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Data Protection, Federica Zanella (FI) ‘Tema urgente, subito il dlgs di adeguamento al GDPR in Parlamento’

Mai come ora sta emergendo in tutta la sua cogenza la problematica della tutela dei dati personali e con essa della reputazione digitale di ciascuno di noi: dagli scandali che coinvolgono Facebook all’allarme lanciato in merito a possibili profilazioni di minori da società come Youtube, sino all’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” di Papa Francesco, in cui vengono messi in evidenza i rischi nella partecipazione a reti di violenza verbale su internet e nei diversi spazi di scambio digitale.

Più che mai, quindi, si sente la necessità di norme di tutela sempre più stringenti, cui lo stesso fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, martedì ha aperto al Congresso Americano.

In questo senso c’è una scadenza importante come quella del 25 maggio, giorno dal quale sarà operativo nei Paesi membri il nuovo Regolamento sulla protezione dei dati UE 2016/679 del Parlamento europeo, noto anche con l’acronimo Gdpr (General data protection regulation).

Il Consiglio dei Ministri ha dato notizia di aver approvato recentemente in sede preliminare un decreto legislativo recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale al nuovo Regolamento Europeo. Purtroppo, tale decreto non risulta ad ora tra i provvedimenti urgenti di cui si occuperà la Commissione Speciale appena istituita.

Visti i tempi risicati, è importante che il Governo presenti anche questo schema di decreto legislativo al più presto alle Camere, in modo che possa essere esaminato dalle Commissioni speciali perché ci sono molti punti nuovi e delicati che vanno assolutamente affrontati e discussi con tempi e modalità adeguati.

Un paio di esempi: il Parlamento dovrà esprimere un parere se è vero che nella bozza di decreto circolante in via ufficiosa la nuova normativa di attuazione eliminerebbe il sistema di tutela penale dei trattamenti illeciti e dei reati relativi all’utilizzo dei dati personali, sostituendolo con sanzioni amministrative pur importanti.

Sono previste, inoltre, nuove modalità in relazione al sacrosanto “diritto all’Oblio”, ma anche novità che riguardano direttamente i nostri giovani, i più esposti ai molteplici rischi del digitale.

Per esempio, all’art. 8 del nuovo Regolamento europeo – che entra nel merito del consenso digitale dei minori – si legge che il trattamento di dati personali del minore è lecito ove il minore abbia almeno 16 anni. Ove il minore abbia un’età inferiore ai 16 anni, tale trattamento è lecito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale. Gli Stati membri possono stabilire per legge un’età inferiore a tali fini purché non inferiore ai 13 anni”.

La possibilità, quindi, offerta a ogni singolo Paese di fissare un’età compresa tra i 13 e i 16 anni rappresenta un elemento importante di discussione – che ha aperto tra l’altro un forte dibattito tra i diversi players che si occupano di tutela dei minori – ma ad oggi ancora non conosciamo quale sia il risultato di questo confronto nella bozza di decreto legislativo di cui sopra.

Di qui l’urgenza di portare questo dlgs in Parlamento, affinché possa essere vagliato entro il prossimo 25 maggio. Come Forza Italia faremo la nostra parte, lavoreremo e vigileremo perché siano trovate le formule migliori per la miglior tutela dei dati personali di tutti i cittadini e, in particolare, dei minori che – come apprendiamo sempre più spesso dai casi di cronaca riportati quotidianamente dai media – sono la parte della nostra società più esposta in questo mondo digitale.

Così Federica Zanella, deputata di Forza Italia e già presidente del Corecom Lombardia, che da anni si occupa (anche con soluzioni pratiche di aiuto concreto ai cittadini uniche a livello europeo) delle problematiche legate alla tutela dei dati personali sulla rete, alla web reputation e alle correlate “piaghe sociali” del cyberbullismo e del sexting.

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