Il Provvedimento

Dalle rinnovabili alle spese per la Difesa, il DL infrastrutture arriva in Aula

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Il nuovo decreto infrastrutture, attualmente all'esame della Camera, mira a rafforzare e velocizzare la realizzazione di opere strategiche in settori chiave come trasporti, energia, digitale e difesa. 80 gli emendamenti approvati.

Le infrastrutture strategiche sono un pilastro portante del Paese. Trasporti, energia, telecomunicazioni, datacenter, risorse idriche e sanitarie, sono sistemi complessi e interconnessi, da cui dipende il funzionamento delle attività quotidiane, produttive e sociali.

Un approccio integrato si rende dunque necessario per rispondere alla crescente centralità del settore, sempre più esposto a rischi e minacce. Una visione che va di pari passo con la crescita della dimensione digitale dell’Italia, in linea con quanto richiesto dal nuovo quadro normativo europeo.

Sono questi i concetti che dovrebbe incarnare il nuovo decreto infrastrutture, oggi al varo della Camera dopo il via libera delle commissioni Ambiente e Trasporti. 

Un provvedimento destinato a incidere in modo significativo su numerosi ambiti chiave, ma che tuttavia, ha suscitato non poche polemiche, a causa di una pioggia di emendamenti su temi molto delicati, giustificati dall’esigenza di semplificare le procedure e accelerare gli investimenti. Basti pensare allo slittamento del blocco per i veicoli diesel Euro 5, misura invece fondamentale per proseguire spediti nella transizione energetica, o alla riduzione dei necessari controlli antimafia nelle procedure di assegnazione degli appalti. 

È probabile che oggi il Governo ponga la fiducia e che l’Italia si dimostri il “solito” Paese. 

Anche se le più discusse sono state eliminate, sono ancora moltissime le novità opinabili che la normativa porta in aula, con 80 emendamenti approvati

Rigassificazione 

Tre le misure che spiccano in ambito energetico, vi sono i 35 milioni di euro stanziati fino al 2029 per incrementare la capacità di stoccaggio di gas naturale liquido (GNL) e favorire interventi di rigassificazione nel territorio nazionale, in particolare nel settore marittimo. Le risorse, sono destinate prioritariamente alla realizzazione dei progetti relativi a opere strategiche e di pubblica utilità, già oggetto di valutazione. 

Aree Idonee

Il provvedimento introduce importanti novità per l’individuazione delle cosiddette “zone di accelerazione“, aree prioritarie per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili. Il Decreto punta a semplificare e velocizzare le procedure, in linea con gli obiettivi del PNIEC e del PNRR, stabilendo che tali zone coincidano principalmente con le aree industriali già individuate dagli strumenti urbanistici e mappate dal GSE. Entro dieci giorni dall’entrata in vigore della legge, il Gestore dovrà pubblicare la cartografia ufficiale, che potrà essere aggiornata dalle Regioni entro 30 giorni. Le stesse Regioni avranno tempo fino al 31 agosto 2025 per sottoporre i relativi Piani alla valutazione ambientale strategica (VAS), con iter procedurali dimezzati rispetto a quelli ordinari. In caso di ritardo, il Ministero dell’Ambiente potrà esercitare poteri sostitutivi. L’obiettivo è rendere più efficace e tempestiva la pianificazione, favorendo lo sviluppo delle rinnovabili senza nuovi oneri per la finanza pubblica.

Diesel Euro 5, stop rinviato

Tra le modifiche più discusse, il rinvio di un anno del blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5, inizialmente previsto da ottobre. Il divieto verrà applicato, in via prioritaria, solo nei Comuni con oltre 100.000 abitanti.

Le Regioni interessate, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, avranno la facoltà di introdurre misure alternative per compensare le emissioni legate al traffico veicolare. Secondo le stime Codacons, la norma impatterà sull’8,8% del parco auto circolante, pari a circa 1,3 milioni di veicoli.

