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Dating, come saranno gli appuntamenti online nel 2030

Il modo di conoscersi, di corteggiarsi e di suggellare nel migliore dei modi una storia tra due persone si sono evoluti negli ultimi anni e anche molto rapidamente. In una manciata di anni, tra il lancio del primo iPhone nel 2007 e la nascita di Tinder nel 2012, la rete, i suoi servizi e device elettronici si sono imposti come strumenti necessari al pubblico per “rimorchiare”, darsi appuntamenti e persino flirtare.

Lo smartphone ha di fatto cambiato il nostro stile di vita, anche nella sfera emotiva e in quella erotica. Gli appuntamenti rimediati tramite piattaforme online di dating (prendere appuntamento), sono proprio la tendenza a cercare un buon partner per uscire insieme e per frequentarsi, ma sfruttando il potenziale tecnologico a disposizione.

Il successo di queste piattaforme e delle loro applicazioni per smartphone è stato praticamente istantaneo. Il problema, secondo molti, sta nel capire cosa accadrà ora e soprattutto nel futuro prossimo, perché il limite tecnico e tecnologico sta nel superare il dato quantitativo per sviluppare quello qualitativo: possiamo anche prendere un gran numero di appuntamenti, ma è davvero la strada migliore per trovare il partner giusto?

Trovare il partner giusto, questa sembra essere la preoccupazione di molti di noi e anche delle aziende, che si impegnano a sviluppare nuove funzionalità e soluzioni per il datingonline.

Nel 2040, il 70% delle coppie si incontreranno in rete, secondo un articolo pubblicato da mashablel.com, attraverso le app dedicate, con nuovi servizi che ci mostreranno, grazie alla realtà aumentata, il nostro grado di compatibilità sia con gli altri profili, sia addirittura con una qualsiasi persona che ci passa davanti in strada.

Non meno importanti, ovviamente, saranno gli sviluppi della realtà virtuale, con ambienti dedicati agli incontri di ogni tipo, caratterizzati dalla massima qualità del livello di esperienza utente.

L’articolo poi cercava anche di capire in che modo tali tecnologie cambieranno e si miglioreranno, provando a comprendere il possibile impatto sociale delle piattaforme come Tinder Grindr.

Grazie a machine learning e intelligenza artificiale, ha spiegato Dawoon Kang, co-fondatore e co-CEO di Coffee Meets Bagel, gli utenti di questi servizi, oggi già “stanchi e annoiati” dei soliti sistemi, potrebbero ritrovare slancio ed entusiasmo ad immergersi in nuove avventure online.

Come dire che la tecnologia, che oggi già sfrutta i nostri desideri, potrebbe anche arrivare a sorprenderci, individuando “qualcosa” nel nostro comportamento e nei nostri modi di fare di cui neanche noi siamo pienamente coscienti.

L’IA ci studierà, ci valuterà e ci comprenderà molto meglio di chiunque altro al mondo, tanto da trovare al posto nostro chi fa per noi, la nostra famosa anima gemella, o più semplicemente la persona giusta con cui uscire una sera.

Loveflutter, ad esempio, è un’app di appuntamenti, attiva nel Regno Unito, che è dotata di un’IA in grado di adattarsi ai caratteri delle persone studiando i tweet che queste inviano giornalmente.

C’è poi l’app per appuntamenti vocali AIMM o altrimenti, c’è Lookalike, funzionalità che usa il riconoscimenti facciale per abbinarci a persone che assomigliano alle stelle del cinema o alle celebrità del mondo dello spettacolo in generale.

Non tutti però sono d’accordo con questo trend.

Jean Meyer, fondatore e CEO di European dating app Once, crede che il mondo degli appuntamenti online non necessariamente debba tendere alla perfezione: “L’ideale per questo tipo di servizi e semplicemente mostrare i profili delle persone che potrebbero andare abbastanza bene, quindi provare e se l’appuntamento non va bene ritornare all’applicazione e ricominciare”.

In maniera diametralmente opposto la pensa Hesam Hosseini, amministratore delegato di Match, secondo cui, invece, è proprio dagli appuntamenti ben riusciti e dalle relazioni che ne nascono che viene la pubblicità migliore per questi servizi.

Altre possibili strade per il dating online sono: la genetica, il video, le già citate VR e AR, le chatbot.

Riguardo al match genetico, c’è da sapere che già 26 milioni di persone hanno inviato la propria saliva in un laboratorio per ricostruire il proprio corredo genetico e il proprio albero famigliare.

Secondo molti studiosi ed esperti, potrebbe anche essere una buona strada per il dating online: quanto siamo compatibili geneticamente?

Ovviamente, le corrispondenze migliori saranno trovate dall’IA.

A questo ci stanno già lavorando Pheramor, DNA Romance Instant Chemistry.

Sui video, forse, ci vorrà più tempo, ci tengono a spiegare i ricercatori, perché è un modo molto diretto di esporsi e non tutti sono ancora pronti.

C’è ancora un misto di vergogna e di paura, ma sempre Kang ha assicurato che “entro pochi anni questo blocco mentale sarà superato”.

Al momento, proprio nel 2018, Tinder ha introdotto Loops, sistema per girare un video di due secondi da sfruttare al posto delle immagini del profilo, qualcosa di simile a quanto fatto da Badoo, con il video in chat, in tempo reale, per parlare con potenziali persone da incontrare.

Riguardo la realtà aumentata e virtuale, come facile immaginare, le potenzialità sono enormi in campo dating online. È facile immaginarsi scenari con persone che si conoscono in rete e si incontrano in ambienti virtuali, magari facendo un viaggio in una destinazione da sogno, anch’essa virtuale.

Tra 20 anni, magari, ha spiegato Kang, invece dell’ingombrante casco VR avremo magari degli occhiali multifunzionali per vivere il dating aumentato, per capire subito se chi è davanti a noi, fisicamente o meno non avrà più importanza, ha o no le caratteristiche per un buon incontro.

Tutto virtuale e online? Non proprio o non solo.

L’anno passato, si legge nell’articolo di Mashable, tramite Coffee Meets Bagel è stato organizzato un campo estive di tre giorni per 150 single nei boschi della Pennsylvania.

L’ultimo ritrovato in tema di dating online, infine, potrebbe essere un semplice chatbot, un software che al posto nostro fa tutto il lavoro preliminare.

Fino ad oggi questi bot hanno potuto al massimo ordinare una pizza al posto nostro, o tracciare i nostri acquisti online, ha spiegato Hosseini, ma potranno mai essere nostri complici in un’avventura online?

Secondo il manager si, è solo una questione di scelte degli sviluppatori.

Esiste già oggi una chatbot dotata di IA, Bernie.ai, che sfruttando il riconoscimento facciale è in grado di setacciare Tinder o un’altra piattaforma di dating, scrivendo per noi dei messaggi e scegliendo anche la nostra immagine o video di profilo.

Un servizio però che, a quando riportato da Motherboard, sarebbe già fallito sul nascere, tanto che Tinder lo ha disabilitato nel 2017, dopo 9 milioni di azioni.

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