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DESI, gratis per la PA il chatbot italiano sul coronavirus

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Si tratta di uno strumento a disposizione dei cittadini per avere rapidamente informazioni verificate, consentendo alle Pa di comunicare in maniera innovativa e interattiva solo le informazioni corrette, arginando fake news, allarmismi e offrendo risposte chiare e semplici ai dubbi che abbiamo tutti.

Una start-up di Firenze, Kinoa, ha realizzato un chatbot specifico per il CoronavirusDESI. L’assistente virtuale è stato pensato in maniera specifica per le pubbliche amministrazioni che intendono dare ai loro cittadini o utenti un canale informativo sul COVID-19.

DESI: l’IA al servizio del cittadino

L’intelligenza artificiale risponde in tempo reale a molti quesiti relativi all’attuale emergenza sanitaria e sui comportamenti da seguire in ottemperanza al decreto ministeriale.

Si tratta di uno strumento a disposizione dei cittadini per avere rapidamente informazioni verificate, consentendo alle pubbliche amministrazioni di comunicare in maniera innovativa e interattiva solo le informazioni corrette, arginando fake news, allarmismi e offrendo risposte chiare e semplici ai dubbi che abbiamo tutti.

Come DESI sfrutta l’IA

DESI, acronimo di Dashboard per le Emergenze Sanitarie Intelligente, si basa su KiTalk, una tecnologia di gestione del supporto utenti sviluppata da Kinoa che sfrutta l’intelligenza artificiale di terze parti.

Oggi ho provato la versione liberamente disponibile sul sito Kinoa.tech, ponendo alcune domande per saggiare sia il database, sia la comprensione del chatbot. Esordendo con la domanda “posso uscire di casa?” temo di aver mandato DESI direttamente al nodo conclusivo, perché non aveva una risposta certa. Mi ha risposto solamente “Intendevi dire:” seguita da una serie di link con domande formulate in maniera più precisa.

Allora ho modificato leggermente la mia domanda, rendendola più comprensibile: “posso uscire di casa per fare una passeggiata?” ottenendo come risposta un paragrafo che spiega accuratamente per quali motivazioni si può uscire e quali accorgimenti adottare. Alla fine non ci ho messo molto per farmi capire.

Le domande contro l’emergenza

A volte la differenza la fanno poche parole, o una sola. La mia successiva domanda è da genitore apprensivo: “il coronavirus infetta i bambini?“, ma DESI non capisce. Basta però aggiungere la parola “anche” per rendere comprensibile la domanda: “il coronavirus infetta anche i bambini?” ottiene una risposta, anche se abbastanza generica sui vari coronavirus, senza fare menzione del contagio fra i giovanissimi.

La domanda su cosa sia il SARS-CoV ottiene una risposta precisa, così come quella sull’esistenza o meno di un vaccino, anche se laconica. Aree che DESI per ora non affronta sono quelle sui dati, ad esempio non si ottiene risposta chiedendo quanti siano gli infetti oggi o quanti i guariti, o le particolarità territoriali: inutile chiedere quale sia la situazione a Roma o in Sicilia. L’azienda informa però che DESI può essere personalizzato per fornire risposte alle esigenze specifiche di una comunità territoriale.

Il punto di forza

Il punto di forza di DESI infatti è che può essere ottimizzato sulla base dell’Ente che ne richiede l’utilizzo. Un plesso scolastico (o direttamente il Ministero dell’Istruzione) potrebbe aggiungere informazioni riguardanti il contagio giovanile o la riapertura delle scuole, mentre una Regione o un Comune possono inserire informazioni personalizzate sul proprio territorio, come informazioni specifiche su ospedali e farmacie, oppure aggiornamenti in tempo reale sui dati locali di contagio.

Come tutti i chatbot DESI non riesce a dare risposta alla totalità dei quesiti, ma anzitutto c’è da tenere conto che il servizio è stato appena lanciato: i chatbot migliorano col tempo. DESI è in grado di migliorare in automatico la pertinenza delle proprie risposte sulla base delle nuove richieste degli utenti, o in altre parole più viene usato, più auto-apprende. Inoltre un team dedicato lavora ogni giorno al monitoraggio e miglioramento della pertinenza con validazioni manuali, oltre ad assicurarsi l’aggiornamento costante delle informazioni inserite.

L’importanza per i cittadini

Non dobbiamo poi dimenticare che con il gran numero di richieste avanzate dai cittadini, che di solito pongono sempre le stesse domande, i call center degli enti locali sono spesso irraggiungibili. Un chatbot può essere un’ottima alternativa per rispondere alle domande poste con maggiore frequenza, fornendo un riscontro immediato, disponibile 24 ore su 24, e senza lasciarsi andare ai “si dice” o a opinioni personali, che in questo periodo rischiano di confondere ancora di più. È di fondamentale importanza il fatto che DESI apprenda le sue informazioni direttamente dalle fonti ufficiali del Governo.

Gli sforzi di Kinoa, che ha deciso di offrire il chatbot gratuitamente alle amministrazioni locali che ne faranno richiesta, hanno raccolto il plauso dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA): “Sono convinto che l’Intelligenza Artificiale possa rivelarsi una tecnologia di grande supporto in questo preciso momento storico e il chatbot di Kinoa ne è un buon esempio. – commenta Piero Poccianti, presidente di AIxIA – L’auspicio è che vengano sviluppati altri strumenti e proposte in questa direzione perché oggi più che mai è fondamentale mettere a disposizione strumenti gratuiti o a basso costo per comunicare, analizzare i dati e aiutare le persone, il personale sanitario e i decisori politici. Collaborazione ed inventiva sono infatti gli elementi chiave dell’unica strategia vincente per superare le difficoltà“.