guida telegram 6° puntata

Digital Education. Guida Telegram, come funzionano gruppi, supergruppi e canali

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Nella 6° puntata della guida Telegram parliamo delle funzionalità dei messaggi e facendo un focus sulle differenze tra gruppi, supergruppi e canali.

Digital Education è una rubrica settimanale promossa da Key4biz dedicata all’educazione civica digitale a cura di @Rachelezinzocchi Formatrice e public speaker, autrice del libro Telegram perché. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Con i messaggi – diversi nei loro possibili livelli di segretezza, ma comunque sempre sicuri, riservati, e al contempo veloci ed efficienti, come abbiamo visto qui –  siamo solo al principio della nostra conoscenza dei cittadini di quel borgo davvero speciale che è Telegram. Chi sono i prossimi da incontrare? Ovviamente, per conoscerli, dobbiamo andare là, dove questi si raccolgono: i punti di ritrovo, i novelli «bar sotto casa», i loro «circoli», ove si riuniscono per fare business o anche, semplicemente, due chiacchiere al termine della giornata.

Lì possiamo assumere maggior dimestichezza con gli «attori», i protagonisti già visti di Telegram – i messaggi, appunto – ma anche con coloro che i messaggi se li scambiano: i contatti, gli utenti della piattaforma, attivi più che mai in questi rinnovati «strusci di paese». A che, e chi, ci riferiamo? A Gruppi, Supergruppi e Canali.

Non poche tra loro le differenze. Come sempre, cerchiamo di analizzarle una a una, procedendo passo dopo passo.

  1. Gruppi e Supergruppi. Apparentemente, specie se ci si riferisce ai Gruppi, si tratta di una della features più simili a quelle della rivale WhatsApp. Le differenze, però, sono numerose.

I Gruppi di Telegram, intanto, sono ideali per condividere contenuti con gli amici e la famiglia, o collaboratori in piccoli team. Possono avere fino a 200 membri e, per impostazione predefinita, chiunque può invitare nuove persone e cambiare il nome e la foto del gruppo.

Per creare un Gruppo, è sufficiente, su iOS, aprire un nuovo messaggio, premendo l‘icona nell’angolo in alto a destra nei Messaggi, quindi cliccare su «Nuovo Gruppo». Su Android, invece, basta premere l‘icona rotonda della matita nella lista chat – e quindi poi, anche qui, cliccare su «Nuovo Gruppo». Infine, su Windows Phone, si preme l‘icona «+» nella barra centrale – e quindi, anche qui, si clicca su «Nuovo Gruppo».

Se il Gruppo cresce e si espande, è possibile aggiornarlo e, senza perdere niente, renderlo un Supergruppo più centralizzato.

