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Dichiarazione redditi, verso invio automatico a Entrate della spesa abbonamento mezzi

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Seguirà uno schema di decreto per le modalità tecniche di utilizzo dei dati predisposto dall’Agenzia delle Entrate su cui il Garante si riserva di esprimere le proprie valutazioni.

Sempre più vicina la possibilità per i contribuenti di ritrovarsi nella dichiarazione dei redditi precompilata già inserita la spesa sostenuta per l’acquisto dell’abbonamento ai mezzi pubblici, fino a un massimo di 250 euro. Va in questa direzione il primo sì del Garante Privacy allo schema di decreto del Ministro dell’economia e delle finanze riguardante l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle spese per l’acquisto degli abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ai fini della richiesta di detrazione nella dichiarazione dei redditi precompilata.

La detrazione sarà rivolta a quei cittadini che per i loro spostamenti quotidiani si servono dei mezzi pubblici: studenti, lavoratori, pensionati.

La detrazione Irpef del 19% sulla spesa dell’abbonamento ai mezzi pubblici in automatico nella dichiarazione precompilata

Il testo recepisce le indicazioni fornite dall’Autorità nel corso delle interlocuzioni con il Ministero, volte a garantire il rispetto della protezione dei dati personali trattati.

La legge di Bilancio 2020 ha infatti introdotto la detrazione Irpef del 19% per gli abbonamenti ai servizi di trasporto, con un limite massimo di richiesta di 250 euro.

L’agevolazione riguarda sia le spese sostenute direttamente dal contribuente per l’acquisto dell’abbonamento, sia quelle affrontate per conto dei familiari fiscalmente a carico. Le detrazioni sono previste solo nel caso in cui gli oneri siano sostenuti con strumenti di pagamento tracciabili come bancomat, carte di credito, bollettini di conto corrente postale.

Il decreto del Ministero stabilisce in particolare che gli enti pubblici e i soggetti privati affidatari del servizio di trasporto trasmettano telematicamente all’Agenzia delle Entrate una comunicazione contenente le spese dei cittadini, con l’indicazione dei dati identificativi dei titolari degli abbonamenti e di coloro che hanno sostenuto le spese. Anche i soggetti che erogano i rimborsi sono tenuti alle medesime comunicazioni.

I passaggi futuri

Seguirà uno schema di decreto per le modalità tecniche di utilizzo dei dati predisposto dall’Agenzia delle Entrate su cui il Garante si riserva di esprimere le proprie valutazioni.