Alle 19 sorteggio gare

Diritti tv Serie A, via libera a trattativa con Mediapro per il canale della Lega. I dubbi sulla fattibilità

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L'Assemblea della Lega Serie A, all'unanimità, valuta positivamente l'ipotesi di realizzazione del canale della Lega e avvia negoziazione per definire l'accordo contrattuale con Mediapro per il triennio 2021-24. Tanti i dubbi sulla fattibilità.

L’assemblea della Lega di Serie A “valuta positivamente l’ipotesi di realizzazione del canale della Lega (ai sensi dell’articolo 13 della legge Melandri) e delibera di dare mandato al presidente e all’amministratore delegato di negoziare e definire l’accordo contrattuale con Mediapro entro e non oltre il 30 settembre 2019 sulla base dell’offerta economica”,presentata con la proposta di Mediapro del 26 luglio scorso. Lo ha deciso l’assemblea della Lega Serie A, riunitasi oggi per discutere della proposta della società audiovisiva spagnola Mediapro per ottenere i diritti televisivi dal 2021 al 2024 del campionato italiano, creando un canale esclusivo della Lega Serie A. 

All’unanimità”, si legge nella nota, la Lega Serie A “intende mantenere la piena facoltà di rivolgersi agli operatori del mercato della comunicazione per l’assegnazione dei diritti audiovisivi per il triennio 2021-2024″.

Presenti tutti i rappresentanti dei club che poi assisteranno al sorteggio dei calendari della prossima stagione, negli studi Sky a partire dalle ore 19.

La proposta di Mediapro è sulla partnership tecnica per la realizzazione del canale della Lega Serie A. La società spagnola propone un accordo per la produzione e distribuzione di un canale di trasmissione dei diritti audiovisivi del Campionato di calcio di Serie A per le stagioni 2021/22, 2022/23, 2023/24 (ed eventuale rinnovo per altre tre stagioni successive). Nel progetto del canale televisivo Mediapro svolgerebbe la funzione di partner tecnico e commerciale, mentre tutta la responsabilità “editoriale”, dalla programmazione alla definizione palinsesti resterebbe in carico alla Lega.

L’assemblea, che era stata sospesa l’8 luglio scorso, è in corso nella sede della Lega Calcio, in via Rosellini a Milano. Il canale della Lega era spuntato fuori già l’anno scorso e l’idea piaceva soprattutto ai presidenti della Sampdoria, Massimo Ferrero, e del Torino, Urbano Cairo.

Quest’anno è stata proposta da Mediapro.

Scrive il Sole 24 Ore, “perché proporre una votazione oggi, quando si parla di una proposta che dovrebbe avere eventuale attuazione nell’Agosto 2021? … più di due anni mancano alla scadenza del contratto oggi in essere fra la Lega, Sky e Dazn e che sta tranquillamente operando fino a scadenza. Perché dunque fare correre così tanto la Lega Serie A per entrare in un progetto con punti oscuri in cui è invece certo sin d’ora che la stessa Lega dovrebbe pagare una pesante penale se ci ripensasse?
Per questo c’è chi fra i presidenti di club vede in questa di Mediapro un cappio al collo della Lega, più che una proposta di collaborazione”.

Esiste anche un secondo problema: il tema introiti. Secondo Mediapro la proposta di “Canale” dimostrerebbe di poter fare più fatturato rispetto all’attuale modello distributivo fra Lega, Sky e Dazn. Gli introiti che gli spagnoli garantirebbero con la loro proposta ai presidenti di club segnala un minimo di 1,150 miliardi annui contro i 973 attuali. 

Ma la garanzia del fatturato sottostante da cosa sarebbe dimostrata? 

Per i club che al momento esprimono perplessità servirebbe quantomeno un business plan in grado di dimostrare ciò. E questo oltre a garanzie finanziarie e bancarie proposte da Mediapro che dovranno essere particolarmente chiare e sufficienti a garantire la Lega e i club calcistici, molto suscettibili sul punto dopo quello che è successo nell’ultima tornata, quando problemi sulle fideiussioni hanno portato la stessa Lega a tornare indietro sui propri passi e a revocare l’assegnazione dei diritti a Mediapro (che li aveva vinti come intermediario).

Infine, nota Andrea Biondi sul Sole24Ore, è debole anche il modello di business pensato da Mediapro per il canale della Lega Seria A. Il senior advisor di Mediapro Italia, Matteo Mammì, ha parlato di un “canale non esclusivo e aperto a tutti gli operatori”. Quindi un canale che non gode di esclusività come potrà ottenere i ricavi che presume di offrire?