L'indagine

Digital detox, un italiano su tre dipendente dalla tecnologia. Dato peggiore nell’Ue

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Il 29% degli italiani dipendenti dalla tecnologia. Soprattutto trentenni. Siamo quelli che più hanno difficoltà in Europa a staccarsi da uno smartphone e un Pc. Nel mondo la percentuale più alta di tecno-dannati spetta a Cina e Brasile.

Ci piace chattare, navigare, fare acquisti, googlare, mandare messaggi, usare tutti i social più frequentati, insomma, anche noi italiani siamo perfettamente integrati in questo nuovo ecosistema digitale e come tutti gli altri al mondo cominciamo ad avere qualche problema di dipendenza.

Rimanendo in Europa, l’Italia risulta il Paese con la più alta percentuale di utenti di smartphone, tablet, pc e altri device connessi in rete, che denuncia una qualche forma di dipendenza dalla tecnologia. È quanto scoperto dal nuovo studio Gfk “Break from technology, condotto in 17 nazioni coinvolgendo più di 22.000 cittadini.

Ebbene, le risposte degli italiani sono abbastanza allineate con quelle registrate nel resto del mondo, ma con alcune differenze non da poco. Nel nostro paese, il 29% degli intervistati ammette di avere problemi di dipendenza da tecnologia, mentre il 20% dichiara di non avere nessun problema.

Un dato considerevole, se rapportato all’Unione europea, perché dai dati Gfk siamo quelli con la percentuale più alta di tecno-dipendenti, seguiti da Francia e Spagna col 27%, dalla Gran Bretagna con il 23%, dal Belgio con il 21%, dalla Germania con il 19%, dall’Olanda con il 17%.

Ovviamente, tutti questi Paesi hanno una percentuale molto più alta di coloro che si dicono assolutamente liberi rispetto al mezzo tecnologico: noi il 20%, 22% francesi, 21% spagnoli, 26% britannici, 28% belgi, 30% olandesi, 35% tedeschi.

Sempre in Italia, la fascia d’età maggiormente dipendente dalla tecnologia è quella dei trentenni (37%) e non i teenager (35%), come succede nel resto del mondo. Al terzo posto ci sono i quarantenni con il 34% mentre la fascia 20-29 anni è solo al quarto posto con il 32%. Come succede anche a livello internazionale, le persone con più di 60 anni sono quelle che hanno meno problemi in assoluto (18%) con la dipendenza da tecnologia.

Guardando al reddito, il nostro Paese presenta dei risultati diversi rispetto alla media internazionale. Qui le persone che fanno più fatica a mettere in pratica la “digital detox” sono quelle a reddito medio-alto (32%) e basso (31%), mentre la fascia ad alto reddito è quella che ha meno problemi in assoluto (27%). L’esatto contrario di quello che succede nel resto del mondo.

I risultati dell’indagine provenienti dal resto del mondo ci dicono che la Cina ha in assoluto la percentuale più alta di persone (43%) che dichiara di avere problemi a staccarsi dalla tecnologia, seguita dai paesi dell’America latina (Brasile 42%, Argentina 40%, Messico 38%) e dagli Stati Uniti (31%).