La transizione

Digitale. Peri (Lepida): “Strategico aggredire i divari tecnologici e contrastare l’uso improprio dei dati”

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Alfredo Peri riconfermato Presidente di Lepida scpa parla dei traguardi raggiunti dalla società in-house della Regione Emilia Romagna, del lavoro svolto a seguito della fusione tra Lepida e Cup2000, del percorso di trasformazione digitale della società e dell’economia e delle scelte strategiche da compiere per il futuro.

L’ultima Assemblea dei Soci ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione di Lepida per il biennio 2022- 2024 confermando sia i Consiglieri Francesca Lucchi e Antonio Santoro che lei come Presidente. Innanzitutto complimenti per la rielezione. La sua figura è molto preziosa per Lepida. Prima in qualità di Assessore regionale con delega al Piano Telematico Regionale e poi come Presidente dal 2018. Da allora sono stati raggiunti diversi traguardi. Qual è quello a lei più caro?

Alfredo Peri. Intanto colgo l’occasione per ringraziare tutti i collaboratori della nuova Lepida e i Soci, a partire dalla Regione ER, per l’intenso lavoro di questi anni così impegnativi. L’esito più rilevante di questo sforzo sta proprio nell’essere riusciti a garantire una profonda modernizzazione del ‘sistema Emilia-Romagna’, cogliendo gli straordinari vantaggi dell’evoluzione digitale, ma adattandola al nostro spirito di cooperazione istituzionale e di inclusione sociale. Qui si è creata un’esperienza che se valutata con attenzione potrebbe essere di grande aiuto anche in altri territori e nell’assetto nazionale.

Il 2019 è stato un anno di grande trasformazione per Lepida a seguito della fusione per incorporazione di CUP 2000 S.c.p.A. Si è concretizzata la possibilità per due mondi, per certi aspetti molto simili e per altri distanti, di mettere a fattor comune competenze, esperienze e attività. A distanza di ormai tre anni, qual è la sua valutazione rispetto alla nuova Lepida ScpA?

Alfredo Peri. La volontà dei Soci era quella di sommare le grandi esperienze di innovazione che le due società avevano maturato nei rispettivi settori. Tutti i numeri amministrativi e gli indicatori economici ci dicono che quella scelta era non solo opportuna e strategica, ma anche pienamente riuscita. D’altra parte, gli anni della pandemia, con i drammi e le complessità che stiamo vivendo, sono stati e sono purtroppo tuttora il terreno più concreto sul quale si dimostra l’utilità della nuova Lepida quale soggetto operativo a servizio del sistema sanitario regionale e delle autonomie locali. Anche internamente possiamo affermare che le due strutture, ben integrate, stanno producendo ottimi risultati.

Un concetto a lei molto caro è quello di ‘Democrazia Digitale’: garantire il massimo di accessibilità e di diffusione al maggior numero di cittadini. Stiamo vivendo il periodo storico a più alto tasso di innovazione di tutta la storia dell’umanità. Cosa fare per non lasciare indietro nessuno?

Alfredo Peri. Un grande pensatore dell’800 ci avvertiva che “ad ogni salto tecnologico corrisponde un nuovo assetto sociale”. Quello che stiamo vivendo da diversi anni ha modificato nel profondo la geografia dei poteri economici, degli assetti politici, delle relazioni fra Stati e fra le persone. L’Occidente Democratico ha il grande compito di riformare se stesso per dimostrare che libertà, giustizia sociale, inclusione, diritti civili rimangono valori fondativi anche per l’era digitale. Ma per uscire dalle enunciazioni occorre trovare soluzioni, investire risorse, garantire norme e procedure che siano impregnate di tali valori. Le risorse e i progetti del PNRR devono servire, per quanto ci riguarda, non ad avere più tecnologia a prescindere, ma soluzioni tecnologiche ed organizzative rivolte al “bene comune”. Anche in questo Lepida può dare una mano.

Con uno sguardo al futuro, pensando ad un piano strategico comune tra i Soci e Lepida. Quali sono i punti di partenza sui quali cominciare a focalizzare l’attenzione?

Alfredo Peri. Siamo al lavoro su questa prospettiva strategica, poggiando i piedi sul lavoro fin qui svolto. Aggredire i divari tecnologici e digitali, in tutte le accezioni, materiali e culturali; garantire la sicurezza e la trasparenza nelle procedure e nei servizi; sul grande tema dell’accumulo di dati, in particolare quelli sensibili, occorre investire risorse, professionalità, compiere scelte politiche, organizzative e giuridiche per garantire le tutele, le libertà individuali, contrastando l’uso e l’abuso improprio di informazioni e di dati personali. Sono alcuni esempi di questioni che dovranno trovare la giusta collocazione in una visione strategica che guardi ai prossimi decenni e a come una Società come Lepida può contribuire.

L’intervista è stata pubblicata originariamente sulla newsletter di Lepida scpa n.165 di luglio 2022