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Digitale, cresce del 56% la domanda di competenze. Scuola mobilitata, formazione per 150 mila persone

Ad oggi, 150 mila persone nella scuola fruiscono della formazione sui temi del digitale, con 8.400 animatori digitali e i loro team per l’innovazione al lavoro; oltre 1,3 milioni di studentesse e studenti e 50.000 docenti sono già coinvolti nel portare il pensiero computazionale in ogni classe e oltre 4.000 istituti si sono impegnati per rendere strutturali le competenze digitali grazie ad un investimento da 80 milioni di euro.

Sono alcuni dei dati riportati ieri dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, intervenuta al convegno “Le competenze digitali 4.0 – Scuola, Lavoro e Impresa”, presso l’ITIS “Galileo Galilei” di Roma.

Tutte le scuole sono impegnate su innovazione degli ambienti per l’apprendimento e per il rinnovamento di didattica e organizzazione”, ha affermato la ministra, ricordando che “le competenze sono la più solida garanzia di futuro per le nostre e i nostri giovani, per uno sviluppo strutturale per il nostro Paese: solo attraverso un allineamento più efficace tra il nostro sistema educativo, la società che cambia e il mondo del lavoro avremo la nostra vera “Garanzia Giovani””.

La domanda di competenze digitali, di professionisti dell’ICT e dei nuovi profili occupazioni, andrà aumentando nel corso degli anni. Secondo i dati emersi dalla terza edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto dalle principali associazioni ICT AICA, Assinform, Assintel e Assinter Italia, pubblicato ieri e promosso da MIUR e AgID, la richiesta di professioni ICT cresce mediamente del 26%, con picchi del 90% per le nuove professioni legate alla trasformazione digitale come i business analyst e i gli specialisti dei big data, a sottolineare l’evoluzione verso l’azienda “data driven”.

Cresce complessivamente del 56% la richiesta delle nuove professioni digitali: specialisti in cloud, cyber security, IoT, service development, service strategy, robotics, cognitive & artificial intelligence. C’è decisamente più richiesta nel Nord ovest, in cui si concentra il 48% della domanda.

La stima è che nel triennio 2016-2018 si potrebbero creare 85.000 nuovi posti di lavoro che richiedono specializzazione in ICT, a fronte di un’occupazione complessiva che potrebbe salire da qui al 2018 del 3,5% annuo e raggiungere le 624.000 unità.

Nei percorsi universitari stanno via via entrando le competenze legate a big data, data science, cybersecurity, resta trascurato il cloud. Nelle facoltà universitarie non ICT le competenze digitali sono invece trascurate, nessuna formazione in proposito per circa la metà dei 4.362 corsi di laurea esistenti. Stanno in compenso aumentando, seppur lentamente, le collaborazioni fra scuola, università, imprese e associazioni: è decisamente un’area strategica da amplificare, superando i problemi legati alla dispersione del quadro normativo, al coordinamento organizzativo e all’accesso agli incentivi.

Sul versante universitario – ha precisato la ministra Fedeli nel suo intervento – una priorità assoluta è favorire l’accesso della componente femminile alla formazione superiore e universitaria ICT. La quota molto bassa di donne tra i laureati nei corsi ICT e scientifici è una criticità, ma anche un potenziale strategico di abilità e capacità da cogliere. È necessario aiutare le donne – ha chiuso –  ad abbattere una barriera culturale imposta dal costume e associata a schemi di disparità salariale di genere, tramite campagne di formazione e informazione sulle maggiori opportunità di reddito, carriera e valorizzazione di genere negli ambiti dell’ICT e dell’innovazione, iniziative di mentoring, rafforzamento delle competenze”.

la Ministra ha infine annunciato un evento dedicato al Piano Nazionale Scuola Digitale a Roma il prossimo 26 luglio in cui si riuniranno tutti gli stakeholder per rilanciarlo con “nuove priorità, nuovi investimenti in formazione, competenze e connettività per ogni scuola”.

Sempre nella giornata di ieri, in occasione della presentazione della Relazione annuale del Garante Privacy, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha annunciato l’iniziativa, ideata in comune con la Ministra Fedeli, di lanciare un progetto di educazione civica digitale dall’inizio del prossimo anno scolastico. Molti i soggetti coinvolti: oltre a famiglie e scuole, anche associazioni e corpi intermedi.

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