  • Supergruppi. Quali sono le funzioni che li fanno notare nel mondo della messaggistica? I primi due aspetti, essenziali, consistono nella loro possibilità di avere fino a 100.000 membri e prevedere una cronologia unificata: in altre parole, i messaggi eliminati scompaiono per tutti. I Supergruppi, come dice la parola, sono «Gruppi allargati», dotati di caratteristiche tutte speciali. Definiti da Telegram «strumenti di comunicazione estremamente potenti», possono avere fino a 100.000 membri. Originariamente, erano nati per supportare solo fino a mille membri. Poi, dal 13 marzo 2017, si è passati da 1.000 a 5.000 e in seguito, il 30 giugno dello stesso anno con la versione di Telegram 4.1, a 10.000 e poi 100.000. Una funzione che li rende particolarmente «amabili» da utenti business e team piccoli o grandi, rendendo con ciò Telegram competitiva, una volta di più, con altre applicazioni concorrenti come Slack, e con le più sofisticate (e costose) piattaforme di Internal Communications, quali le varie forme di Intranet. A proposito – come più volte ripetuto – di Employee Engagement ed Employee Experience memorabili.
  • Cronologia unificata. Nei Supergruppi è possibile modificare i messaggi dopo averli pubblicati ed eliminarli in modo che scompaiano per tutti.
  • Disponibilità su tutte le piattaforme. Anche in questo caso, è possibile accedere ai messaggi inviati al gruppo in qualsiasi momento, da un qualsiasi numero di dispositivi mobili o desktop.
  • Ricerca istantanea. È possibile trovare i messaggi che si stanno cercando anche tra milioni, grazie a risposte, menzioni e hashtagche aiutano a mantenere in ordine e rendere efficienti le comunicazioni nei gruppi con molti membri. Qualsiasi conversazione è, infatti, facilmente tracciabile: la comunicazione resta così efficiente, a prescindere dalla dimensione del gruppo.
  • Notifiche intelligenti. Questa, lo ammetto, è una delle funzioni che amo di più. Consente, infatti, di silenziare il gruppo (sic!) per ricevere le notifiche solo quando le persone ti menzionano o rispondono ai tuoi messaggi.
  • Messaggi fissati. È possibile porre qualsiasi messaggio in una posizione predeterminata, tra i primi cinque livelli in ordine di chat, in modo che sia visualizzato in alto. Tutti i membri ne riceveranno notifica — anche qualora le abbiano disattivate per i messaggi ordinari nel gruppo.
  • Strumenti di moderazione. Puoi nominare amministratori in grado di eliminare messaggi massa, gestire i membri e fissare i messaggi.
  • Condivisione file. Anche in questo caso, è possibile inviare e ricevere file di ogni tipo, fino a 1,5 GB ciascuno, accedendovi istantaneamente da ogni
  • Gruppi pubblici. Per diffondere meglio la conoscenza del gruppo, puoi creare un link breve per il gruppo e prenderlo pubblico, come «t.me/publictestgroup». In questo modo, chiunque può vedere l’intera cronologia del gruppo e unirsi per pubblicare messaggi.
  • Personalizzazione tramite i Bot. Di Bot parleremo più avanti. Bene sapere fin da ora, comunque, che è possibile creare strumenti personalizzati per ogni esigenza usando l’API per i Bote una forma specifica di Bot, i cosiddetti Bot Inline.
  • Possibilità di impostare gli amministratori. «I gruppi di Telegram sono stati pensati in maniera democratica», specificano dal team. «Chiunque può invitare nuovi membri e cambiare il nome e la foto del gruppo, il che è ideale per le piccole compagnie di amici e colleghi. Per le community più grandi invece», spiegano, «abbiamo introdotto una speciale modalità limitata. Solo gli amministratori possono aggiungere nuove persone e cambiare foto e nome del gruppo. Gli amministratori hanno anche il potere di rimuovere gli altri membri dal gruppo. Per iOS, basta andare nella pagina di Info Gruppo (premendo sulla foto nell‘angolo in alto a destra nella chat), poi su Modifica — Aggiungi Amministratori. Disattiva Tutti i membri sono amministratori e seleziona gli amministratori dalla lista. Per Android,invece, vai nella pagina di Info Gruppo, premendo sul nome in alto, poi «…», nell‘angolo in alto a destra, quindi Imposta Amministratori. Disattiva Tutti i membri sono amministratori e seleziona gli admin dalla lista. Per Windows Phone, vai nella pagina di Info Gruppo e segui la consueta procedura: …(nell‘angolo in basso a destra) — Imposta Amministratori. Disattiva Tutti i membri sono amministratori e seleziona gli amministratori dalla lista».
  • Possibilità di invitare altri membri. Infine, è possibile aggiungere i propri contatti usando la ricerca tramite username. Meglio ancora, si può inviare a chi di interesse un link di invito. Per crearlo, basta andare su Info Gruppo — Aggiungi Membro — Invita tramite Link. Chiunque abbia Telegram installato sarà in grado di unirsi al tuo gruppo seguendo questo link. Se scegli di revocare il link, smetterà di funzionare immediatamente.
