Key4biz

DigiLawyer. Truffe online, la competenza segue il guadagno

Interessante Sentenza della V Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione, del 20 ottobre 2016, che annulla i giudizi di primo e secondo grado e restituisce gli atti al PM competente per territorio.

Tutto da rifare per un procedimento a carico di una presunta truffatrice, ritenuta responsabile di aver indotto alcune persone ad effettuare bonifici sul proprio conto corrente, presumibilmente in cambio di beni e servizi mai pervenuti agli acquirenti.

Il Tribunale e la Corte di Appello avevano ritenuto sussistere la loro competenza territoriale, nonostante le obiezioni della difesa, sulla scorta del versamento effettuato dalle parti offese, ritenendo tale momento quello di consumazione del reato per la disponibilità delle somme sul conto dell’imputata.

Di diverso avviso la Corte di Cassazione, che ha invece ritenuto distinti il momento della perdita di disponibilità delle somme da parte delle vittime da quello della materiale percezione delle stesse da parte dell’autore del reato.

Ha così ritenuto che la consumazione del reato – e quindi la competenza territoriale – si cristallizzasse presso l’ufficio postale ove l’imputata aveva acceso il conto corrente, in assenza di elementi probatori che potessero radicare la competenza altrove (ad esempio in caso di ritiro della somma da altro sportello).

Occorre quindi tener presente tale impostazione, assolutamente condivisibile, per evitare di trovarsi con un processo da rifare (con l’incombere della prescrizione) dopo due gradi di giudizio.

Exit mobile version