Rapporto

Digital divide, ancora 9 milioni di famiglie senza banda larga a casa

di |

La situazione delle connessioni a Internet nelle case degli Italiani resta preoccupante, mentre 5,5 milioni di famiglie si collegano soltanto via smartphone.

Cresce in Italia il numero di smart Tv, che ha raggiunto quota 21 milioni nel 2023 superando per la prima volta le Tv tradizionali a 20 milioni e mezzo. E’ quanto emerge dal sesto rapporto sulla Nuova Italia televisiva Auditel-Censis. Ma accanto a questo dato, e alla crescente diffusione dello streaming, emerge anche una fotografia, sempre preoccupante delle carenze italiane in termini di diffusione della banda larga, con 9 milioni di famiglie ancora fuori da Internet a banda larga a casa, si legge nel rapporto. Dove per banda larga si intendono le connessioni fisse Adsl, fibra o satellite.

Accanto alla fibra il satellite

“Il processo di digitalizzazione del nostro paese prosegue, ma c’è un problema di quantità e qualità della connessione che non consente a tutti di avere le stesse possibilità di fruizione e utilizzo del web:

  • due milioni di famiglie non possiedono collegamento a Internet da casa, e 5 milioni e 500.000 famiglie si collegano da casa esclusivamente con il cellulare;
  • circa 9 milioni di famiglie (il 36,9% del totale) non hanno la banda larga nell’abitazione.

È quindi necessario che si faccia quanto possibile per rispettare l’obiettivo del PNRR che prevede entro la fine del 2026 connessioni a 1 Gigabit su tutto il territorio nazionale per tutti i cittadini”.

22,5 milioni di famiglie ha collegamento Internet a casa

Banda larga ancora per pochi è il titolo del terzo capitolo della ricerca Auditel-Censis, secondo cui “oggi 22 milioni e 500.000 famiglie, pari al 91,7% del totale delle famiglie italiane, dispongono di un collegamento a Internet da casa”.

2,5 milioni di italiani non accedono a Internet da casa

“Restano fuori dalla vita digitale all’interno delle pareti domestiche due milioni di nuclei famigliari, pari all’8,3% del totale, composti per lo più di persone che vivono da sole, per un totale di 2 milioni e mezzo di italiani che non accedono a Internet da casa”, si legge.

Il 30% delle famiglie ha soltanto connessione wireless. 5,5 milioni di famiglie si collegano soltanto via smartphone

“Il 30,2% dei nuclei famigliari possiede solo una connessione mobile, che non sempre ha una velocità e una capacità tali da supportare al meglio tutte le attività; e, soprattutto, 5 milioni e mezzo di famiglie, il 22,4% del totale si collega solo con smartphone. Si tratta di un valore in crescita negli ultimi anni (+ 23,7% dal 2017 a oggi) e che sicuramente è collegato soprattutto a utilizzi “social” e di intrattenimento, tra cui, anche la fruizione di contenuti audio e video”, continua il report.

15,4 milioni di famiglie accedono a Internet via Adsl, fibra o satellite. Mancano all’appello 9,1 milioni di famiglie

“Al momento, il 63,1% delle famiglie italiane, 15 milioni e 400.000 nuclei in valore assoluto, vive in abitazioni che dispongono della Banda Ultra Larga per come è intesa dalla Ricerca di Base Auditel, vale a dire che accedono a Internet tramite Adsl o fibra ottica o satellitare: negli ultimi sette anni sono cresciute del 17,1%. Mancano ancora all’appello 9 milioni e 100.000 famiglie, dove vivono 17 milioni e 100.000 individui”, si legge ancora.

