tech trend 2019

Data protection, 2 modi per difendersi dalla razzia dei dati online

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Come si può salvare il web dalla razzia dei dati? Tim Berners-Lee ha dato vita a 'Solid': una piattaforma che consente agli utenti di trasferire i dati in un lucchetto digitale, al quale possono accedere solo le app autorizzate, senza duplicare fisicamente i dati. L'alternativa sono cassette di sicurezza online che consentono di ricevere una ricompensa economica per i dati condivisi.

La capacità di raccogliere e sfruttare i dati degli utenti è stata a lungo una fonte di vantaggio competitivo nell’economia digitale. È il loro controllo e utilizzo di questi dati che ha permesso a Google, Amazon, Alibaba e Facebook di dominare i mercati online. Ma negli ultimi anni, pian piano, dall’entusiasmo verso i giganti del web si sta passando al techlash, a un sentimento di reazione contro gli Over the Top onnipotenti.

Il fenomeno, ben individuato dall’Economist che ha coniato il termine, è nato soprattutto sull’onda dei continui Datagate, dalla crescita delle fake news alle probabili interferenze degli hacker russi per influenzare e determinare le elezioni presidenziali negli Stati Uniti nel 2016.

(L’articolo è tratto dall’eBook gratuito di Key4biz ‘Tech Trend 2019’.)

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Negli Usa, ad esempio, un recente studio del Pew Research Center ha rilevato che mentre circa tre quarti delle persone crede ancora che le società tecnologiche e i loro prodotti abbiano un impatto più positivo di uno negativo sulle loro vite, quasi un terzo ora pensa che queste aziende abbiano un effetto dannoso sulla società in generale.

Certo, non è una marea di utenti che sbatte la porta a Facebook e alle altre piattaforme (in molti hanno davvero cancellato i profili), ma è un trend. È il segnale che milioni di internauti hanno iniziato a fare un uso più consapevole dei social network  e in generale dei servizi e delle app gratuiti. Hanno capito che se il servizio è gratis allora il prodotto è l’utente, o più precisamente i dati degli utenti.

Come si può salvare il web dalla razzia dei dati?

Allora qual è una via d’uscita? Come si può salvare il web dalla razzia dei dati? Una risposta arriva dall’inventore del World Wide Web, Tim Berners-Lee, che ha apertamente criticato gli Ott per aver snaturato il Web.

Berners-Lee ha così presentato la sua nuova creatura: “Ho sempre creduto che il web fosse per tutti. Ecco perché io e altri combattiamo ferocemente per proteggerlo. I cambiamenti che siamo riusciti a portare hanno creato un mondo migliore e più connesso. Ma per tutto il bene che abbiamo raggiunto, il web si è evoluto in un motore di iniquità e divisione; influenzato da potenti forze che lo usano per i loro programmi.

Oggi, credo che abbiamo raggiunto un punto critico, e che un cambiamento potente in meglio è possibile e necessario.

Questo è il motivo per cui, negli ultimi anni, ho lavorato con alcune persone al MIT e altrove per sviluppare Solid, un progetto open source per ripristinare il potere e l’azione degli individui sul web.

Solid cambia il modello attuale in cui gli utenti devono consegnare dati personali a giganti digitali in cambio di valore percepito. Come abbiamo scoperto tutti, questo scambio non avviene nel nostro miglior interesse. Solid è il modo in cui evolviamo il web per ripristinare l’equilibrio – dando ad ognuno di noi il controllo completo sui dati, personali o meno, in modo rivoluzionario”.

 Solid è una piattaforma che consente agli utenti di trasferire i dati in un Personal Online Datastore (POD), un lucchetto digitale, al quale possono accedere solo le app autorizzate dall’utente, senza che i dati siano fisicamente duplicati sulle applicazioni.

Solid è concepito per gestire tutti i tipi di dati, siano essi anagrafici, sanitari, immagini, testi, commenti online, stream di dati da wearable e da dispositivi IoT, insomma più o meno tutto, senza dover rispettare uno specifico formato.

Solid è una sorta di chiavetta USB per il Web con i nostri dati, ma che teniamo noi e la possiamo inserire online dove desideriamo.

Solid non è la soluzione finale, ma l’inizio di un nuovo Web, basato sull’uso consapevole dei dati e può scatenare incredibili opportunità per la creatività, la risoluzione di problemi e il commercio. Consentirà a individui, sviluppatori e aziende modi completamente nuovi di concepire, costruire e trovare applicazioni e servizi innovativi, affidabili e di successo con l’obiettivo di rispettare la privacy degli utenti.

Solid è guidato dal principio di “empowerment personale attraverso i dati” che riteniamo, scrive Berners-Lee, “fondamentale per il successo della prossima era del web. Crediamo che i dati dovrebbero responsabilizzare ciascuno di noi”. Dunque Solid è un tentativo di decentramento del web. È una piattaforma aperta e decentralizzata per gestire i dati sul Web e abilitare consapevolezza e controllo sull’uso dei dati.

Weople, un’iniziativa made in Italy, “la prima ‘Banca’ per investire e recuperare valore dai tuoi dati, proteggerli e agire i tuoi diritti di privacy”

Sulla scia di Solid sono nate altre applicazioni di “banca dati virtuale” articolate in cassette di sicurezza con l’obiettivo di “aiutare le persone ad avere il controllo delle proprie informazioni personali e consentire di ottenere un riconoscimento economico per i dati che scelgono di investire”. Questa è la mission di Weople, un’iniziativa made in Italy, “la prima Banca per investire e recuperare valore dai tuoi dati, proteggerli e agire i tuoi diritti di privacy”.

Come funziona? Nel pieno rispetto del GDPR, Weople permette di investire, sempre nella massima libertà di scelta degli individui e nel pieno rispetto del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, tutti i dati relativi agli account digitali. Da subito sarà possibile depositare ed investire i dati relativi agli account social (Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn), gli atti di acquisto relativi alle carte fedeltà personali (a titolo esemplificativo non esaustivo, Esselunga, Coop, Auchan, Mediaworld, Ikea, altre aziende), gli acquisti on line tramite account e-commerce (Amazon, Zalando, E-price, Yoox e altre aziende), i dati digitali relativi agli account Google a Apple, una selezione di interessi della persona ed infine una breve auto-descrizione.

La ricompensa sarà immediata?

Come avviene in una Banca, si legge sul sito, Weople sarà in grado di valorizzare i dati appena saranno disponibili. In questa fase non sarà possibile avere una ricompensa, bisognerà attendere che i dati confluiscano nella piattaforma ed inizino a co-generare valore. I tempi dipenderanno dal numero dei correntisti che chiederanno i propri dati e dalla disponibilità delle aziende di rispettare i diritti dei correntisti. Weople avviserà sempre, in logica di massima trasparenza, quando i dati arriveranno e come verranno valorizzati. Weople si fa anche carico di richiedere copia delle informazioni personali degli utenti presso le aziende, facendo leva sul diritto alla portabilità dei dati (art. 20 GDPR). Ciò permette in effetti di sgravare il singolo da ogni incombenza in questo senso, accelerando oltretutto le tempistiche.