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Difesa minori online, Butti: “Rifinanziato con 2 milioni di euro il fondo per il contrasto al cyberbullismo”

“Condivido le vostre preoccupazioni circa l’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani, e per questo sono in sintonia con gli obiettivi della campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che portate avanti con la vostra associazione. Come rappresentanti del Governo siamo al vostro fianco con convinzione nella battaglia per garantire una difesa forte dei diritti di bambini e adolescenti nell’utilizzo delle tecnologie, a partire proprio da quella più importante e diffusa: Internet”.

Lo scrive il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’Innovazione Alessio Butti in un messaggio inviato al convegno ‘Verso un’agenda digitale per l’infanzia e l’adolescenza’ che si sta svolgendo a Roma nell’Aula dei Gruppi Parlamentari organizzato da Telefono Azzurro per celebrare il Safer Internet Day, la Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete.

Butti ha ricordato che in legge di bilancio è stato “rifinanziato il fondo per il contrasto al cyberbullismo con uno stanziamento di 2 milioni di euro rispettivamente per gli anni 2023, 2024 e 2025″.

“Stiamo lavorando in sinergia con il ministero dell’Istruzione e del Merito, affinchè l’accrescimento delle competenze digitali negli studenti deve essere finalizzato anche ad un uso consapevole, maturo e responsabile dei nuovi strumenti informatici. Davanti a noi abbiamo moltissime incognite. Proibire, però non avrebbe senso. Ma nemmeno abbassare la guardia e disinteressarsi dei rischi che corrono i più giovani in rete. Sono lussi che non possiamo permetterci: il 95% dei ragazzi e ragazze italiani tra i 14 e i 19 anni si connette quotidianamente alla rete. Per tutti loro la rete è uno strumento formidabile di opportunità e apprendimento. Un mezzo per studiare, un veicolo per cercare lavoro, oltre che un canale per socializzare e stringere nuove relazioni. A noi adulti spetta il ruolo più delicato: vigilare sulla sicurezza degli spazi virtuali che frequentano i nostri giovani; evitare che possano essere vittime di fenomeni come il cyberbullismo; tutelarne i dati e la riservatezza; proteggerli da frodi e proposte ingannevoli”.

I dati dello studio “Tra realtà e Metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale” di Telefono azzurro

Oggi è la 20a edizione del Safer Internet Day, ovvero la giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita dalla Commissione Europea e celebrata in oltre 100 Paesi. Come ogni anno l’obiettivo di questo evento consiste nel responsabilizzare le persone – e soprattutto i giovani – sull’uso consapevole di internet, “ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro“.

Telefono Azzurro ha voluto per l’occasione presentare il suo studio Tra realtà e Metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale realizzato da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxa Kids, condotto su un campione di 804 genitori e 815 giovani tra i 12 e i 18 anni.

Secondo l’indagine il 27% è ansioso o agitato senza l’utilizzo dei social, mentre il 22% si sentirebbe addirittura perso. Ma più del 70% prova un ‘forte timore’ rispetto al fatto che i dati che condivide quotidianamente online, come gli aggiornamenti sui canali social, la navigazione nel web e le tracce di dati di utilizzo di Internet e degli smartphone, vengano ‘rubati’ cioè utilizzati senza consenso.

Il rapporto complessivamente registra un aumento delle preoccupazioni, condivise da genitori e adolescenti, circa gli effetti negativi che possono scaturire da un’esposizione eccessiva agli schermi digitali dei giovanissimi, il 50% dei quali sta sui social e chatta 2-3 ore giorno.

Un dato in crescita rispetto al 2018 quando erano il 43%. Ben il 14% degli intervistati passa sui social e chattando dalle quattro alle sei ore al giorno e un 3% è sempre connesso. Nonostante l’utilizzo quotidiano dei device, non sempre i giovani utenti sono totalmente consapevoli di come evitare i pericoli, controllarli o segnalarli. A quasi un ragazzo su due è capitato di incappare online in contenuti poco appropriati e il 25% è rimasto turbato e impressionato. Per i ragazzi tra i rischi che si corrono online “il più probabile” è di essere contattati da estranei adulti (65% dei casi, percentuale che si innalza al 70% se si prendono in esame solamente le ragazze e i più piccoli, dai 12 ai 14 anni).

Seguono il bullismo (57%), oversharing di dati personali (54%), la visione di contenuti violenti (53%) o sessualmente espliciti (45%), l’invio di contenuti di cui ci si potrebbe pentire (36%), le spese eccessive (19%), il gioco d’azzardo (14%). Anche secondo i genitori, per 75%, il pericolo maggiore sul web è quello di essere contattati da estranei adulti. Un dato definito dal Telefono Azzurro “interessante” emerge sull’age verification da parte di social network, app e altri siti Internet: per gli adolescenti è di media 15 anni, per i genitori un anno in più, 16. In entrambi i casi si tratta di un discrimine superiore rispetto a quello individuato dall’Italia di 14 anni in seguito alla normativa europea per il consenso al trattamento dei dati.

I sistemi di age verification, e quindi della necessità di un loro utilizzo per un periodo più lungo, per il 70% degli adolescenti intervistati sono molto utili per non trovarsi in situazioni rischiose, per il 65% per fare in modo che non compiano azioni senza pensare alle possibili conseguenze e per il 61% per evitare che vedano contenuti inappropriati. “I ragazzi si rendono conto, soprattutto quando cominciano a diventare più grandi, che è importante questo sistema di verifica dell’età.

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