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Digital Single Market: Domani a Londra il Summit sulla ‘rivoluzione digitale’ di Juncker

Unione europea

Si apre domani a Londra il 9th Digital Regulation Forum – The Juncker Digital Revolution, il summit telecom di due giorni sulla “rivoluzione digitale” di Jean Claude Juncker.

Grande attesa per questo evento, anche in considerazione del fatto che il 6 maggio è previsto l’annuncio ufficiale della Commissione europea sulla strategia ‎per il mercato unico digitale europeo.

Massiccia la presenza di banche, investitori e analisti finanziari al summit.

Ne sono previsti oltre 40. Tra gli speakers di questo settore: Maurice Patrick (Barclays), Harlan Carere (Fidelity), Aidan Fisher (Wellington), Bruno Grandsard (AXA), Dragos Stefanescu (Ontario Teachers’ Pension Plan), Chad Gex (Alliance Bernstein)‎, Chi Tsang (HSBC), Anand Ramachandran (Barclays).

Molte le presenze dei rappresentanti delle Istituzioni e dei regolatori: da Roberto Viola (Vice Direttore Generale Commissione europea) a Fatima Barros (Presidente dei regolatori europei), a Ajit Pai (Commissario FCC) a ‎Anthony Whelan (Direttore DG Connect Commissione europea) e Eduardo Martinez Rivero (Responsabile telecom dell’Antitrust europeo).

Presenti anche regolatori nazionali: OFCOM (UK), Comreg (Irlanda), BIPT (Belgio). Convocati anche i maggiori esperti del settore: Luis Enriquez (Mc Kinsey), Andrea Renda (Mark Page), David Cantor, Georg Serentschy (AT Kearney), John Strand (Strand Consult),  Georg Serentschy (Arthur D. Little).

Industria super presente all’evento.

Eric Debroeck (Orange)‎, Sylvie Forbin (Vivendi), Julian Ashworth (BT), Jos Huigen (KPN), Laura Lei Zhang (China Mobile), Xiao Ming, (ZTE), Karim Lesina (AT&T), Joseph Alhadeff (Oracle), Theo Bertram (Google).

Presenti con Broadband4Europe, la piattaforma europea sull’economia digitale, anche tutte le principali associazioni di settore: ETNO, ECTA, GSMA, Cable Europe, BEUC.

A moderare i panel Daniel Thomas, corrispondente telecom del Financial Times, Mark Scott corrispondente tech europeo del New York Times e Philippe Defraigne (Cullen International)

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