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Digital Markets Act: c’è l’accordo sullo spazio digitale UE a prova di Big Tech

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DMA, c’è l’accordo UE

Un passaggio non scontato, ma certamente ampiamente previsto quello relativo al raggiungimento in tempi rapidissimi di un accordo politico tra il Parlamento europeo e il Consiglio relativo alla Legge sui mercati digitali in Europa, il Digital Martkets Act (DMA).

La Commissione accoglie con soddisfazione il via liberta delle istituzioni centrali per dar corpo ad un dispositivo regolatorio che finalmente, almeno nelle intenzioni di Bruxelles, inizierà a dar vita ad uno spazio digitale aperto alla libera concorrenza e che prende in seria considerazione la tutela dei dati dei consumatori.

Ora l’Europarlamento e il Consiglio dovranno approvare nuovamente l’accordo, ma è un passaggio formale, e poi ci sarà l’avviamento ufficiale del regolamento con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione, con applicazione in tutti i Paesi membri entro sei mesi dall’entrata in vigore.

Un mercato dei servizi digitali che finalmente abbia a disposizione degli strumenti legislativi e dei regolamenti che possano limitare le aziende tecnologiche globali, le Big Tech, a vantaggio di tutte le altre imprese, anche le più piccole.

Nuove regole per le Big Tech

Vogliamo mercati liberi, aperti alla concorrenza, regolati da principi sani, anche per il digitale”, ha dichiarato la vicepresidente della Commissione europea, Commissario per la Concorrenza e l’Europa digitale, Margrethe Vestager.

Le Big Tech hanno impedito ad aziende e consumatori di godere fino in fondo dei vantaggi dei mercati digitali, ma con le nuove regole le cose cambieranno. I ‘gatekeeper’ dovranno rispettare dei nuovi obblighi e divieti ben definiti. Oltre a questi – ha aggiunto la Vestager – sarà applicata la legge sulla concorrenza che offrirà condizioni di accesso al mercato più eque per le imprese e maggiori tutele per i consumatori”.

Questo accordo è la tappa finale di un lungo percorso di riorganizzazione del nostro spazio digitale interno. Ora lavoreremo rapidamente per definire con esattezza gli obblighi a cui dovranno attenersi i gatekeeper. Applicando le nuove regole otterremo maggiore concorrenza, equità di trattamento e una maggiore protezione dei dati dei consumatori”, ha spiegato anche Thierry Breton, Commissionario per il Mercato interno.

Per le Big Tech che non rispetteranno le regole previste sanzioni fino al 10% del loro fatturato globale, che in caso di ulteriori violazioni potrebbero arrivare al 20% del fatturato globale.

Definire lo spazio d’azione dei ‘gatekeeper’

Rientrano nella definizione ‘gatekeeper’ tutte quelle imprese che offrono servizi su piattaforme di rete soggetti a pratiche scorrette, come motori di ricerca, social network o servizi di intermediazione online. Ad essi è chiesto di mettere in atto in modo proattivo determinate misure mirate che consentano al software di terze parti di funzionare correttamente e di interagire con i propri servizi.

Questo per contrastare una serie di pratiche chiaramente sleali, come impedire agli utenti di disinstallare qualsiasi software o app precaricati.

Il regolamento consentirà inoltre alla Commissione europea di condurre indagini di mercato specifiche per valutare se è necessario aggiungere nuove pratiche e servizi di gatekeeper al DMA, al fine di garantire che le nuove regole tengano il passo con il ritmo veloce dei mercati digitali.

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