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Democrazia Futura. Manifesto per i media e l’Internet di servizio pubblico

Noam Chomsky

Il focus di approfondimento di Democrazia futura è dedicato alla pubblicazione della traduzione italiana del Manifesto per i Media di servizio pubblico e per l’Internet di servizio pubblico, i cui Primi firmatari sono Christian Fuchs, Regno Unito, London University of Westminster Klaus Unterberger, Austria, Austrian Broadcasting Corporation, ORF Public Value Jürgen Habermas, Germany, Starnberg Goethe University Frankfurt e Noam Chomsky, Stati Uniti d’America, Cambridge, MA, Massachusetts Institute of Technology. 

Jürgen Habermas

Democrazia futura e il suo editore l’Associazione senza fini di lucro Infocivica – Gruppo di Amalfi sottoscrivono il documento.

Potete firmare il Manifesto collegandovi al seguente link: http://bit.ly/signPSManifesto.

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The Public Service Media and Public Service Internet Manifesto
(Manifesto per i media di servizio pubblico e per l’Internet di servizio pubblico)

Principi basilari e proposte

Principio 1

Democrazia e democrazia digitale hanno bisogno di media di servizio pubblico. Chiediamo la salvaguardia dell’esistenza dei media di servizio pubblico.

Principio 2

Un Internet che rafforzi la democrazia richiede che i media di servizio pubblico diventino piattaforme Internet di servizio pubblico che aiutino a promuovere le opportunità e l’uguaglianza nella società. Chiediamo la creazione delle basi legali, economiche e organizzative di tali piattaforme.

Principio 3

I contenuti dei media di servizio pubblico sono diversi da quelli dei media commerciali e delle imprese private che sfruttano dati. Si rivolgono ai cittadini, non ai consumatori.

Principio 4

Le piattaforme Internet del servizio pubblico sono basate e promuovono valori di rispetto, democrazia, partecipazione, dialogo civico e impegno su Internet.

Principio 5

L’Internet di servizio pubblico richiede nuovi formati, nuovi contenuti e una fertile cooperazione con i settori creativi delle nostre società.

Principio 6

I media di servizio pubblico debbono continuare a essere sostenuti e finanziati in modo che abbiano le risorse di cui hanno bisogno per realizzare e sviluppare ulteriormente il loro mandato. Anche l’Internet di servizio pubblico richiede finanziamenti sostenibili basati su meccanismi come il canone, il modello nordico di tassa per i servizi pubblici e meccanismi di finanziamento transnazionali.

Principio 7

L’Internet di servizio pubblico promuove valori di uguaglianza e diversità.

Principio 8

L’Internet di servizio pubblico offre opportunità per il dibattito pubblico, la partecipazione e la crescita della coesione sociale.

Principio 9

L’Internet dio servizio pubblico è un motore di cambiamento nella creazione di nuovi contenuti e servizi, creando al contempo un ecosistema che favorisca l’innovazione dei media.

Principio 10

I media di servizio pubblico e l’Internet di servizio pubblico contribuiscono a una società democratica, sostenibile, rispettosa, giusta e resiliente.

1. Crisi e utopia: rinnovare il servizio pubblico

L’idea originale era semplice e ha cambiato la società: un servizio di radiodiffusione pubblica pagato con fondi pubblici, indipendente dal governo, ugualmente accessibile a tutti, che fornisca informazioni affidabili e analisi sulle questioni vitali per tutti i cittadini, che realizza programmi che riflettono la diversità e la complessità della vita contemporanea. Introdotta per la prima volta in Gran Bretagna, con il lancio della BBC negli anni Venti, questa visione del servizio pubblico radiotelevisivo è stata adottata e adattata in tutto il mondo. Dopo le devastazioni causate dalla seconda guerra mondiale, il servizio pubblico radiotelevisivo è riemerso in Germania, dove ha contribuito a ripristinare la democrazia. È stata una pietra angolare delle successive ondate di democratizzazione.

