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Deutsche Telekom smentisce i rumors su licenziamenti e vendita T-Systems

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Per il quotidiano Handelsblatt il gruppo sta studiando un piano di riduzione dei costi che prevede migliaia di licenziamenti e la vendita di una quota della divisione IT.

Anche il colosso tedesco delle telecomunicazioni Deutsche Telekom potrebbe presto presentare un piano di riduzione dei costi lacrime e sangue? Il piano, rivelato da fonti anonime e prontamente smentito dalla società è stato reso noto dal quotidiano Handelsblatt e prevedrebbe il taglio di migliaia di posti di lavoro, una revisione delle partecipazioni nell’est Europa e in Grecia e la vendita di una quota di T-Systems, la divisione IT.

Secondo il quotidiano, la strategia di riduzione dei costi sarebbe stata discussa in una riunione tra la direzione e i membri del consiglio di sorveglianza.

Deutsche Telekom conta 225 mila dipendenti nel mondo, 69 mila dei quali in Germania. T-Systems impiega 46 mila dipendenti in più di 20 paesi e genera un fatturato di 8,2 miliardi di euro l’anno.

Un portavoce della società telefonica ha smentito le indiscrezioni, bollandole come un ‘nonsense’.

“Si tratta di una serie di congetture prive di fondamento. Non c’è alcun programma di taglio dei posti di lavoro”, ha detto il portavoce spiegando che la società ha sempre ridotto l’organico in alcune aree e creato lavoro in altre, ma che questo è un processo di lungo termine che va avanti da anni.

Come molti altri operatori europei, Deutsche Telekom è alle prese con la forte concorrenza sul mercato domestico che ha ridotto al lumicino i margini, erosi anche dalla costante crescita dei servizi OTT. La società, sulla scia di altri ex monopolisti, ha avviato la vendita delle torri mobili, che potenzialmente potrebbero portare in cassa qualcosa come 5 miliardi di euro. Cifra che verrebbe reinvestita nello sviluppo delle reti sui diversi mercati europei in cui il gruppo è operativo.

Deutsche Telekom non è l’unico operatore tlc pronto a dare una sforbiciata alla forza lavoro. In Francia, SFR ha annunciato il taglio di 5 mila posti – un terzo degli effettivi – entro giugno 2019 per tagliare i costi di circa 400 milioni di euro l’anno e investire nelle reti e nei contenuti.