Antipirateria

#ddaonline: blitz della Gdf, chiuso sito pirata Cineblog01 e perquisite due società italiane

di |

Nuova operazione della Procura di Roma e del Nucleo Speciale Radiodiffusione ed Editoria della Gdf. Oscurato Cineblog01 e perquisite Flycell Italia Srl e Buongiorno Spa.

Nuovo colpo di mannaia contro la pirateria digitale in Italia. A darne notizia è stato stamani in conferenza stampa il procuratore aggiunto della Procura di Roma Nello Rossi, insieme al Comandate delle Unità Speciali della Guardia di Finanza, il Generale Gennaro Vecchione, e al Comandante del Nucleo Speciale Radiodiffusione ed Editoria, Paolo Occhipinti.

Le ultime attività illustrate oggi rientrano nel proseguo delle indagini sull’ormai nota operazione Publifilm (Slides).

A essere oscurato dai Finanzieri del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria questa volta è il sito internet Cineblog01 e tutti i suoi derivati, che rappresenta la duplicazione di un altro già sottoposto a sequestro nello scorso mese di marzo nell’ambito della stessa attività, con cui sono stati inibiti ben 46 siti pirata, nonché individuato un mercato pubblicitario parallelo sugli stessi.

Coinvolte nelle indagini oltre a Cineblog01, come ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore Rossi, sono anche due e società: la Flycell Italia Srl con sede a Roma e Buongiorno Spa con sede a Parma.

Aziende già note a molti utenti per via di una serie di truffe legate all’attività di vendita di giochi e suonerie destinati alla telefonia mobile e di cui si sono occupate più volte anche trasmissioni televisive come ‘Striscia la Notizia’ e ‘Le Iene’.

Il nodo centrale è lo stretto legame che intercorre trapirateria e pubblicità. E’ lì, secondo gli esperti, che bisogna intervenire per bloccare ogni forma di sostentamento economico di piattaforme che violano il diritto d’autore.

Il Comandante Occhipinti ha spiegato a Key4biz: “Stiamo lavorando come Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria per far convergere le società di advertising nei confronti di un sistema che preveda la pubblicità ma solo sui siti leciti”.

Occhipinti ha ricordato a Key4biz che “le società fornitrici di servizi pubblicitari hanno definito un Codice di autoregolamentazione che fa espresso divieto di pubblicità sui siti pirata”. e c’è da aggiungere che “da un recente monitoraggio – ha informato il Comandante Occhipinti – si è registrato un forte calo rispetto al periodo precedente”. Segno che si sta andando nella giusta direzione.

Lo scorso giugno, infatti, IAB Italia, FPM e FAPAV hanno siglato un Memorandum of Understandingper contrastare la pubblicità sui siti pirata: un mercato parallelo che vale 227 milioni di dollari.

Occhipinti ha sottolineato a Key4biz che “L’attività svolta sul piano penale dalla Procura di Roma con l’operazione Publifilm della Guardia di Finanza, e sul piano amministrativo dall’Agcom, con il Regolamento sul diritto d’autore online, hanno fatto convergere le azioni di contrasto alla pirateria che comprime posti di lavoro sul mercato radiotelevisivo e del cinema con ingenti danni non più sostenibili visto il momento di crisi del settore”.

Il Comandante del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria ha anche ricordato l’annunciatoPiano d’azione della Ue contro la pirateria dello scorso luglio e più recentemente anche la decisione della francese Hadopi di passare alla controffensiva sullo streaming illegale chiedendo la collaborazione degli advertiser e dei fornitori di servizi di ePayment, sulla scia di quanto sta già facendo l’Italia e più specificatamente il Nucleo  Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria della GdF per stroncare i legami tra pubblicità e pirateria secondo il principio “follow the money”, quale “best practice”.

Veniamo ai fatti di oggi. L’escamotage tecnico usato dai gestori e scoperto dalle Fiamme Gialle ha più volte consentito il reindirizzamento verso un altro sito identico nei contenuti a quello originariamente sottoposto a sequestro, violando gli artt. 388 e 650 del Codice Penale per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice ed inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.

L’ulteriore novità è rappresentata dalla visione obbligatoria di messaggi pubblicitari, che comparivano ad ogni click, rendendo necessaria la sottoscrizione di un abbonamento a pagamento per la visualizzazione e il download delle risorse multimediali, fruibili in violazione del diritto d’autore.

Tali messaggi pubblicitari erano veicolati da primarie società nazionali di servizi di intrattenimento destinati alla telefonia mobile.

In queste ore, i Finanzieri delle Unità Speciali stanno eseguendo, su delega della Procura della Repubblica di Roma, decreti di perquisizione e sequestro nel centro-nord Italia presso le sedi delle citate società inserzioniste, al fine di reperire documentazione e supporti informatici utili all’identificazione degli autori del reato ed alla ricostruzione delle modalità di realizzazione della condotta delittuosa.