Nel 2021, il mondo si trova di nuovo davanti ad una crisi globale: crisi pandemica, accelerazione del cambiamento climatico, disuguaglianze sociali persistenti e profonde, crescente polarizzazione politica e una crisi infodemica in cui molta disinformazione viene diffusa online. Le forme e gli usi dominanti delle tecnologie digitali e di Internet mettono in pericolo la democrazia. Stanno minando dalle basi risorse indispensabili come un’informazione affidabile, analisi approfondite, dibattito razionale e diversità di rappresentazione, vale a dire gli strumenti indispensabili per comprendere appieno le sfide che dobbiamo affrontare.

Che i media di servizio pubblico si spostino semplicemente sulle piattaforme gestite e controllate dai giganti digitali commerciali non è un’opzione sufficiente. La creazione di un canale di servizio pubblico su YouTube o Facebook rafforzerebbe la centralità culturale delle grandi imprese del digitale e non offrirebbe alternative alle loro procedure operative e ai loro modelli di business. I media di servizio pubblico hanno bisogno di un Internet di servizio pubblico.

Questo Manifesto è un appello a salvare e far evolvvere la comunicazione nelle democrazie rinnovando i media di servizio pubblico e dando vita all’Internet di servizio pubblico.

2. La via da seguire

Internet e il panorama dei media sono in crisi. Le piattaforme Internet commerciali dominanti mettono in pericolo la democrazia. Hanno creato un panorama delle comunicazioni dominato da sorveglianza, pubblicità, notizie false, incitamento all’odio, teorie del complotto e politiche algoritmiche che adattano e personalizzano i contenuti commerciali e politici in base ai gusti e alle opinioni individuali. Per come è attualmente organizzato, Internet separa e divide invece di creare spazi comuni per comprendere e mediare differenze e disaccordi. Le piattaforme Internet commerciali hanno danneggiato cittadini, utenti, la vita quotidiana e la società intera. Se è vero che Internet ha offerto alla società e agli individui enormi opportunità, è altresì vero che i giganti digitali guidati da Apple, Alphabet/Google, Microsoft, Amazon, Alibaba, Facebook e Tencent hanno acquisito un potere economico, politico e culturale senza pari.

La comunicazione pubblica però è molto di più di un business: ha una rilevanza pubblica. Per questo invitiamo tutti ad agire.

Abbiamo una visione. Ci impegniamo con forza per una rivitalizzazione e un rinnovamento dei media di servizio pubblico nell’era digitale. Media di servizio pubblico adatti al 21° secolo. Sogniamo un Internet differente e un panorama mediatico diverso. Abbiamo la visione di creare un Internet di Servizio Pubblico: un Internet per il pubblico, e al servizio del pubblico; un Internet che faccia progredire la democrazia e la sfera pubblica anziché minacciarle, un Internet che fornisca un nuovo e dinamico spazio condiviso per la connessione, lo scambio e la collaborazione.

L’Internet di servizio pubblico si basa su piattaforme Internet gestite da una varietà di media di servizio pubblico, che adattino la missione di servizio pubblico all’era digitale e lo facciano in collaborazione con la società civile, i singoli utenti, i cittadini e con il settore creativo, culturale ed educativo. L’Internet di servizio pubblico fa crescere la democrazia. Migliora la sfera pubblica. Supporta la cittadinanza attiva fornendo informazioni e analisi complete, diversità di rappresentazione sociale ed espressione creativa e più ampie opportunità di partecipazione. Le piattaforme Internet di servizio pubblico possono supportare nuovi e giovani creativi che costruiranno le industrie culturali di domani e promuoveranno la coesione sociale. Il momento di rivitalizzare un Internet di servizio pubblico e dei media di servizio pubblico è adesso!

3. Una visione per i media di servizio pubblico

La crisi del COVID-19 ha dimostrato l’indispensabilità dei media di servizio pubblico non è affatto finita. Rinchiuso in casa e di fronte al costante pericolo di infezione, il pubblico si è rivolto ai media di servizio pubblico in cerca di fonti affidabili di informazioni obiettive e imparziali; di materiali didattici di alta qualità per la didattica a distanza; di contenuti di intrattenimento e di spettacolo diversi e per avere un punto di riferimento in tempi di crisi. Fin dalla sua fondazione, il servizio pubblico radiotelevisivo è stato caratterizzato da un impegno per l’universalità e l’indipendenza. Questi valori fondamentali devono essere mantenuti ed ampliati.

