Il programma

Difesa UE: 525 milioni di euro per le tecnologie intelligenti e il progetto Eurodrone

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Partito il primo piano di lavoro per il programma europeo di sviluppo industriale della Difesa, a sostegno un fondo per la ricerca e l’innovazione in diversi ambiti, tra cui: intelligenza artificiale, realtà virtuale, droni, satelliti, cyberdifesa, sorveglianza, studi sullo spettro elettromagnetico.

A partire dal 2021 sarà attivato un vero e proprio Fondo europeo per la difesa con l’obiettivo di far nascere un’industria innovativa e competitiva che contribuirà in maniera determinante all’autonomia strategica dell’Unione europea.

Nel frattempo, la Commissione europea ha annunciato ieri un primo piano di finanziamenti per 525 milioni di euro per il lancio del primo piano di lavoro relativo al programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP), concordato con gli Stati membri, per lo sviluppo congiunto delle capacità di difesa nel periodo 2019-2020.

“L’unico modo per proteggere e difendere gli europei in un mondo sempre più instabile è cooperare nel settore della difesa. I progetti comuni si stanno concretizzando. La cooperazione europea nel settore della difesa è una realtà. Prendendo le mosse da questa esperienza positiva, incrementeremo i finanziamenti affinché nel 2021 il Fondo europeo per la difesa operi a pieno titolo”, ha dichiarato in una nota ufficiale Jyrki Katainen, Vicepresidente e Commissario responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività.

Abbiamo bisogno di tecnologie e materiali di difesa all’avanguardia in ambiti quali l’intelligenza artificiale, la tecnologia dei droni, la comunicazione via satellite e i sistemi di intelligence. Con gli investimenti dell’UE decisi oggi passiamo dalle idee ai progetti concreti e rafforziamo la competitività delle nostre industrie della difesa”, ha invece commentato Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI.

In un mondo presentato come sempre più complesso, competitivo e a tratti minaccioso, l’Unione europea invoca sostanzialmente il diritto ad armarsi, ma seguendo delle linee comuni di cooperazione tra gli Stati membri e puntando con decisione sull’innovazione tecnologica, informatica e digitale.

Nei prossimi giorni, si legge nella nota che accompagna l’annuncio del Fondo, la Commissione pubblicherà 9 inviti a presentare proposte per il 2019, cui seguiranno 12 ulteriori inviti per il 2020.

Gli ambiti considerati prioritari per le proposte sono diversi: aereo, terrestre, marittimo, cibernetico e spaziale.

Ad esempio, per quanto riguarda l’ambito “intelligence, comunicazione sicura e cibersicurezza”, 182 milioni di euro saranno destinati alla sorveglianza e alla difesa dell’ambiente cibernetico, alla sorveglianza dell’ambiente spaziale e alle capacità di allerta rapida o di sorveglianza marittima.

Altri settori chiave, su cui sarà possibile lavorare e presentare progetti, sono quello delle “tecnologie innovative nel settore della difesa e PMI”, con 27 milioni di euro stanziati per promuovere soluzioni negli ambiti dell’intelligenza artificiale, della realtà virtuale e delle cibertecnologie e per sostenere le PMI.

Sono stati inoltre proposti due progetti per l’aggiudicazione diretta: 100 milioni di euro per sostenere lo sviluppo di “Eurodrone” e 37 milioni di euro a favore del programma “ESSOR” per le comunicazioni militari interoperabili e sicure.

I progetti e le proposte, con relative domande di finanziamento, potranno essere inoltrati a partire da agosto 2019, mentre le prime le selezioni saranno avviate entro la fine dell’anno.

Per quel che riguarda la ricerca tecnologica in ambito militare, la Commissione ha presentato il programma di lavoro per il 2019, che destinerà 25 milioni di euro per gli studi sulla dominanza dello spettro elettromagnetico e sulle future tecnologie di rottura per la difesa, due ambiti ritenuti essenziali per mantenere la leadership e l’indipendenza tecnologica dell’Europa.

Per l’EDIDP, infine, a giugno 2018 la Commissione ha proposto un Fondo complessivo di 13 miliardi di euro. Tali risorse, si legge nella nota di Bruxelles, “consentiranno all’Unione di attestarsi tra i 4 principali investitori in ricerca e tecnologia nel settore della difesa in Europa e fungerà da catalizzatore per una base industriale e scientifica innovativa e competitiva”.

A febbraio 2019 le istituzioni dell’UE hanno raggiunto un accordo politico parziale sul Fondo europeo per la difesa, soggetto all’approvazione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.