderebbe con la fine dell’anno finanziario dell’Unione. Il cancelliere dello scacchiere, Philip Hammond, si e’ allenato alla posizione del primo ministro Theresa May, secondo cui tale periodo dovrebbe durare per “circa due anni”, dando spazio alla possibilita’ di un’estensione. Una posizione, quest’ultima, sostenuta anche dal segretario agli Affari interni, Amber Rudd, e dal vice primo ministro de facto Damian Green. Johnson, al contrario, ha dichiarato che il periodo di transizione – che iniziera’ a partire dall’uscita formale del paese dall’Ue a marzo 2019 – “deve durare due anni e non un secondo di piu'”, facendo infuriare perfino i colleghi euroscettici. May chiudera’ quest’oggi la conferenza con la promessa di tener fede al suo impegno e con un appello all’unita’ del partito, che sara’ anche un messaggio diretto a Johnson e alla sua nemmeno troppo velata campagna per la leadership del partito.

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Regno Unito, Theresa May lancera’ un appello all’unita’ alla conferenza dei Conservatori

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Theresa May lancera’ un appello all’unita’ del partito conservatore quando oggi interverra’ sul palco della Conferenza di Manchester. Il primo ministro utilizzera’ il suo intervento per chiedere la fine della lotta interna e di spostare il focus del dibattito sui lavoratori dopo che per giorni i titoli dei giornali si sono concentrati sulle divisioni interne. L’appello segue le lamentele di almeno 12 membri del gabinetto, i quali hanno espresso la loro frustrazione nei confronti del segretario agli Affari esteri Boris Johnson in una serie di conversazioni pubbliche e private. In particolare, a creare tensione sono stati due recenti interventi di Johnson sulla Brexit, inclusa un’intervista in cui il segretario pone una serie di linee rosse in merito ai negoziati. Critiche sono arrivate anche dai segretari alla salute e agli Affari interni, Jeremy Hunt e Amber Rudd, dal primo segretario di stato Damian Green e dal segretario di stato per la Scozia, David Mundell. Nel suo discorso May affermera’ che la vita delle persone ordinarie “continua oltre i titoli dei giornali e oltre i corridoi di Westminster”. Per questo “non dobbiamo preoccuparci del nostro futuro e delle nostre preoccupazioni ma delle loro”. Nella giornata di ieri al primo ministro e’ stato nuovamente chiesto di rimuovere dal suo incarico il segretario agli Affari esteri, Boris Johnson , dopo che quest’ultimo ha dichiarato che la citta’ libica di Sirte, devastata dalla guerra, potrebbe diventare una nuova Dubai “una volta rimossi i cadaveri”. La stessa May ha tuttavia difeso la sua decisione di non licenziare il segretario, affermano di non volere essere circondata da “yes men”.

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Francia, Macron fa visita ai lavoratori della Whirlpool di Amiens

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Ampio spazio su “Les Echos” e “Le Figaro” alla visita effettuata ieri dal presidente francese, Emmanuel Macron, alla fabbrica di Whirpool France, ad Amiens. Un luogo simbolico per il capo dell’Eliseo, che prima del secondo turno delle presidenziali si era gia’ recato sul posto per incontrare i lavoratori in sciopero contro l’imminente chiusura della fabbrica. Dopo che la maggior parte degli impiegati sono stati ricollocati in un’altra azienda produttrice di frigoriferi, Macron ha mantenuto la sua promessa tornando sul posto. Durante un tour durato circa tre ore, Macron ha incontrato gli operai, visitato i luoghi e rilasciato dichiarazioni alla stampa. Secondo il Figaro quella riservata al presidente e’ stata una “buona” accoglienza, mentre Les Echos parla di un’occasione per mostrarsi ottimista sulla “reindustrializzazione francese” e sulla capacita’ del paese di attratte gruppi stranieri. Il presidente si e’ recato anche sul nuovo sito di Amazon, che ha inaugurato il suo piu’ grande centro logistico in Francia. Un deposito di circa 170mila mq che dara’ lavoro a piu’ di 500 persone entro il 2020.