I media di servizio pubblico devono fornire un servizio universale disponibile a tutti in modo uguale. Ciò richiede un impegno continuo a garantire finanziamenti pubblici per assicurare l’accesso a Internet e per far sì che i media di servizio pubblico siano disponibili a tutti come parte integrante del diritto di cittadinanza.

I media di servizio pubblico devono difendere la propria indipendenza e garantire che le decisioni editoriali e creative siano indipendenti dagli interessi governativi e commerciali. La salvaguardia del ruolo dei media di servizio pubblico come fonti affidabili e indipendenti di informazioni e analisi, ma anche come mediatori e moderatori responsabili dei commenti e dei contenuti generati dagli utenti, necessita di procedure trasparenti di responsabilità. Tali procedure devono essere basate su chiari principi etici.

I media di servizio pubblico devono promuovere la diversità. Per garantire la produzione di un servizio che sia universalmente rilevante e coinvolgente, i media di servizio pubblico devono mirare a riflettere la diversità e la complessità sociale, regionale, economica, politica, culturale e religiosa della vita quotidiana. Per assicurare che l’intera gamma di esperienze e voci sia vista e ascoltata, c’è bisogno di un rinnovato impegno per ampliare la rappresentanza sociale nei lavori creativi e istituzionali, aprendo opportunità alle minoranze sottorappresentate nei media commerciali.

I media di servizio pubblico devono essere un motore di cambiamento nella creazione di nuovi contenuti e servizi. La produzione di notizie e di intrattenimento dei media di servizio pubblico dovrebbe prestare particolare attenzione allo sviluppo di stili innovativi di produzione che evidenzino, spieghino e contestualizzino questioni con implicazioni sociali di vasta portata e le loro possibili conseguenze.

I media di servizio pubblico devono basarsi sui loro comprovati punti di forza per produrre programmi innovativi e contenuti online che supportino lo sviluppo educativo dei bambini, parlino all’intera gamma degli interessi e delle preoccupazioni dei giovani e forniscano risorse complete per l’apprendimento permanente degli adulti. Nel futuro digitale, come in passato, gli eventi di intrattenimento, spettacolo e sport rimarranno luoghi centrali dell’espressione culturale pubblica e della solidarietà sociale.

I media di servizio pubblico devono svolgere un ruolo centrale nella massimizzazione del valore sociale delle risorse culturali pubbliche. Radio e televisioni di servizio pubblico sono nate sulla scia di una serie di altre istituzioni culturali finanziate con fondi pubblici: musei, biblioteche, gallerie d’arte, università, archivi e spazi per spettacoli. I media di servizio pubblico devono offrire una piattaforma facilmente accessibile per iniziative collaborative. I media di servizio pubblico sono nella posizione ideale per creare e ospitare nuove piattaforme e motori di ricerca di servizio pubblici, capaci di indirizzare gli utenti verso l’intera gamma di materiali rilevanti disponibili gratuitamente, prodotti e curati da istituzioni educative e culturali pubbliche.

I media di servizio pubblico devono fornire nuove opportunità di partecipazione per salvaguardare l’inclusione e la democrazia. La società civile contiene una ricca varietà di risorse collettive condivise su base collaborativa frutto di attività auto-organizzate: dai cori della comunità ai gruppi che proteggono gli habitat della fauna selvatica e fanno campagne per i gruppi svantaggiati; così come offre anche nuove forme di azione digitale, dalla creazione di software open source al contributo diretto dei cittadini a progetti scientifici. I media di servizio pubblico devono utilizzare l’intera platea del volontariato e sviluppare nuove forme di partecipazione del pubblico in aree chiave come la produzione di programmi e la creazione di risorse Internet pubbliche.

