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Digitale: Francia e Germania fanno fronte comune

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I due paesi annunciano di voler arrivare al prossimo Consiglio del 18 e 19 dicembre con una serie di progetti congiunti nel settore digitale. Progetti che non siano fuochi di paglia ma contribuiscano alla crescita nel lungo periodo.

Francia e Germania fanno fronte comune sul digitale e pianificano di avviare congiuntamente investimenti nel settore.

I capi di Stato e di Governo si riuniranno il 18 e 19 novembre per discutere il piano d’investimenti da 315 miliardi presentato al Parlamento europeo la scorsa settimana dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

In una nota congiunta, i due Paesi – le principali economie dell’eurozona – hanno elogiato il Piano e si dicono “assolutamente impegnati a una sua rapida attuazione e a un suo rafforzamento”, rendendo nota la volontà di avviare progetti congiunti per digitalizzare aree quali l’istruzione, la sanità, i trasporti, l’energia, la Pubblica Amministrazione e di lavorare per migliorare le reti a banda larga lungo il confine franco-tedesco.

Il ministro francese dell’Economia Emmanuel Macron, secondo quanto riportato dall’Agenzia Reuters, ha riferito che i progetti saranno delineati nei prossimi giorni, così da arrivare all’appuntamento del Consiglio europeo con dei piani precisi su cui discutere.

“Il nostro obiettivo è di usare il tempo che abbiamo a disposizione prima del Consiglio di metà dicembre per definire alcuni progetti congiunti e dare corpo al piano Juncker”, ha detto Macron.

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha reso noto che i progetti d’investimento franco-tedeschi saranno complementari ai 10 miliardi di investimenti pubblici extra annunciati a novembre.

Per il ministro dell’Economia Sigmar Gabriel, il modo migliore per sostenere il piano Juncker è quello di sviluppare ‘progetti di eccellenza’ che contribuiscano alla crescita sul lungo periodo: “In Europa c’è bisogno di progetti di ‘unità’, non di fuochi di paglia o di piani che servano a dare lavoro a pochi operai edili per qualche anno”.