la nuova identità digitale

Digital Wallet, l’identità digitale per tutti gli europei. Le tappe per averla sui nostri smartphone

di Ewelina Jelenkowska-Lucà, Deputy Director, Head of Unit, European Commission, DG Communications Networks, Content & Technology |

La proposta per un sistema europeo di identità digitale: da cosa nasce, a che punto siamo e dove ci porterà.

Il portafoglio di identità digitale europea (Digital Wallet) offrirà ai cittadini e alle imprese un sistema semplice, affidabile e sicuro per identificarsi online e condividere una moltitudine di attributi e certificati, come ad esempio la patente di guida, il diploma o gli estremi del proprio conto bancario, con fornitori di servizi privati ​​e pubblici.

Nell’attuale proposta, i Digital Wallet europei potranno essere emessi da autorità pubbliche o da enti privati riconosciuti da uno Stato membro e consentiranno a tutti i cittadini europei di accedere facilmente ai servizi online, senza dover utilizzare metodi di identificazione privati o condividere inutilmente dati personali. Con questa soluzione i cittadini avranno il pieno controllo dei dati che condividono.

La proposta della Commissione mira a garantire a tutti gli europei un’identità elettronica pubblica affidabile e sicura, che dia la possibilità di firmare documenti elettronici eseguendo firme o sigilli elettronici qualificati.

Che impatto avrà il Digital Wallet sull’ecosistema dei servizi digitali nei Paesi membri?

Un sistema europeo di identità digitale apre nuove possibilità e scenari per i servizi digitali sia a livello locale che transfrontaliero. Oggi gli Stati membri non hanno l’obbligo di fornire ai propri cittadini un’identità digitale, mentre il Digital Wallet permetterà l’introduzione di servizi digitali in tutta l’Unione.

Il Digital Wallet non sostituirà i sistemi nazionali di identificazione elettronica esistenti per accedere ai servizi pubblici, ma sarà sviluppato in sinergia ad essi, offrendo ulteriori funzionalità.

Allo stesso tempo il nuovo sistema di identità digitale rappresenterà anche un’alternativa affidabile e pratica ai sistemi di identificazione offerti dalle piattaforme private (come i sistemi di single sign-on per accedere a diversi servizi online), in modo da evitare la dipendenza da fornitori privati – spesso soggetti extra-UE – che potrebbe sollevare preoccupazioni sulla gestione della sicurezza e della riservatezza dei dati di identità.

La Bussola per il digitale 2030, ovvero il documento di visione della Commissione Europea per lo sviluppo del digitale in questo decennio, stabilisce una serie di obiettivi e traguardi che l’identità digitale europea contribuirà a raggiungere. Ad esempio entro il 2030:

  • tutti i principali servizi pubblici dovranno essere disponibili online;
  • tutti i cittadini dovranno avere accesso alle cartelle cliniche elettroniche;
  • l’80 per cento dei cittadini dovrà utilizzare un’identità digitale.

La proposta di Digital Wallet europeo crea infine nuove opportunità commerciali, introducendo un servizio fiduciario per l’attestazione elettronica di attributi, come ad esempio diplomi universitari, titoli professionali, permessi e licenze pubbliche, dati finanziari e aziendali. Questi attributi potranno essere conservati nel Digital Wallet e condivisi dall’utente secondo necessità.

Come saranno tutelati i dati personali?

L’identità digitale è già utilizzata con successo in molti Stati membri, il che significa che utenti e fornitori di servizi si fidano dell’identità elettronica e la trovano molto utile. Il Digital Wallet europeo seguirà lo stesso modello, offrendo garanzie di privacy uniche.

L’attuale proposta è incentrata sull’utente, che potrà esercitare il controllo sulla propria identità e sui dati online e accedere ai servizi digitali in pieno rispetto del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr).

L’uso delle informazioni contenute nel portafoglio di identità digitale sarà sempre lasciato alla libera scelta dell’utente, che potrà condividere solo i dati essenziali per accedere a uno specifico servizio, con la garanzia che l’emittente del Wallet non potrà raccogliere alcuna informazione sul suo utilizzo.

Quali sono i prossimi passi?

La Commissione ha presentato una proposta per un quadro europeo di identità digitale nel giugno 2021. La proposta è stata discussa in sede di Consiglio UE sotto le presidenze di Portogallo, Slovenia e Francia, e sotto la presidenza della Repubblica Ceca (fino al 31 dicembre 2022), che considera il fascicolo una priorità assoluta e intende raggiungere un orientamento generale entro i prossimi sei mesi.

In questa fase sono stati creati quattro gruppi di lavoro guidati da esperti degli Stati membri, che si occupano di fornitura e scambio di attributi di identità, funzionalità e sicurezza del Wallet, affidamento del Wallet e governance. Altri gruppi di lavoro si concentrano su possibili casi d’uso, come l’ambito sanitario, la gestione della patente di guida, i pagamenti, i titoli di studio.

L’Italia in particolare:

  • è impegnata nel processo di creazione di un pacchetto di strumenti comuni (union toolbox), che permetterà tecnicamente il funzionamento del Digital Wallet;
  • guida il gruppo di lavoro che si occupa di definire la governance;
  • lavora sul caso d’uso dei pagamenti digitali.

L’eurodeputata Romana Jerković (S&D, HR), relatrice su questo dossier per il Parlamento europeo, ha indicato nel suo rapporto quattro priorità su cui lavorare, ovvero:

  • sicurezza informatica;
  • governance;
  • protezione dei dati;
  • digitalizzazione dei servizi pubblici.

La votazione della proposta per l’identità digitale europea è prevista in sessione plenaria del parlamento a novembre 2022. Le discussioni a livello politico tra i colegislatori (Parlamento europeo e Consiglio) dovrebbero quindi iniziare entro i primi mesi del 2023.

L’articolo è apparso originariamente sul blog di PagoPa.