4. Media digitali di servizio pubblico: verso l’Internet di servizio pubblico

I giganti digitali hanno indebolito la democrazia e Internet. C’è bisogno di un nuovo Internet. Dobbiamo ricostruire Internet. Mentre l’Internet di oggi è dominato dai monopoli e dal business, l’Internet di servizio pubblico risponde solo ai principi della democrazia. Mentre l’Internet di oggi è dominato dalla sorveglianza, l’Internet di servizio pubblico è rispettoso della privacy e trasparente. Mentre l’Internet di oggi disinforma e divide il pubblico, l’Internet di servizio pubblico coinvolge, informa e sostiene il pubblico. Mentre l’Internet di servizio pubblico è guidato ed applica il principio del profitto, l’Internet di servizio pubblico mette al primo posto i bisogni sociali.

La riservatezza dei dati è un aspetto fondamentale del servizio pubblico di Internet. Il servizio pubblico Internet fornisce funzioni e buone pratiche di elaborazione dei dati. Il software Internet di servizio pubblico e i suoi contenuti sono un bene comune che può essere riutilizzato per scopi non commerciali. Sulle piattaforme Internet di servizio pubblico, gli utenti possono gestire i propri dati, scaricare i propri dati e riutilizzarli su altre piattaforme. I giganti digitali memorizzano ogni clic e ogni mossa online che facciamo per monitorare e monetizzare il nostro comportamento. Le piattaforme Internet di servizio pubblico riducono al minimo e decentralizzano l’archiviazione dei dati e non hanno necessità di monetizzare e monitorare l’utilizzo di Internet. Le piattaforme Internet di servizio pubblico sperimentano nuove forme di licenze dei contenuti al fine di promuovere l’uso dei beni culturali comuni e digitali per scopi non lucrativi e non commerciali.

Realizzare l’Internet di servizio richiede nuove idee, nuove tecnologie, nuove politiche e nuovi modelli economici. I media di servizio pubblico hanno il potenziale necessario per diventare il soggetto fondamentale capace di far avanzare le comunicazioni democratiche nell’era digitale. I media di servizio pubblico e le loro piattaforme Internet di servizio pubblico necessitano di supporto e di maggiori capacità. Il canone che sostiene oggi i media di servizio pubblico non è un meccanismo del passato ma del futuro digitale. Il canone digitale estenderà e trasformerà il canone dei servizi pubblici digitali nell’era digitale.

Bisogna continuare a sostenere e finanziare I media di servizio pubblico in modo che abbiano le risorse necessarie per realizzare e sviluppare ulteriormente il loro mandato. Anche l’Internet di servizio richiede finanziamenti sostenibili basati su meccanismi come il canone, il modello nordico di tassa per il servizio pubblico e meccanismi di finanziamento transnazionali.

Le piattaforme Internet di servizio pubblico trattano con rispetto ed equità gli utenti e i lavoratori. Sono indipendenti dal potere economico e politico. Sono spazi in cui giornalisti critici e indipendenti producono notizie di alta qualità e in cui professionisti creativi realizzano programmi di alta qualità che educano, informano e intrattengono in modi che riflettono le nuove possibilità dell’era digitale. Coinvolgono i cittadini in nuove modalità che si basano sulle esperienze, sulle strutture e sui contenuti del servizio pubblico tradizionale. Le piattaforme Internet di servizio pubblico si basano sul modello radiotelevìsivo tradizionale ma vanno oltre, sfruttando appieno e trasformando il potenziale creativo delle tecnologie digitali e la partecipazione degli utenti. La missione dei media tradizionali di servizio pubblico si trasformerà cos in una nuova missione di servizio pubblico digitale.

Gli algoritmi dell’Internet di servizio pubblico sono algoritmi di servizio pubblico. Tali algoritmi sono open source e trasparenti. Sono programmati in modo da far avanzare il mandato del servizio pubblico digitale. Gli algoritmi di servizio pubblico sono algoritmi del pubblico, per il pubblico e nell’interesse del pubblico. Gli algoritmi di servizio pubblico servono a organizzare le piattaforme, e a selezionare i formati e i contenuti dell’Internet di servizio pubblico formulando raccomandazioni e suggerimenti basati su procedure trasparenti e senza pubblicità, né fini commerciali o di sorveglianza. Gli algoritmi del servizio pubblico si impegnano a riflettere la diversità del pubblico e a promuovere l’accessibilità, il rispetto e l’inclusività.

