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Diritti Tv Serie A, ma quali sono le Telco e gli Ott in campo?

Calcio

Mediapro è convinta di vendere al 100% i diritti, “perché non c’è solo Sky”, fa sapere il gruppo. “Nel 2018 ci sono mille modi con cui il calcio può arrivare alla gente. In Spagna il ruolo delle compagnie telefoniche e del calcio ha portato lo sviluppo della fibra da 2 a 6 milioni di punti connessione”, ha detto ieri Jaume Roures, il fondatore e presidente del gruppo cino-spagnolo, dopo il btitz di circa 10 minuti in assemblea di Lega, che ha varato il bando domestico di Coppa Italia e Supercoppa: base d’asta di 30 milioni annui.

Però ci viene da chiedere a Roures dove sono gli Over the Top e le Telco intenzionati ad acquistare i diritti tv della Serie A per il triennio 2018-21?

Amazon non ha mai battuto un colpo, né tantomeno Facebook e Netflix.

Tim e Vodafone potrebbero essere interessate a pacchetti ad hoc per piattaforma, Internet e mobile: Perform al momento si è fermata a 100 milioni e Tim a 30 per trasmettere la Serie A su Timvsion, come è intenzionato a fare Amos Genish, Ad della telco.

Dunque resta il nodo web. Il pacchetto per la Iptv desta qualche perplessità sull’esclusività o meno delle immagini e sulla liberalizzazione del mercato.

E Mediaset quanto sarebbe disposta a mettere in busta? Il Biscione ha ribadito la volontà di offrire sempre 200 milioni per 8 squadre da trasmettere sul digitale.

Quindi, calcolatrice alla mano, il gruppo cino-spagnolo come farebbe ad arrivare al miliardo e 50 milioni a stagione (ed anche a guadagnarci) senza l’offerta di Sky?  MediaPro (1,54 Mld. di fatturato e 5.100 dipendenti, controllata dai cinesi attraverso il fondo Orient Hontai Capital e una cordata di imprenditori) si è aggiudicato come intermediario i diritti pay tv della Serie A 2018-2021 mettendo sul piatto un miliardo e cinquanta milioni di euro a stagione. Sky sicuramente parteciperà, ma prima dell’offerta, attende la decisione del Tribunale di Milano.

Ieri in assemblea della Lega Jaume Roures ha tranquillizzato i presidenti dei club dicendo che rispetterà gli impegni finanziari, nonostante la decisione del Tribunale di Milano, che accogliendo il ricorso di Sky, ha sospeso fino al 4 maggio i pacchetti di Mediapro. Quindi “entro il 26 aprile”, ha detto Roures, “verrà depositata la fideiussione da un miliardo più Iva” dando piena esecutività al contratto da intermediario firmato con la Lega, dopo il versamento dell’anticipo di 64 milioni.

 “Contesteremo il ricorso di Sky”, ha aggiunto alla stampa il fondatore del gruppo di servizi audiovisi, “non c’è nessuna base per la sospensione, né AntitrustAgcom né Lega hanno detto che qualcosa non andava nel bando, è difficile che lo dica un giudice”.

Infine Roures cerca di rassicurare anche i tifosi riportando l’esperienza spagnola: “Almeno due volte abbiamo venduto i diritti della Liga la notte prima dell’inizio del campionato. Se il Tribunale dà l’ok, entro fine luglio dovrà essere tutto finito, perché le trattative private hanno un limite di 60 giorni”.

Al di là dell’ottimismo di Mediapro, al momento, neppure in Lega, conoscono i dettagli dell’operazione della fideiussione: non si sa quale o quali saranno le banche che affiancheranno il gruppo, anche se era circolata l’ipotesi Hsbc. Roures, all’assemblea dei 20 club della Confindustria del pallone, altro non ha detto, ma resta convinto dell’utilità del canale della Lega, “La soluzione migliore per il calcio e i tifosi”. Il commissario della Lega Malagò però è stato categorico. “È da escludere almeno per i prossimi tre anni, il bando per come è impostato non lo prevede”.

Nuova governance e Diritti Tv Coppa Italia  

L’altra partita della Lega riguarda la governance. Dopo l’elezione del presidente Miccichè (alcuni presidenti la mettono ancora in dubbio) vanno rinnovate le altre cariche. Vanno scelti i due consiglieri federali (anche se non è indispensabile visto il commissariamento della Figc) e i quattro consiglieri di Lega in quota ai club, oltre a quello indipendente.

Domani sarà pubblicato il bando della Coppa Italia. Le società vogliono incassare 30 milioni di euro (si aggiungeranno quelli per i diritti internazionali). Mediaset e Rai sono in corsa: le offerte vanno presentate entro le 11.30 di lunedì 7 maggio. Le buste saranno poi aperte nell’assemblea che si terrà a Roma. Giorno e luogo nel quale Giovanni Malagò si auspica il completamento della governance e la fine del suo commissariamento.

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