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Dal gesso ai podcast. L’esempio virtuoso del campus Raineri Marcora di Piacenza (audio)

Una scuola sempre più multimediale. La fotografia che emerge dall’inizio del nuovo anno scolastico è confortante. Zaini più leggeri, strumenti digitali e podcast inviati dai docenti direttamente agli studenti. Un approccio che alleggerisce lo studio e rende l’apprendimento più interattivo. Il campus agroalimentare Raineri Marcora di Piacenza rappresenta un esempio virtuoso di questo nuovo modello di scuola, capace di integrare tradizione e innovazione.

Tradizione e valori al passo con i tempi

L’istituto ha scelto di rinnovarsi adeguandosi al linguaggio delle nuove generazioni, senza però abbandonare i valori fondamentali. Rispetto reciproco, attenzione in classe, partecipazione attiva, e collaborazione restano al centro, con l’obiettivo di coltivare la crescita personale, anche attraverso gite e attività stimolanti.

Come racconta una docente: “Non siamo nativi digitali. Cerchiamo di stare al passo con gli studenti, provando a inseguirli.” Una frase che restituisce l’immagine di insegnanti pronti a rimettersi in gioco con curiosità e coraggio.

Campus Raineri-Marcora · Messaggio di inizio anno agli studenti – A.S. 2025/2026

Il digitale come ponte tra generazioni

Più che una novità, la sfida è integrare registri, riunioni e programmazioni con la tecnologia. Non più un mondo parallelo, ma un ponte che avvicina generazioni diverse.

Nello specifico, il Raineri Marcora ha avviato un laboratorio di comunicazione multimediale nell’ambito del progetto Futura PNRR, coinvolgendo docenti in percorsi dedicati a:

Un’immersione in linguaggi che fino a ieri sembravano appannaggio esclusivo degli studenti.

Le voci dei docenti

La docente Sonia Castellani racconta: “Rispetto alla mia generazione i ragazzi sono più veloci e ricettivi nell’uso delle tecnologie. Questo corso mi ha aiutata a colmare un divario che sentivo sempre più presente.”

Accanto all’entusiasmo, non mancano riflessioni critiche. Paola Malvicini osserva: “L’era tecnologica è adesso. È un linguaggio importante, ma non deve diventare invasivo. La tecnologia va conosciuta e usata come strumento, non come fine.”

Un equilibrio tra innovazione e consapevolezza

Ed è proprio questo equilibrio, tra entusiasmo e prudenza, a rendere solido il percorso intrapreso. Alla fine, ciò che conta non è solo l’uso di un nuovo social o di un’app, ma la volontà di parlare la stessa lingua degli studenti senza perdere la propria voce.

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