L'appello

Direttiva Copyright: appello dell’industria creativa italiana, “approvatela”

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Una direttiva da votare, secondo le 19 associazioni firmatarie dell’appello, perché va a “rafforzare autori, imprese e lavoratori europei nei confronti di giganti del web d’Oltreoceano e aumenta le garanzie degli utenti finali nei confronti di entrambi”.

Cari Onorevoli,

l’Italia creativa produce 48 miliardi di euro di fatturato, dà lavoro a un milione di persone e rappresenta un patrimonio di eccellenza per il nostro Paese e per l’Europa.

Rivolgiamo a Voi questo accorato appello per una convinta approvazione della Direttiva comunitaria che favorirà lo sviluppo dei contenuti nell’era digitale nel rispetto del diritto d’autore”.

Inizia così il testo dell’appello rivolto agli europarlamentari italiani da 19 associazioni in rappresentanza dell’industria culturale e creativa nazionalea favore di un convinto “si” alla direttiva europea sul copyright su cui dovrà esprimersi, con un voto chiaro, il Parlamento europeo riunito in plenaria.

Una riforma in cui credono, perché va a “rafforzare autori, imprese e lavoratori europei nei confronti di giganti del web d’Oltreoceano e aumenta le garanzie degli utenti finali nei confronti di entrambi”.

Un patrimonio culturale e creativo nazionale, “unico al mondo”, da tutelare e favorire, con norme semplici ed efficaci, in termini di difesa del diritto d’autore e dei diritti connessi con la proprietà intellettuale, per un gran numero di professionisti: autori, registi, interpreti, giornalisti, fotografi, editori, scrittori, musicisti, grafici, librai, artisti, bibliotecari, pittori, designer, redattori, fonici, addetti alle luci, costumisti, e dalle centinaia di altre figure professionali.

Una direttiva, spiegano in un comunicato congiunto le associazioni di settore, che rispettando le libertà di internet e senza porre limiti allo sviluppo dell’economia digitale all’interno del mercato unico europeo: “aggiorna la normativa vigente al mutato contesto tecnologico ed economico-sociale, per dare una giusta remunerazione al lavoro di autori, artisti, imprese e del milione di persone che vi lavorano”.

Un provvedimento, hanno precisato gli autori del testo, che mira anche contrastare lo strapotere dei giganti del web, “rendendo più responsabili quegli operatori del web che, con quei contenuti e ricchezza creativa, hanno costruito un impero economico-finanziario in pochi anni”.

Di seguito le 19 associazioni firmatarie, rappresentative di tutte le componenti industriali e creative del settore culturale: 100autori – Associazione dell’Autorialità Cinetelevisiva, AFI – Associazione Fonografici Italiani, AIE – Associazione Italiana Editori, ALI – Associazione Italiana Librai, ANAC– Associazione Anazionale Autori Cinematografici, ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali, ANEM – Associazione Nazionale Editori Musicali, ANES – Associazione Nazionale Editoria di Settore, CCI – Confindustria Cultura Italia,  Confindustria Radio TV – Associazione dei media televisivi e radiofonici italiani, EMUSA – Editori Musicali Associati, Federazione Autori, FEM – Federazione Editori Musicali, Federazione Carta e Grafica, FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana, INDICAM – Istituto Centro Marca per la lotta alla contraffazione, Nuovo IMAIE – Nuovo Istituto Mutualistico per la Tutela dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori, PMI – Produttori Musicali Indipendenti, Writers Guild Italia – Sindacato degli scrittori di cinema, tv e web.