Internet è globale. La sfera pubblica è globale. L’Internet del servizio pubblico e le sue piattaforme devono essere globali, regionali e locali. Tali piattaforme devono poter essere accessibili da chiunque in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Le piattaforme Internet di servizio pubblico massimizzano la disponibilità nel tempo dei contenuti Internet di servizio pubblico che contribuiscono al patrimonio culturale dell’umanità. Le piattaforme Internet di servizio pubblico sono idealmente gestite come reti internazionali dalle organizzazioni dei media di servizio pubblico. Per la gestione delle piattaforme Internet di servizio pubblico, le organizzazioni dei media di servizio pubblico cooperano con altri soggetti, comprese le organizzazioni pubbliche (università, musei, biblioteche, …), la società civile, i media civici e comunitari, gli artisti, i progetti di beni comuni digitali (digital commons), le piattaforme cooperative e così via. C’è una condivisione di contenuti tra tali organizzazioni pubbliche e civiche su una piattaforma comune. Di conseguenza, le organizzazioni dei media di servizio pubblico insieme alle organizzazioni di interesse pubblico creano spazi aperti pubblici mediati dalla comunicazione Internet che insieme danno vita all’Internet di servizio pubblico. Un esempio su cui basare l’Internet di servizio pubblico, potrebbe essere quello di fondare le future piattaforme Internet di servizio pubblico europee sulle infrastrutture già esistenti delle emittenti europee di servizio pubblico, che potrebbero collaborare per dar vita insieme ad una piattaforma Internet di servizio pubblico europea.

Il servizio pubblico Internet richiede un’infrastruttura di comunicazione globale. Tale infrastruttura globale è indipendente dagli interessi commerciali e governativi e deve essere al servizio dei cittadini e della democrazia.

5. Immaginare le utopie dei media del servizio pubblico nel 2040

L’Internet di oggi è quello dei giganti del digitale commerciale. Tuttavia, è possibile un Internet alternativo è possibile. Un Internet di servizio pubblico è possibile. Anzi, è necessario che vi sia un Internet di servizio pubblico. Proviamo ad immaginare un mondo in cui Internet serva il pubblico e promuova la democrazia.

Immaginiamo che :

Nel 2040, i media di servizio pubblico potranno descrivere così la propria storia. Di essere capaci di adattare e aggiornare la loro missione tradizionale (informare, educare e intrattenere) ad una società digitale aperta e trasparente. Una nuova cittadinanza culturale capace di rinnovare il proprio contratto sociale.

Nel 2040, la qualità del media di servizio pubblico si distingue da quella dei media commerciali e delle società che sfruttano i dati per fini commerciali. Raggiunge la maggioranza della popolazione. Serve i bisogni personali e sociali quotidiani degli esseri umani. Si rivolge ai cittadini, non ai consumatori.

Nel 2040, i media di servizio pubblico sono finanziati in modo sostenibile sulla base di un canone riformato,  ben accetto ai cittadini. Il rapporto qualità-prezzo dell’Internet di servizio pubblico è ampiamente documentato, trasparente, valutato e controllato pubblicamente.

Nel 2040, una struttura di governance radicalmente nuova ha reso i media di servizio pubblico indipendenti da qualsiasi influenza esterna: dagli interessi dei governi così come da quelli commerciali. Tutto passa per audizioni pubbliche. C’è un controllo di qualità. I cittadini si sentono rappresentati dai media di servizio pubblico e dalla loro programmazione. Ritengono che il racconto del mondo dei media di servizio pubblico sia neutrale e non influenzato da pressioni esterne. Le notizie fornite dai media di servizio pubblico rappresentano davvero l’opinione pubblica.

● Nel 2040, i media di servizio pubblico sono universali. Si rivolgono a tutte le componenti della società, compreso il pubblico più isolato e meno istruito, quello disinteressato alle informazioni e le minoranze.