Ponte sullo Stretto, torna la Stretto di Messina tra le stazioni appaltanti

Sul fronte delle grandi opere, il decreto reintroduce la società Stretto di Messina nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate, dopo la precedente cancellazione legata alle criticità sollevate dal Quirinale circa il ruolo nei controlli antimafia. Tuttavia, è stata esclusa la norma che sostituiva l’informativa antimafia con una semplice comunicazione, ritenuta inadeguata.

Infrastrutture per la Difesa, esclusione dalla VIA

Per i progetti infrastrutturali destinati esclusivamente alla Difesa nazionale, il decreto prevede un’esenzione accelerata dalla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Tuttavia, la misura non si applica al Ponte sullo Stretto. Non è stata nemmeno inserita nel testo la proposta di escludere gli acquisti militari dal controllo preventivo della Corte dei Conti, né quella di creare una commissione speciale per i contratti.

Censimento nazionale degli autovelox

Tra gli emendamenti già approvati, spicca l’introduzione di un censimento nazionale degli autovelox, con l’obiettivo di limitarne l’uso esclusivo come strumento per aumentare le entrate comunali e promuovere invece una gestione più trasparente e mirata alla sicurezza stradale.

Caro materiali, nuove regole nei contratti pubblici

Per contrastare gli effetti del caro materiali, una nuova norma esclude l’applicazione retroattiva del meccanismo di revisione prezzi nei contratti pubblici. Dal 2025, le stazioni appaltanti dovranno calcolare le variazioni tra i prezzi di gara e i prezziari di riferimento esclusivamente sui nuovi appalti, evitando modifiche agli importi già liquidati fino al 2024.

Stagione balneare, arriva il calendario nazionale

Nasce una disciplina nazionale per la durata della stagione balneare, mirata a garantire l’assistenza ai bagnanti. Saranno Regioni ed enti locali a poter anticipare o posticipare, entro una settimana, l’avvio e la chiusura della stagione (terza settimana di maggio – terza di settembre), tenendo conto delle caratteristiche turistiche del territorio.

Nessun aumento dei pedaggi

È stato stralciato il meccanismo che avrebbe garantito nuovi fondi ad Anas attraverso l’aumento dei pedaggi autostradali a partire da agosto. In alternativa, sarà istituito un tavolo tecnico al MIT, con il coinvolgimento del MEF, Regioni e Province autonome, per migliorare il monitoraggio delle opere incompiute.

Linea Salerno-Reggio Calabria: fondi per riqualificazione urbana

Approvata la spesa di 15 milioni di euro tra il 2026 e il 2028 per progetti urgenti di riqualificazione urbanistica connessi alla nuova linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, nella tratta Battipaglia-Romagnano. L’amministratore delegato di Anas è stato inoltre nominato commissario straordinario per l’autostrada A2 Salerno-Reggio.

Sicurezza delle infrastrutture

Due interventi puntano a migliorare la sicurezza nei trasporti:

  • Aggiornamento delle sanzioni per violazioni in ambito ferroviario;
  • Contributi ad Autostrade dello Stato S.p.A. per implementare sistemi innovativi di monitoraggio dinamico e sorveglianza delle infrastrutture

Risorse e progetti in tutta Italia

Il decreto stanzia nuove risorse anche per opere locali strategiche:

  • 8 milioni per la linea FL3 Roma Tiburtina–Viterbo;
  • Raddoppio della Galleria della Guinza;
  • 100 milioni e un commissario per la messa in sicurezza della SS100 Bari-Taranto;
  • 2,2 milioni per valorizzare luoghi della memoria, come le Mulina di Stazzema;
  • Misure per il Traforo del Gran Sasso, il collettore primario del Lago di Garda, il nuovo Ponte dell’Olla in Piemonte, e la Variante alla SS16 tra Bari-Mungivacca e Mola di Bari.

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