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Digital Networks Act: i rilievi del BEREC: ‘Semplificare non significa deregolamentare’

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Il BEREC, l’organismo che raccoglie le diverse autorità di regolazione nazionali della Ue, di fatto non sposa l’impianto generale del Digital Networks Act: regolazione ex ante va garantita.

Il BEREC (Body of European Regulators for Electronic Communications), l’organismo che raccoglie le diverse autorità di regolazione nazionali della Ue, di fatto non sottoscrive l’impianto generale del Digital Networks Act. “Non c’è alcuna prova che riducendo il numero di operatori nazionali in concorrenza fra loro si giunga a livelli superiori di innovazione e investimento, ma al contrario l’esperienza ha mostrato che proprio la concorrenza ha sempre incentivato gli operatori Tlc ad investire e innovare”, si legge nella risposta dell’organismo alla consultazione pubblica che si è chiusa l’11 luglio. Al contrario, un regime concorrenziale più morbido “potrebbe incentivare l’aumento di pratiche anti concorrenziali da parte degli operatori dominanti, con il risultato di produrre meno concorrenza, meno investimenti e meno innovazione, meno benessere per i consumatori a fronte di un aumento dei prezzi o una diminuzione della qualità del servizio, come dimostrato da diversi report della DG Comp e CERRE”.   

Berec, lo spettro una questione per lo più nazionale

Per quanto riguarda lo spettro, una gestione più armonizzata è auspicabile, ma i diversi quadri nazionali con le oro peculiarità non possono essere ignorati. Lo stesso vale per l’armonizzazione dell’accesso alle reti e per lo spegnimento del rame, un obiettivo da perseguire ma senza fissare paletti temporali prefissati.  “La realtà è che i mercati europei delle telecomunicazioni mantengono per lo più una portata nazionale”, soprattutto in relazione allo spettro. Rinnovi di licenza superiori a 15 anni e potenzialmente di 20 anni non convincono l’organismo di regolazione Ue. E certamente non in maniera automatica.

Berec: Operatori Ue non sono in concorrenza con quelli cinesi e americani

Il BEREC sfata uno dei capisaldi del DNA: Non è vero, secondo l’organismo di regolazione europeo, che i più di 300 operatori attivi nella Ue siano in concorrenza con quelli cinesi e statunitensi. La concorrenza avviene fra operatori che insistono sulla medesima area geografica.

Il Digital Networks Act (DNA), un’iniziativa legislativa prevista per il quarto trimestre del 2025, mira a raccogliere feedback sui problemi e le opzioni politiche relative alla creazione di un vero mercato unico e all’affrontare le barriere alle operazioni commerciali transfrontaliere. Gli obiettivi principali includono il potenziamento dell’innovazione e degli investimenti nelle infrastrutture digitali, il sostegno al benessere dei consumatori, la competitività industriale, la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità ambientale.

In relazione alla sua intenzione di armonizzare e semplificare la regolamentazione, il DNA considera diverse aree:

• Semplificazione del quadro legislativo:

    ◦ La Commissione Europea (EC) ha menzionato la possibilità di ridurre gli obblighi di segnalazione per i fornitori, rimuovere la regolamentazione su attori come i fornitori di servizi Business-to-Business (B2B) e Internet of Things (IoT), rifocalizzare gli obblighi di Servizio Universale sugli aspetti di accessibilità economica, compatta le iniziative legislative in un’unica regolamentazione DNA, semplificare il regime di autorizzazione generale (GA) e introdurre altre regole per promuovere le operazioni transfrontaliere e armonizzare le disposizioni sulla protezione degli utenti finali.

Berec, semplificare non significa deregolamentare

    ◦ BEREC supporta l’obiettivo di semplificare il quadro legislativo europeo, ma sottolinea che “semplificazione” non deve essere confusa con “deregolamentazione”. L’obiettivo è razionalizzare le disposizioni o eliminare quelle duplicate, ridondanti e eccessivamente complesse, non deregolamentare.

    ◦ È cruciale assicurarsi che nessuna disposizione pro-concorrenza o di protezione degli utenti finali venga indebolita o eliminata inavvertitamente e che non aumenti la complessità o l’incoerenza tra le nuove e le esistenti regolamentazioni digitali.

    ◦ Esempi di aree in cui la semplificazione potrebbe essere perseguita includono l’automazione e l’armonizzazione delle procedure di raccolta dati in tutta l’Unione, la semplificazione di alcuni aspetti delle disposizioni sul Servizio Universale e la razionalizzazione di alcuni requisiti associati al dovere di notifica nel regime GA.

