L'intervento

Davos 2021. Starace (Enel) su città a zero emissioni: “Parte da qui il cambiamento globale”

di |

Parte oggi il World Economic Forum di Davos 2021. Partecipando al panel sulle città a zero emissioni, l’ad di Enel ha dichiarato: “Per ridurre le emissioni dobbiamo concentrarci sulle città. Ciò che accade nelle città guida il sviluppo del mondo”.

Le città coprono il 3% della superficie terrestre, ma consumano il 78% delle risorse energetiche ed emettono il 75% di tutte le emissioni climalteranti, in particolare di CO2 o diossido di carbonio. Per mantenere l’aumento della temperatura globale uguale o al di sotto di 1,5 °C, le città devono raggiungere le zero emissioni.

In sostanza, è dalle città che bisogna partire per cambiare il mondo in chiave di sostenibilità ambientale, efficienza energetica, contrasto ai cambiamenti climatici e raggiungere una migliore qualità della vita proprio in ambito urbano.

Entro il 2050, sette persone su dieci vivranno in aree urbane di medio-grande estensione. Questo deve essere l’anno in cui dobbiamo deciderci sul come vogliamo andare avanti.

L’evento sulle città a zero emissioni

Partecipando all’evento online “Building “Net-Zero” Cities”, che ha inaugurato il World Economic Forum di Davos 2021 (25-29 gennaio), l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, ha dichiarato: “Quello che accade nelle città guida lo sviluppo del mondo. Questo è il focus dei nostri sforzi nei prossimi 12 mesi”.

Per cambiare il mondo dobbiamo concentrarci sulle città. E’ nei centri urbani che vive il maggior numero degli abitanti di questo pianeta. Sono Le città ad inquinare di più. Da qui dobbiamo partire per cambiare il mondo”, ha detto Starace.

Città è cambiamento

Le nostre città cambiano con il passare del tempo. nei secoli le abbiamo modificate più volte, a seconda delle nostre necessità. Oggi dobbiamo cambiarle ancora una volta per riuscire a ridurre l’impatto delle nostre attività e dell’industria sull’ambiente che ci circonda. Ecco perché la sfida parte da qui.

Come passiamo all’elettrificazione pulita, ad edifici super efficienti, come aumentiamo la circolarità dell’economia nelle città? Le risposte sono molto frammentate – ha continuato l’ad Enel – perché ogni tecnologia ha la propria strada e la propria ricetta. Ma come può una città fare tutto insieme? Quindi la domanda è come decarbonizzare e accelerare il trend del cambiamento possibile per rendere le nostre città sempre più efficienti?”.

Dobbiamo collaborare, questa è a risposta, invitando le amministrazioni pubbliche locali e nazionali, gli operatori del settore privato e la società civile, ad adottare un’agenda comune di riduzione delle emissioni”, ha precisato Starace.

Dobbiamo decidere cosa fare con le città

Il 2020 è stato un anno di rottura, durante il quale abbiamo visto quanto sia importante il tema della vivibilità delle città, ora ci aspettiamo che il 2021 sia l’anno in cui decidiamo che cosa dobbiamo fare per accelerare la transizione a livello globale, quali regole vogliamo fissare e come utilizzare al meglio le tecnologie per rendere le nostre città più efficienti. Questo deve essere il focus dei prossimi 12 mesi“, ha aggiunto,

Per il 2021 – ha proseguito – sono state già evidenziate le linee guida per il rilancio e la realizzazione di progetti smart city, legati all’efficienza energetica, al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, ad una mobilità pulita, con le migliori best practice e un tool box dedicato per risolvere concretamente problemi”.

L’approccio “Net Zero Carbon Cities

Il documento a cui si riferisce Starace è il paper dal titolo: “Net Zero Carbon Cities: An Integrated Approach”.

Ecco fornisce un quadro globale e raccomanda un approccio energetico integrato, definito come “efficienza sistemica“, per affrontare con successo le attuali crisi ambientali, economiche, sanitarie e sociali.

L’efficienza sistemica comprende, tra le altre cose: l’elettrificazione pulita, la tecnologia digitale smart, edifici e infrastrutture efficienti, insieme a un approccio di economia circolare in cui rientrano acqua, rifiuti e materiali di varia natura.

Adottando un approccio olistico, in poche parole, le città hanno l’opportunità di aumentare la loro resilienza per resistere a una serie di potenziali crisi future, sempre più legate al clima e alla salute.