Mercati energivori

Data center, consumeranno un quinto di tutta l’energia del pianeta nel 2025

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Sta per partire uno tsunami di dati che consumerà fino a 300tWh di elettricità l'annoi, arrivando a generare il 5.5% delle emissioni di CO2 nel mondo.

Entro il 2025 in tutto il mondo verranno generati dati di ogni tipo per un volume di 180 zettabyte (18 volte più grande di quello del 2015). Cifra che è diretta conseguenza della moltiplicazione continua di device connessi in rete, che per IDC potrebbero raggiungere le 50 miliardi di unità nel 2020, o anche le 100 miliardi di unità entro il 2022, a seconda della fonte.

La spesa in data center oggi si aggira sui 44 miliardi di dollari, ma crescerà del 13,5% l’anno, fino ad arrivare al valore di 84 miliardi di dollari nel 2022.

Questo significa che tra cinque anni, come riportato anche da Climate Change News, l’intera industria ICT potrebbe essere responsabile del 3,5% di tutte le emissioni climalteranti nel mondo, con la possibilità concreta di raggiungere la quota del 14% entro il 2040.

Video streaming, email, video sorveglianza, smart tv, internet connected device, sono solo alcuni esempi di soluzioni per la smart home, ma anche per l’ufficio, che causano un aumento della domanda di energia del 20% l’anno.

Secondo il ricercatore svedese Anders Andrae, senza un elevato livello di efficienza energetica e l’impiego crescente di tecnologie pulite (clean technologies), l’intero settore mondiale dell’ICT potrebbe consumare da solo il 20% dell’energia elettrica su scala globale, generando il 5,5% delle emissioni nocive di diossido di carbonio (CO2) entro il 2025.

Il documento stimava un incremento nella domanda di energia elettrica di 2-300tWh annue, fino a 3000 tWh nel 2025. I data center avranno un ruolo centrale in questo processo, arrivando a emettere 1,9Gt di CO2, il 3,2% del totale mondiale.

Lo sviluppo dell’industria 4.0, l’arrivo tanto atteso del 5G, le automobili connesse in rete e a guida automatica, i robot e la realtà virtuale, sono tutte manifestazioni della trasformazione digitale in atto che richiede prima di tutto data center dove fare data storage.

La stessa internet of things nel 2020, secondo Gartner, darà vita ad un panorama di oltre 20 miliardi di oggetti intelligenti interconnessi.

Uno studio di Berkeley del 2016, condotto per il Governo degli Stati Uniti, stimava in 100tWh di energia elettrica il consumo dei data center per il 2020, una potenza paragonabile a 10 centrali nucleari di grandi dimensioni.

L’unica strada da battere per evitare il peggio è quella delle fonti energetiche rinnovabili e oggi circa il 20% dell’energia elettrica fornita ai data center è pulita al 100%.