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DigithON: Andrea Orlando, ‘Siamo gli unici ad aver informatizzato il processo civile nell’Ue’

È al Castello Svevo di Trani che si è svolta la terza giornata di DigithON, la maratona delle startup pugliesi voluta da Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio alla Camera, per promuovere l’economia digitale sul territorio e a livello nazionale.

Quattro giorni di incontri, confronti e riflessioni sul mondo dell’innovazione, a partire dalle idee e le imprese. Proprio sulla rilevanza della tecnologica nella crescita economica, l’inclusione e lo sviluppo di nuovi modelli di business, è stato centrato l’intervento di Richard Allan, Vice Presidente Public Policy Facebook in Europa, Medio Oriente e Africa, intervistato da Tobias Piller a Trani, per la terza giornata di DigithON: “L’evoluzione della tecnologia significa non fermarsi mai. ‘Questo viaggio è solo all’uno per cento’ perché anche un’applicazione come fb non si può fermare mai. Il futuro tra dieci anni sarà nei servizi di messaggistica, nella realtà virtuale e nell’intelligenza artificiale. Sono le aree che stiamo studiando ma nessuno ancora sa come sarà il prodotto nei prossimi anni

Un’applicazione come Facebook – ha argomentato Allan – aiuta le persone a trasformare il loro nome in un brand e grazie ai fan chiunque si può promuovere ad un numero infinito di potenziali contatti. Facebook ti dà questa possibilità in modo gratuito ma un utente ha anche la possibilità di utilizzare gli strumenti di advertising per potenziare i contatti. I business digitali impiegano molte meno persone rispetto alle attività tradizionali ma hanno un impatto globale. Per esempio anche un’attività di nicchia di un piccolo paese può raggiungere un potenziale mercato fatto di 1miliardo e 600mila persone che sono gli utenti di Facebook nel mondo”.

Noi connettiamo le persone che sono interessate al contenuto. Questo è possibile anche grazie al ‘Data driven business’ che ci permette di avere milioni di dati e di fare ricerche e Facebook gestisce tutto ciò in maniera responsabile. La maggior parte dei business digitali utilizzano dati personali forniti consapevolmente dalle persone. Se il contratto è chiaro e io fornisco i miei dati posso avere un ritorno e un business che funziona e un ritorno economico. Noi abbiamo bisogno di prodotti che siano ispirati da tutti e questo è quello che determina il successo di Facebook. Raccogliamo le idee e i prodotti migliori di qualsiasi mercato”, ha infine spiegato Allan.

Un punto di vista che ha trovato concorde Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e presidente di DigithON: “Allan conferma che la rivoluzione digitale, se governata, produce un valore aggiunto totalmente diverso e nuovo rispetto a quelli a cui siamo abituati. Ora alla politica italiana ed europea serve il coraggio di regolare le distorsioni. I vantaggi devono redistribuire virtuosamente valore”.

Subito dopo è il turno del ministro della Giustizia Andrea Orlando che, intervistato da Antonello Piroso, ha affrontato il tema della giustizia al tempo del digitale: “I crediti non facilmente esigibili potranno essere tramutati in moneta virtuale per partecipare all’acquisto di altri beni oggetto di procedure concorsuali. In tal modo si entra in possesso di tali beni, senza attendere di essere pagati, a beneficio dell’intero sistema”.

Una moneta spendibile sul mercato, quindi, “che potrà essere utilizzata da coloro, cittadini e imprese, che vantano crediti paralizzati nelle procedure concorsuali, fallimenti compresi, grazie all’istituzione di un mercato elettronico nazionale dove far confluire i beni invenduti nelle procedure e dove i creditori abbiano modo di trasformare tali crediti in una moneta utilizzabile in tutte le aste disertate”.

In tal modo, ha precisato il ministro, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, sarà possibile “disincagliare liquidità e favorire investimenti di capitali”.

