Switch off

Digitale terrestre, Agcom al Mise: ‘Norma su frequenze da modificare’

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Il tavolo tecnico convocato d’urgenza stamani al Mise per definire emendamenti alla norma.

Da quanto si apprende dall’agenzia Reuters, è stata convocata stamani una riunione d’urgenza del tavolo tecnico Agcom-Mise che da mesi lavora alla definizione del percorso che porta al nuovo switch off digitale entro il 2022.

L’Autorità avrebbe pronta una lista di emendamenti da inserire all’articolo 89 della legge di bilancio. Sembra che nella lunga lista di criticità rilevate da Agcom, un peso particolare assumano:

  • il tema del diritto d’uso sulla capacità trasmissiva (invece delle frequenze);
  • la confusione terminologica tra bacino regionale ed area tecnica;
  • l’indeterminatezza dei criteri di definizione dei costi di indennizzo e copertura investimenti per la conversione della capacità trasmissiva.

Verrebbero anche criticate le stime economiche, riportate nella Relazione tecnica, di indennizzi e investimenti in conversione. Stime che, secondo Agcom, sono valori massimi, risultato di scenari ipotetici da porre poi a verifica da parte della stessa Autorità.

Un altro punto qualificante delle critiche Agcom sarebbe dato dall’occasione persa per rileggere ed attualizzare, alla luce della nuova scarsità frequenziale e dell’uso efficiente dello spettro, l’attuale vincolo della riserva di 1/3 delle frequenze all’emittenza locale.

Dall’Agcom per ora nessun commento, ma non viene fatto mistero di ripetute lamentele circa l’eccesso di intervento legislativo di una norma definita ‘articolato-lenzuolo’ su aspetti tecnici di dettaglio tipici della regolamentazione di secondo livello.

Infine, Agcom sembra non aver apprezzato l’opzione di possibili travasi di personale da Agcom al Mise, in luogo di espresse competenze da riconoscere ad Agcom nell’intero processo.

Sapremo presto quante delle critiche avanzate da Agcom, per migliorare la norma, saranno trasformate in emendamenti al testo.