I risultati in pillole

Sempre più schermi connessi: sono 122 milioni gli schermi nelle case degli italiani, per una media di circa cinque per famiglia e oltre due schermi per individuo. Negli ultimi anni crescono soprattutto i device connessi, che sono 97 milioni e 300.000 (+ 31,7% dal 2017 al 2023 e +4,4% nell’ultimo anno), con una media di quattro schermi connessi per abitazione.
Le Smart TV superano le TV tradizionali. Il 2023 sarà ricordato come l’anno del sorpasso. Oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart TV e 20 milioni e mezzo di TV tradizionali. 14 milioni e 800.000 famiglie, il 60,3% del totale, hanno in casa almeno una Smart TV; di queste, 3 milioni e 900.000 ne hanno due e 1 milione e 100.000 ne hanno tre o più.
Italiani senza TV: 700.000 famiglie italiane, il 2,8% del totale, dove vivono 1 milione e 400.000 persone, non hanno in casa neanche un apparecchio televisivo.
8 milioni e 400.000 famiglie, che corrispondono al 35,2% del totale delle famiglie che hanno una TV, dove vivono 19 milioni di individui, non hanno in casa neppure un televisore compatibile con il passaggio definitivo al digitale terrestre di seconda generazione e, se lo switch off dovesse avvenire oggi, sarebbero tagliate fuori dalla possibilità di accedere anche ai contenuti della tv lineare.
Più di 50 milioni di smartphone: prosegue ininterrotta la crescita degli smartphone, che quest’anno sono 50 milioni e 600.000 e rimangono i device più utilizzati dalla popolazione. Portabilità, semplicità di utilizzo, vocazione multitasking sono le caratteristiche premiate dagli italiani.
A casa come al cinema: aumenta la dimensione degli schermi e la qualità delle immagini e i nostri salotti somigliano sempre di più a sale cinematografiche. Oltre 6 milioni di apparecchi televisivi, il 14,1% del totale, hanno una dimensione di 50 pollici o più; il 97,5% degli apparecchi ha lo schermo al plasma, a cristalli liquidi o al LED e 8 milioni e 200.000 di televisori, il 19,1% del totale, sono a 4K.
La digitalizzazione incompiuta: Il 91,7% del totale delle famiglie italiane accede a Internet da casa, ma il 22,4% (5,5 milioni di famiglie in valore assoluto) lo fa solo attraverso lo smartphone. L’8,3% delle famiglie italiane, dove vivono 2 milioni e mezzo di italiani, non dispone di collegamento quando si trova all’interno delle pareti domestiche. 15 milioni e 400.000 famiglie vivono in abitazioni che dispongono della Banda Ultra Larga e negli ultimi sette anni sono cresciute del 17,1%. Mancano ancora all’appello 9 milioni e 100.000 famiglie, dove vivono 17 milioni e 100.000 individui che non hanno accesso alla banda larga da casa.
La crescita ininterrotta dei consumi in streaming: 26 milioni e 300.000 italiani, il 45,8% del totale, guardano contenuti audio e video in streaming su piattaforme e siti web, incluse le piattaforme gratuite delle emittenti nazionali: nel 2017 erano il 27% del totale e non raggiungevano i 16 milioni.
Anatomia del pubblico della televisione on demand: Il 51,4% degli utenti della TV on demand è un uomo, il 30,8% ha un’età compresa tra i 45 e i 64 anni, il 28,1% è un giovane che ha tra i 18 e i 34 anni. Minoritari, e pari al 7,7% degli spettatori sul web, gli over sessantacinquenni, che però sono cresciuti del 136,3% dal 2017 a oggi. Il genere più amato sono i film, seguiti dal 95% degli spettatori. Il 67,6% del pubblico segue abitualmente, collegandosi più di una volta alla settimana, la programmazione on demand, di questi, il 16,9% la segue giornalmente.
La specificità del pubblico delle piattaforme delle emittenti nazionali. Il pubblico delle piattaforme gratuite delle emittenti nazionali ha una propria specificità: più donne, più bambini, più anziani, più laureati rispetto al totale degli utenti dei programmi sul web. Mantiene, inoltre, una vocazione più
generalista, con il 94,4% degli utenti che segue i film, il 77,9% TG e programmi di informazione, il 77% programmi culturali e il 70,6% fiction e serie televisive.