Ma il ministro ha anche raccontato del grande impegno del Governo nel favorire la trasformazione della giustizia italiana in chiave digitale: “Siamo gli unici in Europa ad aver informatizzato il processo civile e questo è un punto di partenza fondamentale per raggiungere il traguardo dell’informatizzazione integrale del settore Giustizia. Nel 2010 avevamo 6 milioni di cause pendenti nei tribunali civili italiani e questa condizione ci penalizzava, posizionandoci penultimi in Europa. Ora siamo risaliti a metà classifica, al pari della Francia”.

Il Ministero della Giustizia tra processo telematico e le sperimentazioni in corso sui temi raccontati a Digithon dimostra che si può fare. Andrea Orlando sta facendo grandi sforzi, ora servirà immettere nel motore della burocrazia anche migliaia di giovani digitali. La burocrazia cambia pelle se ingloba nuove generazioni e questa deve essere una scelta di tutto il Parlamento, favorendo l’uscita di chi è vicino alla pensione. Nel motore della pubblica amministrazione servono ventenni digitali“, ha poi aggiunto Francesco Boccia, a margine dell’intervista al ministro della Giustizia.

I nostri genitori il lavoro dovevano trovarlo, la mia generazione lo poteva cercare, i giovano di oggi devono inventarselo e i governi devono sostenere questa evidenza. Uno stato moderno è tenuto a sostenere i percorsi che conducono a creare lavoro”. ha invece affermato nel suo intervento Domenico Arcuri, AD Invitalia. “L’italia è geneticamente un paese di startuppers. Prima si chiamavano piccoli imprenditori, artigiani, ora si chiamano startuppers. Per i nostri genitori era più facile. Avevamo un paese entusiasta e oggi siamo un paese triste, preoccupato, un paese dolorante. Ci stiamo occupando di governare i costi e non ci occupiamo di trovare una strada per far crescere i ricavi. La strada giusta è quella dell’investimento, della scommessa”.

Con Smart & Start Italia Invitalia supporta la nascita e lo sviluppo di startup innovative ad alto contenuto tecnologico. All’inizio era destinato alle regioni del sud ora si copre tutto il territorio nazionale. Nel 2013 abbiamo puntato sul paperless quando in Italia si usava ancora la raccomandata. Abbiamo rotto questa tendenza e lanciato un portale che nel primo giorno ha avuto più di 20000 accessi. L’esperimento è riuscito e abbiamo capito che potevamo farlo proprio patendo dal sud”.

Più di 2000 progetti presentati, quasi 700 start up finanziate e più di 3000 nuovi occupati. Invitalia con il fondo Italia Venture destinato ad investimenti in equity in PMI e start up innovative, operando in co-investimento con operatori privati nazionali ed internazionali supporta non solo la nascita ma anche la crescita sostenendo l’impresa nella fase del consolidamento cercando di guadagnarci (poco) e usando la plusvalenza per investire in altre sturt up. Il fondo ha già fatto 5 investimenti esaminando più di 670 dossier. Uno degli investitori è Cisco”.

Passando al rapporto tra innovazione digitale e mercato musicale, Federica Tremolada, responsabile di YouTube Partnership in Italia, nel corso di un confronto con il giornalista Paolo Giordano e il musicista Giò Sada, sui temi della “rivoluzione nella musica e il fenomeno youtubers”, ha raccontato la crescita esponenziale di tale fenomeno. Solo in Italia i “milionari”, coloro che hanno raggiunto un milione di iscritti al proprio canale, sono raddoppiati rispetto allo scorso anno: “Noi vogliamo dare il nostro supporto a tutti i creators. Per questo, d’ora in avanti chiunque vorrà entrare a far parte di questo programma di partnership, potrà avere una risposta alla propria proposta entro una giornata lavorativa. Questo significa che passeremo dal supportare centinaia di migliaia di creators a decine di milioni di questi ragazzi che sono sulla nostra piattaforma. La grande novità è che a breve da tutti gli smartphone, tramite l’app YouTube si potrà abilitare una diretta dal proprio telefono”.

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