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Francia, approvata legge antiterrorismo

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – L’Assembla Nazionale ha approvato il disegno di legge sull’antiterrorismo presentato dal ministero dell’Interno, Ge’rard Collomb. Lo riporta “La Tribune”, ricordando le polemiche che hanno accompagnato la presentazione di questa norma, giudicata da molti “liberticida” a causa di alcune misure di eccezione previste dallo stato di emergenza che entreranno nel diritto ordinario. Sostenuto dai gruppi della Re’publique en marche, dei Modem, e dai Costruttivi, il progetto e’ passato con 415 voti favorevoli e 127 contrari. Tra i principali detrattori i Repubblicani, che hanno giudicato il testo “insufficiente”, insieme al Front National e ai gruppi di sinistra della France Inoumise e della Sinistra democratica. Per tutta risposta, il ministro dell’Interno ha definito la legge “equilibrata”, capace di fornire una risposta a una minaccia diventata duratura”. L’obiettivo del governo e’ quello di arrivare a un’approvazione definitiva entro la meta’ di ottobre. La votazione si e’ svolta in un clima particolarmente teso, visti i recenti attentati di Marsglia e Las Vegas. “La Tribune” ricorda che tra gli emendamenti adottati c’e’ quello che stabilisce un nuovo reato per i genitori che incitano i propri figli a partire verso zone di guerra all’estero. Un crimine che prevede fino a 15 anni di reclusione e una multa di 225mila euro.

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Germania, l’industria chiede chiarezza sui prezzi delle emissioni inquinanti

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – La legge tedesca sulle energie rinnovabili (Eeg) regolamenta il settore in maniera dettagliata. Tuttavia un gruppo di 15 economisti ed esperti del clima, provenienti dal mondo accademico e dell’industria, hanno fatto un appello alle forze politiche che potrebbero comporre il prossimo governo affinche’ fermino l’aumento incontrollato delle imposte che gravano sui prezzi dell’energia, e delineino un sistema piu’ semplice per la definizione dei prezzi delle emissioni di CO2. “‘L’attuale sistema porta ad un vicolo cieco. E’ troppo complesso, ostile all’innovazione, ed ha un tono sbagliato. Per una politica del clima economicamente sensata c’e’ bisogno di un riallineamento”, ha detto il capo della Dena, Kuhlmann, al quotidiano “Handelsblatt”. Il nucleo delle proposte e’ quello di assegnare ad ogni emissione di CO2 un prezzo. Il gettito della tariffazione delle emissioni di CO2 potrebbe sostituire alcune tasse o imposte esistenti, ma il peso deve essere “socialmente equilibrato”, si legge nel documento dei 15 esperti. Gli autori propongono una riduzione dei costi per promuovere misure di efficienza energetica tra le famiglie con i redditi piu’ bassi. La Germania mira a ridurre le emissioni di CO2 del 40 per cento rispetto al 1990 entro il 2020. Il tema dei prezzi delle emissioni di CO2 si e’ insinuato nel dibattito politico, ma per il momento mancano proposte concrete. La misura dovrebbe accelerare la fine del carbone, eliminando il bisogno di intervenire legislativamente per conseguire tale obiettivo. Gli autori dell’appello auspicano una cooperazione transfrontaliera, in particolare con la Francia che ha presentato una proposta analoga.

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Giorno dell’Unita’ tedesca, il discorso del presidente Steinmeier

04 ott 10:44 – (Agenzia Nova) – Il presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier si e’ rivolto alla nazione in occasione delle celebrazioni per l’unita’ tedesca. Steinmeier si e’ recato a Mainz, accolto da decine di migliaia di persone protette dall’occhio vigile di 7.400 agenti di polizia. Il suo discorso e’ stato in parte rivolto al concetto di “Heimat”, cioe’ la piccola patria che tanto ha attratto gli elettori che hanno votato il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD). “Quando qualcuno dice: ‘Non capisco piu’ il mio Paese’, la Germania deve agire in proposito”, ha dichiarato il presidente. “Casa e’ il luogo che creiamo come societa’ e non un ritirarsi in nazionalismi”, ha proseguito Steineier, condannando l’elettorato della destra nazionalista. Affrontando il tema spinoso dell’immigrazione, il presidente ha fatto la distinzione tra rifugiati per motivi di persecuzione politica e per motivi economici, sottolineando che non possono essere respinti entrambi, e che le espulsioni devono avvenire in modo legale e regolato. Altro argomento toccato e’ stato quello della protezione di Israele e del rifiuto dell’antisemitismo: “La responsabilita’ del nostro passato non conosce fine”, ha ammonito il capo dello Stato, rivolgendo cosi’ un altro attacco al partito AfD.

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