Il caso

DAZN, Genoa e Sampdoria alleate: chiesti controlli sulla audience

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Dati di ascolto non certificati e numero di abbonati tenuto riservato: in ballo un bonus di 150 milioni di euro per i club di Serie A. Questi i temi all'Odg dell'assemblea di Lega del 19 ottobre.

Il malessere nei confronti di DAZN sta montando anche fra i club di Serie A, tra questi in prima linea Genoa, Sampdoria e Sassuolo, che devono fare i conti con le difficoltà di trasmissione riscontrate con lo streaming dell’OTT e con il metodo non certificato di misurazione della audience con dati non certificati prodotti in autonomia da Nielsen. E’ per questo che alcuni club chiedono che siano affidati all’ente riconosciuto, vale a dire l’Auditel, e di tornare così all’antico, come avveniva fino allo scorso anno. Lo scrive il Secolo XIX.

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Tema all’Odg all’assemblea di Lega del 19 ottobre

Questo sarà uno dei temi all’OdG della prossima assemblea di Lega Calcio, in programma martedì prossimo 19 ottobre. Soprattutto molti club stanno facendo pressione per paragonare i dati a quelli della scorsa stagione quando i diritti appartenevano a Sky. I dati di audience e quelli degli abbonati alla Serie A in streaming incidono sui bonus in favore delle 20 società di Serie A.

Rischio contenzioso

Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, ci sono alcuni club di A (i più agguerriti anti-Dazn sono Genoa, Sampdoria e Sassuolo ma anche altri iniziano a dubitare) che sono pronti ad aprire un contenzioso con la stessa Confindustria del pallone gestita dal presidente Paolo Dal Pino e dall’ad Luigi De Siervo. La Legge Melandri, recependo il decreto dell’ex ministro dello Sport Luca Lotti, parla chiaro: i dati devono essere certificati, quindi di fatto solo da Auditel.

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Balla un bonus da 150 milioni di euro per i club

C’è di mezzo la clausola di earn out prevista nel contratto stipulato con Dazn relativa a un bonus aggiuntivo fino a 150 milioni da suddividere fra i 20 club di Serie A legato al numero di abbonati che l’Ott e TimVision riusciranno a ottenere nella prima stagione, la 2021-2022, dell’accordo triennale. La piattaforma streaming solo a settembre ha comunicato alla Lega, in particolare all’ad De Siervo, il numero di abbonati: un dato sensibile che potrà essere reso noto, ma solo a tempo debito e con le dovute cautele, ai presidenti di club.

Il fatto è che, secondo indiscrezioni, la soglia di sottoscrittori prevista dal contratto (alcuni milioni di clienti) per l’extra bonus da 150 milioni (opzione indicata anche nei precedenti accordi triennali) non sarebbe stata raggiunta e difficilmente lo sarà nel breve periodo. L’Ott è accreditata di un dato complessivo inferiore al milione di abbonati mentre TimVision, come riferito nelle scorse settimane da Repubblica, avrebbe registrato soltanto 500mila nuovi abbonati all’offerta calcio. A due mesi dall’inizio del campionato appare difficile incrementare sensibilmente il parco abbonati.