  • Ecco invece uno tra i nostri «preferiti» nella galassia Telegram. Perché? Lo scopriremo presto. Nel frattempo, come sempre, cerchiamo di comprenderne le caratteristiche principali.
  • Che cos’è, anzitutto, un Canale e in che cosa si differenzia da Gruppi e Supergruppi? «Il Canale è uno strumento per diffondere messaggi pubblicia un ampio pubblico», spiegano da Telegram. «Infatti, un canale può avere un numero illimitato di membri. Quando scrivi in un canale, il messaggio è contrassegnato con nome e foto del canale, e non i tuoi». Inoltre, a differenza dei casi precedenti, questi hanno un numero illimitato di membri. Quando si scrive in un canale, infatti, i messaggi sono marchiati con il nome del canale stesso, non col nickname di ciascuno di noi. Anche in questo caso, è possibile aggiungere altri amministratori per farsi aiutare nel gestire il canale. A differenza però di quanto accade nei gruppi, i messaggi eliminati scompaiono per tutti, non solo per te. I nuovi membri possono visualizzare l’intera cronologia del canale quando si uniscono.
  • Come creare un canale? Per iOS, basta creare un nuovo messaggio, premendo sull‘icona nell’angolo in alto a destra nella lista chat, procedendo poi con «Nuovo Canale». Per Android, si preme sull‘icona della matita nella lista chat, quindi «Nuovo Canale». Su Windows Phone: premere «+» nella barra in basso, quindi «Nuovo Canale».
  • Canali pubblici e privati. I canali pubblici hanno un username. Chiunque può trovarli usando la ricerca in Telegram e unirsi. I canali privati sono «società chiuse»: occorre essere aggiunti dal creatore o avere un link di invito per unirsi. Piccolo alert: i canali privati con link di invito pubblico vengono considerati come canali pubblici in caso di dispute sul contenuto.
  • Poteri degli amministratori. Il creatoredel canale può diffondere messaggi, eliminare qualsiasi contenuto, aggiungere membri (solo i primi 200), rimuovere membri, cambiare il nome del canale, la foto e il link, così come eliminare completamente il canale. Il creatore può inoltre aggiungere e rimuovere amministratori che lo aiutino a gestire il canale. Al contrario, gli amministratori hanno poteri limitati: possono diffondere messaggi, eliminare i loro e rimuovere qualsiasi membro.
  • Eliminazione di un messaggio. A differenza dei gruppi, se un messaggio è eliminato in un Canale, scompare per tutti i membri. Il funzionamento è lo stesso nei Supergruppi.
  • Aggiungere persone al canale. Con il grado di creatore del canale, è possibile invitare i primi 200 membri nel canale. Una volta che il contatore dei membri arriva a 200, il canale sarà autonomo. Se è un canale pubblico, avrà uno username e un link, condivisibile facilmente ovunque, nei social network, su riviste o – dicono scherzando da Telegram – «tatuartelo sulla schiena» così da spingere gli amici a unirsi. Se invece è un canale privato, è possibile inviare il link agli amici.
  • «Icona con l’occhio»: che significa? Ogni messaggio in un canale ha un contatore delle visualizzazioni. Le visualizzazioni delle copie inoltrate del messaggio sono incluse nel totale. In questo modo è possibile vedere quanto è stato diffuso. Si tratta ancora, naturalmente, di numeri approssimativi: le visualizzazioni di una persona potrebbero essere contate più volte.
  • Autore del messaggio. Impossibile, allo stato attuale, sapere se il messaggio sia stato inviato dal creatore o da uno degli amministratori.
  • Perché, poco sopra, abbiamo inserito i Canali nella categoria «Preferiti»? il motivo è presto detto. Se già i Gruppi e, in specie, i Supergruppi mostravano notevoli proficuità sul piano della Employee & Customer Experience, tutto ciò qui risulta massimizzato. Sul piano del coinvolgimento dei dipendenti, infatti, del regalare loro una «esperienza in azienda memorabile», siamo di fronte a una Internal Communication versione moderna e perciò molto più friendly. Gli stessi vantaggi dei Gruppi e Supergruppi o delle altre chat di Gruppo come WhatsApp, ma senza lo spam, qualitativo, quantitativo e anche sonoro – con le fastidiose, continue notifiche di messaggini in entrata – spesso generato dall’uso sconsiderato del Reply To All, che fa arrivare sempre-a-tutti risposte d’interesse, magari, invece di uno solo. Con il Canale il problema è aggirato alla fonte. Non potendo interagire in maniera diretta, il partecipante deve scrivere singolarmente a chi ritiene davvero impattato dalla comunicazione.

