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Vodafone lancia il programma ‘What will you be?’ per formare i giovani

Ogni anno i dati indicano come la disoccupazione giovanile stia diventando un problema sempre più serio. L’Organizzazione Internazionale del lavoro (ILO) stima che più di 200 milioni di giovani sono disoccupati oppure hanno un lavoro ma vivono in stato di povertà. In molti paesi europei la disoccupazione giovanile è a livelli record, dal 38% in Italia e 39% in Spagna, al 47% della Grecia e il 53% del Sud Africa. Inoltre studi dimostrano che un periodo prolungato senza lavoro subito dopo aver terminato gli studi può avere un effetto negativo duraturo sulla fiducia e sulla stima in sé stessi e sul benessere personale.

Paradossalmente, la disoccupazione giovanile sta crescendo mentre le aziende di tutti i tipi e dimensioni fanno fatica a trovare quelle professionalità digitali che sarebbero necessarie per la crescita futura. La Commissione europea stima che circa 500mila lavori digitali all’interno dell’Unione europea rimarranno scoperti entro il 2020.

In attesa dei governi allora si muovono le imprese, come annunciato oggi da Vodafone con lancio del progetto “What will you be?”, un programma internazionale sulle professioni del futuro per fornire supporto alla carriera e accesso a corsi di formazione nell’era della digital economy a 10 milioni di giovani in 18 paesi.  L’iniziativa di Vodafone sulle competenze e i lavori digitali dice l’azienda, rappresenta il più vasto programma di formazione e sviluppo di giovani dai 14 ai 25 anni dalla nascita di Vodafone, 33 anni fa, ad oggi.

Con questo programma l’azienda annuncia i suoi obiettivi per incrementare in maniera significativa il numero di giovani che entrano in azienda per fare un’esperienza diretta in un ambiente di lavoro digitale, dove espanderà i programmi esistenti dedicati a neolaureati, stagisti, apprendisti e altri percorsi formativi in tutto il mondo per raggiungere un totale di 100mila ragazzi e ragazze in 5 anni.

Prima di lanciare l’iniziativa Vodafone ha commissionato a YouGov un sondaggio su 6.000 giovani dai 18 ai 24 anni in 15 paesi per conoscere il loro punto di vista sulle aspirazioni e preoccupazioni legate alla loro carriera futura. Ebbene il 67% dei giovani intervistati ha affermato di non aver ricevuto abbastanza o nessun consiglio sulla propria carriera durante il percorso di formazione o dopo aver finito gli studi (69% in Italia); di coloro che hanno ricevuto consigli: solo il 15% pensa che i consigli fossero focalizzati sui lavori digitali del futuro (stessa percentuale in Italia), il 38% è convinto che i consigli fossero ancora legati ai lavori tradizionali (34% in Italia) e il 22% che i consigli fossero “vecchi” (21% in Italia);più della metà (56%) crede che la più grande sfida della propria generazione sia trovare un lavoro stabile e ben pagato (69% in Italia), percentuale che sale a 64% tra le donne (80% in Italia); più di un quinto (23%) sembra aver perso fiducia e teme di non avere le competenze, anche basiche, per qualsiasi lavoro (21% in Italia).

Non è la prima volta che l’azienda mostra interesse verso la disoccupazione giovanile. Nell’ultimo anno, Vodafone si è vista impegnata in attività simili per offrire ai giovani una porta d’accesso a nuove competenze e opportunità di lavoro nella digital economy, mettendo a punto il progetto Future Jobs Finder. La piattaforma web è stata messa a punto con psicologi e consulenti del lavoro e si pone come una vera porta d’accesso alla società digitale. Si parte con una serie di test psicometrici per identificare attitudini e interessi individuali e successivamente il giovane utente viene indirizzato verso le opportunità di lavoro presenti nella località prescelta, incluse quelle offerte dallo stesso gruppo.

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