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DDoS, in Italia 263 attacchi al giorno a settembre. Il 31% confezionato in casa

In tutto il mondo gli attacchi del tipo Distributed Denial of Service (DDoS), che in italiano potremmo tradurre con azioni per l’interruzione distribuita del servizio, al 30 settembre 2017, sono sati 6,1 milioni: 22.426 attacchi al giorno, 934 ogni ora e 15 al minuto.

Nel nostro Paese il dato è altrettanto severo. Secondo il nuovo Report di Arbor Networks, a cui hanno partecipato 400 service provider, nel solo mese di settembre 2017, ci sono stati 7.900 attacchi informatici in Italia, con una media di circa 263 attacchi al giorno: 11 l’ora, 18 al minuto.

È il peggior dato da giugno, quando gli attacchi DDoS si erano tenuti attorno ai 6000 al mese, o anche di molto inferiori.

Se prendiamo in considerazione la fonte di questi cyber attacchi, il 31% di questi è partito direttamente dal suolo italiano. Un altro 31% dagli Stati Uniti, mentre per il 19% dei casi da Francia e Gran Bretagna.

La più grande di queste aggressioni informatiche, è stata registrata a fine mese, ed è stata di 28.7 Gbps (il Giga byte per secondo è la misura del volume dell’attacco finalizzato a saturare le capacità di connessione).

Gli attacchi DDoS sono ormai divenuti alla portata di tutti grazie ai servizi low-cost (booter/stresser) che permettono di lanciare attacchi al costo di un caffè. Esistono inoltre centinaia di strumenti che permettono a qualunque malintenzionato che disponga di una connessione Internet di sferrare un attacco.

In passato, si legge nella nota che accompagna lo studio, gli attacchi DDoS si concentravano su determinati settori, tra cui soprattutto quello finanziario, sui siti di gaming e sull’e-commerce. Oggi invece qualsiasi attività, per qualsiasi ragione e qualsiasi offesa o affiliazione reale o percepita, può diventare un bersaglio da colpire: “Mentre la frequenza degli attacchi può essere ricondotta al fiorente mercato di servizi e strumenti DDoS, la crescente grandezza degli attacchi è favorita dalle tecniche di reflection/amplification e dalla comparsa delle botnet IoT”.

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