Sul piano poi della Customer Experience, i vantaggi sono ancora maggiori. Ogni brand, infatti, può attivare un proprio canale di comunicazione rivolto alla clientela, nella sua globalità o targettizzata secondo differenti criteri, facendo pervenire a ciascuno informazioni mirate in base alle esigenze di ogni ciascuno. Esempi? Quelli che, con grande cautela e facendo attenzione a non confondere i piani, potremmo comunque definire modelli di comunicazione analoghi alle Newsletter più  tradizionali – ma che nel nostro caso, appunto, risulterebbero rinnovate e più fresche. O, ancora, offerte promozionali, iniziative dedicate, Tips&Tricks, How-To, istruzioni per l’uso, avvisi su prodotti e servizi già acquistati e in uso o, per i prospect, di loro interesse.

Questo però sarebbe ancora niente. In realtà, il fattore decisivo consiste in un elemento che ancora, a distanza di anni, sembra non essere stato colto da quasi nessuno degli ormai sempre più numerosi creatori di canali e che, proprio per questo, non possono essere in grado di realizzarli al meglio, sfruttarne sino in fondo vantaggi e redditività. Solo comprendendo quest’aspetto, infatti, sarà possibile creare una comunicazione via canale davvero proficua per chi sbarca sulla piattaforma. Mi riferisco alla qualità, al valore unico del network di seguaci che si va così a creare e raggiungere.

Chi fa parte dei membri di un Canale l’ha scelto: ha deciso o, comunque, accettato proattivamente di seguirlo. Magari scommettendo per la prima volta su una piattaforma ancora poco nota come Telegram. Il pubblico dev’essere davvero interessato: ecco il vero engagement. Non è come un Like su Facebook o una Newsletter passivamente subita in email. Qui non si è soggetti al News Feed, al Dio Algoritmo, un novello Zeus che ti oscura se non paghi. Molto più facile sarà dunque raggiungere la rete di contatti: comunicare con loro, coinvolgerli, prendersene cura. Fino a che non compreranno o ri-compreranno.

Ecco un nuovo esempio di quell’ottimizzazione del rapporto qualità-prezzo, di quell’avere tanto a costo quasi zero, di cui parlavamo sopra. Da qui il potenziale di efficacia tanto peculiare del Canale Telegram, anche in termini di raggiungimento del ROI. Su Telegram non vale il principio: «O paghi in #SocialAds o farò in modo che nessuno ti veda» – neppure coloro che, magari, dalle mie comunicazioni potrebbero eccome essere interessati.

Vero, dunque: gli utenti Telegram potranno anche essere relativamente pochi, specie se paragonati a quelli di giganti come Facebook o WhatsApp. Ma di che parliamo se poi, alla fine, delle mie anche centinaia di migliaia di fans sulla Facebook Page solo lo 0,0001% di loro ha la possibilità tecnica di visualizzare i miei post, a meno che non abbia fatto investimenti in pubblicità? Su Telegram, invece, tutti possono vedermi, tutti possono scegliere se seguirmi o no. Non ci sono barriere all’ingresso: niente preselezioni secondo criteri non meritocratici.

A maggior ragione, però, la posta in gioco è alta. L’azienda o la persona, per qualsiasi scopo agisca – professionale o personale, sociale, educativo o di business – dovrà essere tanto smart da dar buone ragioni al cliente, al «contatto-amico» in rete, per convincerlo alla scommessa di raggiungerlo su Telegram. Se vuoi essere seguito, qui dovrai solo farti valere. Lì «si parrà la tua nobilitate». Tanto più dovrai esser affidabile e autentico, per dar un buon motivo agli altri per seguirti. Se però il tuo cliente tale o potenziale, il tuo amico in rete, sceglierà alla fine di scommettere su di te e seguirti, quell’unico contatto varrà come 10.000 su Facebook. E ti renderà 10.000 volte di più. Con tanti saluti all’algoritmo di Facebook.