    ◦ Anche se alcune norme sulla protezione degli utenti finali potrebbero beneficiare di una semplificazione per evitare duplicazioni tra obblighi settoriali specifici e orizzontali, BEREC si oppone fermamente a che la protezione dei consumatori si basi solo sulla legislazione orizzontale, poiché essa non può affrontare tutte le circostanze specifiche del settore.

    ◦ La riforma legislativa dovrebbe mantenere le regole settoriali specifiche, rendendole più semplici e robuste, evitando sovrapposizioni e oneri amministrativi inutili, ma senza portare alla deregolamentazione dei diritti effettivi degli utenti finali.

• Armonizzazione e gestione dello spettro:

    ◦ BEREC ritiene che l’armonizzazione degli standard tecnici, delle apparecchiature e della disponibilità dello spettro svolga un ruolo indispensabile e cruciale nel raggiungimento della connettività e nello sfruttamento delle economie di scala.

    ◦ BEREC supporta l’uso armonizzato dello spettro radio in quanto porta a economie di scala a beneficio dell’Europa e dei suoi cittadini.

    ◦ Tuttavia, è importante preservare i contributi derivanti dall’attuale ecosistema (RSPG, RSCOM e CEPT/ECC). Una maggiore armonizzazione potrebbe essere appropriata soltanto quando le circostanze nazionali sono sufficientemente comparabili, data la natura prevalentemente nazionale dei mercati delle telecomunicazioni in Europa.

    ◦ Si consiglia cautela nell’introduzione di nuovi accordi istituzionali per evitare burocrazia inutile, la riduzione del margine di manovra a livello nazionale o il ritardo nell’assegnazione dello spettro.

• Armonizzazione nell’accesso alle reti:

    ◦ La Call for Evidence ha menzionato l’opzione di introdurre un prodotto di accesso armonizzato a livello paneuropeo.

La regolazione ex ante esiste sotto due forme principali, asimmetrica e simmetrica, ed entrambe restano necessarie nella maggior parte degli Stati membri per affrontare le questioni di concorrenza. “Dare priorità ad una delle due forme potrebbe generare strutture di mercati inefficienti”, scrive il Berec, secondo cui il mantenimento di un set prevedibile di regole per l’accesso è necessario per garantire un ambiente competitivo e la certezza degli investimenti.

    ◦ BEREC ha diverse preoccupazioni riguardo a questa proposta, citando l’incertezza sulla domanda effettiva, sulla base giuridica per la sua imposizione, sulla fattibilità tecnica e sul fatto che le reti di accesso a banda larga all’ingrosso sono principalmente di carattere locale. C’è il rischio che tale prodotto possa risultare di bassa qualità, essendo il minimo comune denominatore tra molti prodotti esistenti.

Spegnimento del rame variabile su base nazionale

    ◦ Riguardo allo spegnimento del rame, BEREC accoglie con favore l’introduzione di misure volte ad accelerare questa transizione in modo armonizzato in tutta l’UE, contribuendo agli obiettivi di connettività e ambientali. Tuttavia, gli obiettivi uniformi a livello di Stati membri potrebbero essere troppo ambiziosi e non appropriati a causa delle diverse situazioni nazionali, suggerendo un approccio basato su indicatori non vincolanti.

• Ruolo di BEREC nella Governance per la coerenza regolamentare:

    ◦ BEREC attribuisce un’importanza fondamentale all’obiettivo del mercato unico, che guida i suoi sforzi di armonizzazione regolamentare, ed è desideroso di assumere nuove responsabilità istituzionali per rafforzare la dimensione del mercato interno.

    ◦ Il rafforzamento del ruolo di BEREC nel migliorare la coerenza regolamentare dipende anche da un maggiore allineamento e armonizzazione dei mandati e delle responsabilità delle Autorità Nazionali di Regolamentazione (NRAs) tra gli Stati membri, essenziale per una cooperazione efficace e un’implementazione coerente del quadro regolamentare dell’UE.

    ◦ BEREC riconosce l’importanza crescente di una cooperazione strutturata con altri organismi a livello UE in settori interconnessi della politica digitale (es. governance dei dati, servizi digitali, cybersecurity, intelligenza artificiale) per promuovere risultati regolamentari coerenti e evitare duplicazioni.

5G stand alone, Berec predica cautela

Il Berec predica cautela rispetto alle dichiarazioni di scarso sviluppo di reti 5G stand alone in seno alla Commissione Ue. Secondo l’organismo, la situazione è molto più sfumata sia in termini di fornitura sia in termini di domanda. Di fatto l’aspetto della domanda gioca un ruolo trainante nella diffusione del 5G stand alone, così che fissare degli obiettivo arbitrari (di copertura ndr) potrebbe non portare a una diffusione efficiente, soprattutto quando mancano i driver lato domanda.

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