Nel 2040, le organizzazioni dei media di servizio pubblico creano ricchezza per il settore creativo, fornendo spazio e visibilità a tanti artisti come musicisti e registi. Nel 2040, i media del servizio pubblico offrono e creano intrattenimento di alta qualità per riflettere e rappresentare la cultura e la diversità della vita quotidiana.

Nel 2040, i media di servizio pubblico operano a livello locale, nazionale, regionale e globale. Investono nel giornalismo di qualità, compreso il giornalismo investigativo, in formati innovativi, fornendo grazie alle nuove tecnologie un’esperienza utente attraente per i diversi gruppi della società. I giovani percepiscono il giornalismo di servizio pubblico come un ambiente attraente e praticabile dell’informazione, della comunicazione, della collaborazione e della partecipazione.

Nel 2040 i media di servizio pubblico sono presenti, accessibili e facilmente individuabili su tutte le piattaforme rilevanti. Nel 2040 i media di servizio pubblico sono pienamente presenti nella sfera digitale e forniscono i contenuti giusti al momento giusto, attraverso una pluralità di dispositivi e in modi consoni alle abitudini degli utenti. I media di servizio pubblico rimangono in contatto e ascoltano da vicino tutto il loro pubblico e tutte le componenti della società. Rispondono alle sfide e ai problemi importanti della società. Comunicano efficacemente il proprio contributo alla società, rendendo evidente il loro valore pubblico.

Nel 2040, i media di servizio pubblico hanno sviluppato un programma di collaborazione con le scuole, incentrato sull’alfabetizzazione digitale e ai media attraverso corsi online e kit didattici sviluppati dallo stesso servizio pubblico. Nella società come nelle scuole, Il progresso dell’alfabetizzazione digitale e ai media (sulla base dei valori dei media di servizio pubblico) è un aspetto chiave dell’istruzione.

Nel 2040, la forza lavoro dei i media di servizio pubblico è molto diversificata in termini di classe sociale, etnia, sesso, età, background culturale e origine geografica. I meccanismi di assunzione dei media di servizio pubblico sono inclusivi e trasparenti.

Nel 2040, i media di servizio pubblico si sono trasformati da istituzioni radiotelevisive di trasmissione da uno-a-molti in un’infrastruttura di reti guidate dai valori dell’interesse pubblico, cioè dall’uso di reti di comunicazione digitale come Internet per svolgere in modo nuovo la missione dei media di servizio pubblico promuovendo il bene pubblico, l’informazione, l’istruzione e l’apprendimento, la democrazia, la cittadinanza, la cultura, la società civile, la creatività e l’intrattenimento. L’Internet dl servizio pubblico è un’infrastruttura di rete che fa progredire i beni comuni digitali e la cittadinanza digitale. Rafforza l’accesso universale, la comunicazione, la partecipazione, la cooperazione, l’inclusione e la democrazia.

Un altro mondo dei media è possibile. C’è un urgente bisogno di Internet di servizio pubblico e di media di servizio pubblico rivitalizzati per sostenere la democrazia. Invitiamo tutto il pubblico dei mezzi di informazione, cittadini, utenti, lettori, esperti e non esperti, dentro e fuori i media di servizio pubblico, ovvero tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro della democrazia nei nostri paesi ad impegnarsi per creare e rafforzare i media del servizio pubblico e l’Internet di servizio pubblico.

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Il focus di approfondimento di Democrazia futura è dedicato alla pubblicazione della traduzione italiana del Manifesto per i Media di servizio pubblico e per l’Internet di servizio pubblico, i cui Primi firmatari sono Christian Fuchs, Regno Unito, London University of Westminster Klaus Unterberger, Austria, Austrian Broadcasting Corporation, ORF Public Value Jürgen Habermas, Germany, Starnberg Goethe University Frankfurt e Noam Chomsky, Stati Uniti d’America, Cambridge, MA, Massachusetts Institute of Technology. Democrazia futura e il suo editore l’Associazione senza fini di lucro Infocivica – Gruppo di Amalfi sottoscrivono il documento.

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