Davos 2016: digitale nell’economia, 2 trilioni di dollari in più entro il 2020

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In Italia l’economia digitale contribuisce oggi al 18% del PIL, contro il 33% degli USA, il 31% del Regno Unito e il 29% dell’Australia

Ottimizzare l’uso delle competenze e delle tecnologie digitali potrebbe generare, secondo un nuovo studio condotto da Accenture (NYSE:ACN), 2 trilioni di dollari di produzione economica globale in più entro il 2020.

Lo studio, presentato in occasione del World Economic Forum di Davos, rivela inoltre l’ampio ruolo del digitale nell’economia, indicando che più di un quinto del prodotto interno lordo mondiale (PIL) è attribuibile all’ambito digitale sotto forma di competenze, capitali, beni o servizi.

Il rapporto di Accenture Strategy Digital Disruption: the Growth Multiplier presentato al World Economic Forum di Davos, fornisce una misura nuova e completa della scala dell’economia digitale nelle prime 11 nazioni del mondo.

Lo studio valuta il valore aggiunto al PIL generato da hardware, software e tecnologie correlate, nonché dai lavoratori che hanno bisogno di queste risorse digitali per svolgere le loro attività. Il rapporto calcola anche il valore dei beni e servizi intermedi digitali impiegati nella produzione.

Poco più di un quinto della produzione mondiale (22 %) è collegato a questa economia digitale delle competenze e dei capitali. Gli Stati Uniti sono l’economia più digitalizzata al mondo, con il 33% della sua produzione rappresentato da investimenti nel digitale. Il 43% della forza lavoro degli Stati Uniti e il 26% del suo capitale accumulato sono in grado di supportare attività connesse al digitale.

Negli altri mercati le cifre dell’economia digitale variano da un abbondante 30% nel Regno Unito e in Australia, al 18% in Italia, al 10% in Cina.

Per l’Italia, una decisa spinta allo sviluppo di tecnologie e di fattori abilitanti (come infrastrutture, contesto regolatorio, pubblica amministrazione, mercati) potrebbe portare entro il 2020 ad una crescita addizionale del PIL del 4,2%, pari a circa 75 miliardi di euro (81 miliardi di dollari USA).

In Italia l’economia digitale contribuisce oggi al 18% del PIL, contro il 33% degli USA, il 31% del Regno Unito e il 29% dell’Australia. La Penisola si posiziona decima – tra le 11 nazioni del mondo analizzate dal rapporto Accenture – rispetto al peso dell’economia digitale sul PIL, ma è tra i paesi con le più grandi opportunità di crescita se riuscirà ad ottimizzare le sue risorse digitali.